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Casina delle Rose, Demos non si arrende: «Venderla è una scelta folle»

FERMO - L'associazione ha indetto questa mattina un'assemblea pubblica per ribadire la loro contrarietà alla vendita dell'ex albergo al Girfalco. Il coordinatore Serena: «Non ci fermeremo qui con questa battaglia e, grazie al presidente Di Marco, come associazione abbiamo presentato un esposto alla Procura delle Repubblica e alla Corte dei Conti, fatto una segnalazione all'Agenzia delle Entrare e alla Soprintendenza e avanzato una diffida al sindaco Calcinaro e agli uffici».

Si avvicina la data di scadenza del bando pubblico per la vendita della Casina delle Rose (15 settembre) e l’associazione Demos, questa mattina, ha voluto indire un’assemblea pubblica al Girfalco per ribadire la loro contrarietà.

«Per noi la vendita della Casina è una scelta folle perché la vendita dell’ex hotel corrisponde a vendere l’intero Girfalco. Rappresenta la storia di Fermo dal 1946, tanto che il Comune nel ’92 ha fatto del tutto per acquisire l’intera proprietà e oggi, con estrema leggerezza, la vuole vendere. Così come abbiamo perso un pezzo di città con l’operazione Steat e della casa del custode, stessa cosa sta accadendo con la Casina che finirà in mano ad un privato, il quale potrà togliere la destinazione d’uso dell’albergo e avrà diritto ad ampliare la struttura – dice il coordinatore fermano di Demos, Elvezio Serena -. Abbiamo dalla nostra parte centinaia di cittadini, coinvolti con un forum popolare. Inoltre ci siamo mossi con iniziative importanti, creando anche un tavolo di esperti e coinvolgendo il noto architetto Giorgio Piccinato di Roma 3».

Il tavolo di esperti citato da Serena aveva, a suo tempo, redatto un documento fatto recapitare all’amministrazione Calcinaro che però, dice Demos, non si è interessata all’iniziativa decidendo di «procedere per la propria strada e non ascoltando una precisa volontà da parte di molti cittadini».

Sara Malaspina e Elvezio Serena di Demos

«Per noi bene comune significa evitare la vendita di un gioiello di famiglia. Da parte di questa amministrazione manca una gestione del territorio – aggiunge Sara Malaspina, vice presidente Demos – Ci siamo mossi anche quest’estate con un forum il 4/5 luglio al Teatro Romano sotto l’area del Girfalco ed è venuto fuori un momento di dibattito dal quale è emerso un punto fondamentale: l’alienabilità del bene con l’invito dell’amministrazione a trovare i fondi necessari per la ristrutturazione».

Dal dibattito, inoltre, sono emerse anche diverse perplessità non solo sulla scelta della vendita ma anche sulle modalità. In particolare, fanno notare gli esponenti Demos, il prezzo di vendita della Casina delle Rose «è decisamente sottostimato», oltre alla richiesta fatta all’Agenzia delle Entrate da parte dell’amministrazione per la valutazione dell’immobile. Una richiesta postuma alla pubblicazione del bando che avrebbe dovuto, di fatto, quantomeno sospendere la gara in attesa di una risposta.

«Non ci fermeremo qui con questa battaglia e, grazie al presidente Di Marco, come associazione abbiamo presentato un esposto alla Procura delle Repubblica e alla Corte dei Conti, fatto una segnalazione all’Agenzia delle Entrare e alla Soprintendenza e avanzato una diffida al sindaco Calcinaro, agli amministratori e agli uffici – conclude Serena – Andremo anche nelle scuole per sensibilizzare la questione nei confronti dei più giovani. Noi abbiamo sempre cercato il dialogo con gli amministratori ma non ci hanno mai ascoltato».

Matteo Malaspina

 


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