Scale mobili ferme. Torresi: «La colpa non è del Comune ma degli imbecilli che le bloccano. E non c’è soluzione»

FERMO - Dopo la segnalazione dell'ennesimo disservizio sulle scale mobili, interviene l'assessore Mauro Torresi: «C'è qualche imbecille che si diverte a bloccarle premendo il pulsante di arresto. E purtroppo quel tasto non si può spostare»

L’assessore Mauro Torresi

«Eh no, non si dica che è una responsabilità del Comune. Di chi è la colpa? Semplice. Di quei soliti imbecilli che le bloccano». Dopo l’articolo di Cronache Fermane sul malfunzionamento, l’ennesimo per la verità, delle scale mobili di via delle Mura, quelle che collegano i maxi parcheggi al cuore della città di Fermo per intenderci, è l’assessore Mauro Torresi a dire la sua, a spiegare come stanno le cose. Una puntualizzazione in risposta ai turisti che questa mattina hanno puntato l’indice contro il Comune proprio per quelle scale mobili spesso fuori uso.

Una critica che Torresi respinge al mittente. Ma a parlare con l’assessore si scopre che non c’è soluzione. Sì, proprio così, non ci sarebbe soluzione. Non resta altro che affidarsi alla ‘clemenza’ dei buontemponi o ‘vandali’, a seconda dei gusti lessicali e del livello di clemenza dell’utenza, che si divertono a bloccare quelle scale.

Insomma c’è sistematicamente qualcuno che preme il tasto di blocco. E da lì scatta l’alert alla Polizia locale e al Comune con qualcuno che deve recarsi sul posto per sbloccare le scale. Ma a spiegare tutto nel dettaglio è proprio Torresi: «Innanzitutto fatemi ribadire che il Comune non ha alcuna responsabilità. Sapete di chi è la colpa? Dell’imbecille di turno che le blocca premendo il pulsante di arresto (obbligatorio per legge su simili impianti). Abbiamo più è più volte cercato una soluzione per spostare quel pulsante ma non si può, c’è la normativa che parla chiaro. Quel pulsante di sicurezza lì deve stare. Sapete quante volte le bloccano al giorno? Almeno quattro o cinque. Eh sì, proprio così. E ogni volta parte un addetto dal Comune per riattivarle. La chiave l’abbiamo anche noi assessori che orbitiamo in centro, ce l’ha anche il sindaco. E a turno è capitato anche a noi di intervenire». E allora che si fa, come si risolve? «Non c’è una soluzione. Lì abbiamo anche le telecamere di videosorveglianza. A bloccare le scale mobili sono quasi sempre dei ragazzi di 14/15 anni. Anche dovessimo coglierli sul fatto, che gli facciamo? E con la riapertura delle scuole il fenomeno tende anche ad aumentare». Dunque non c’è davvero una soluzione? Un controllore resta l’ultima spiaggia? «Lo abbiamo utilizzato nei periodi di maggior afflusso in centro, tipo sotto Natale, ma capite bene che spendere soldi pubblici tutto l’anno per un simile servizio mi sembra eccessivo». Dunque, triste, tristissimo dirlo, sembra proprio che, almeno stando a quanto riferito da Torresi, non resta che appellarsi alla clemenza «dell’imbecille di turno». Vana speranza. La soluzione andava pensata prima, bisogna sempre fare i conti e prevedere, se non i malfunzionamenti, almeno le possibili cause, penseranno i più cinici. Assurdo che ci si debba rassegnare alla goliardia, per usare un eufemismo anche in questo caso, di qualche ragazzino. E chi se non il Comune a doversi fare carico di fronteggiare simili questioni anche se dalla difficile risoluzione?

g.f.

«Scale mobili che di mobile non hanno nulla. Questi sono i servizi per attrarre visitatori in centro?»


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