Da sin. Manolo Bagalini, Paola Gaggia e Paolo Nicolai
di Francesco Silla
Nuova puntata di Zoom, la trasmissione di approfondimento di Radio FM1, quella andata in onda giovedì scorso alle 19. Ospiti della puntata, intervistati da Giorgio Fedeli, direttore di Cronache Fermane e Radio FM1, i consiglieri di maggioranza Manolo Bagalini (La città che vogliamo), Paola Gaggia (Non mi Fermo) e Paolo Nicolai (Pd) per la minoranza. E non sono mancati i botta e risposta velenosi. A un Nicolai che rivendica “in quota Pd” le infrastrutture di cui Fermo e il territorio beneficeranno, come il nuovo ospedale, e che taccia il sindaco Calcinaro di essere «un accentratore che disintermedia e che ha annacquato i partiti, a differenza di Vesprini che li ha subìti», con un’amministrazione «senza una prospettiva strutturale» replicano Bagalini e Gaggia: «Non siamo sudditi del sindaco. Con lui abbiamo un confronto e una collaborazione costanti. Gran lavoro di squadra. Quest’amministrazione fa il meglio che un’amministrazione possa fare».
Paola Gaggia
Il primo tema affrontato, comunque, è stato quello delle recenti elezioni politiche e l’asse Fermo-Ancona-Roma.
«L’esito delle elezioni è chiaro, gli elettori – interviene per prima Paola Gaggia – hanno voluto portare un cambiamento. Arrivando al nostro territorio. L’assenza dei partiti e la forza del civismo nella nostra regione decreta questi risultati. Non abbiamo nessun rappresentante diretto. All’interno dei partiti, sia di destra che di sinistra, si dovrà lavorare di più. Le amministrazioni Calcinaro dimostrano che una maggioranza può essere “variopinta”. Nonostante la non rappresentanza della provincia di Fermo in regione, almeno ad oggi, e in Parlamento, i tavoli di lavoro ci sono e veniamo interpellati».
Manolo Bagalini
«Io sono l’esempio di un uomo di partito che ha fatto la scelta di uscire per presentarsi all’interno di una proposta civica – spiega Manolo Bagalini, ex Pd – nel contesto del Partito Democratico non mi sentivo più a mio agio. La mia decisione, come quella di molti altri, nasce da un cortocircuito che c’è all’interno dei partiti. La scelta di essere civici non ci preclude la possibilità di intrattenere rapporti con Regione e Stato, dove i partiti ancora contano. Il nostro sindaco a livello regionale si è sempre rapportato in maniera adeguata con l’allora assessore regionale Cesetti e con l’odierno (ancora per poco, visto che è stato eletto in Parlamento) assessore Castelli. Il Pd mi ha formato come politico, ma non riuscivo più a sentirmi a casa e ho preferito cambiare strada».
Paolo Nicolai
«Il civismo è un fenomeno normale e rispecchia la particolarità dei territori, ma è evidente che deve essere di campo politico – replica Paolo Nicolai- Io penso che nel civismo di Paolo Calcinaro ci sia molto di destra, tolta la lista civica di cui fa parte Bagalini. Questo spostamento a destra lo si percepisce soprattutto dalle nomine. E’ un particolare che è bene ricordare quando si crede che il civismo sia l’unica soluzione. Io credo che si debba tornare ai temi, soprattutto dentro al Partito Democratico. C’è un problema reale: le aree democratico-progressiste, dopo la terza via dei primi anni duemila, hanno iniziato ad annaspare. Collegare le anime social-democratiche e liberali è difficile e forse non è più la giusta strada».
Nella seconda parte del programma, il focus si è spostato sulla città di Fermo. La parola di nuovo a Gaggia: «Partendo da Campiglione, l’ospedale è un treno che passava e l’amministrazione ha colto l’occasione per riqualificare quella zona. Non ci siamo però dimenticati delle altre periferie. Ci criticano di non avere una visione, ma dobbiamo saper cogliere le opportunità ed essere flessibili. Una visione comunque c’è e sta nel miglioramento delle infrastrutture e dei servizi. Abbiamo ridisegnato la variante per Campiglione e aspettiamo di testare i benefici di questa scelta. Ma abbiamo agito anche nel centro storico, cercando di ricreare l’interesse culturale per la città, e su zone come, per esempio, Lido di Fermo».
«L’amministrazione sta governando al meglio la città, dobbiamo fare però qualche sforzo in più – spiega Bagalini – Ad esempio, il centro storico deve migliorare ed essere ristrutturato per avere ancor più lustro. Nel centro della città lo spopolamento è un fenomeno che risente di dinamiche ‘macro’, che poco hanno a che fare con l’amministrazione locale. Il lavoro nella precedente amministrazione e in questa è stato quello di far rivivere il centro attraverso eventi culturali che ormai sono diventati un punto fisso. Passando a Campiglione, la variante serve per creare indotto e rilancio economico. Abbiamo assistito all’inaugurazione del nuovo Polo di Fendi. E a breve anche Nero Giardini potrebbe spostare lì il suo outlet. La progettualità va sempre tenuta sotto controllo, vista la centralità che ha assunto negli ultimi anni».
«Io su Calcinaro ho la mia idea – spiega Paolo Nicolai – Ha saputo, con grande presenza attirare consenso. Penso che sia un sindaco fortemente accentratore, e questo suo forte centralismo lo porta ad essere vicino ai cittadini ma disintermedia. Questo consenso va gestito anche per fare scelte impopolari. In questo momento il sindaco deve farsi sentire su temi importanti come la sanità. Bisogna portare a casa nuovi risultati. Ci vuole qualcosa di strutturale e sistematico. Manca una prospettiva, appunto, strutturale. Non si può solo mettere delle toppe. Ci vogliono politiche importanti guidate da una visione che spesso secondo me non c’è. Calcinaro è estremamente accentratore e disintermedia ma un sindaco è chiamato a fare scelte anche impopolari come quella sulla sanità. Il civismo porta all’opportunismo. E, a differenza del sindaco di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini, che i partiti li ha subìti, Calcinaro li ha annacquati».
«Non è così, non siamo lì a scaldare la sedia – replicano i due consiglieri di maggioranza – Calcinaro si confronta con i gruppi civici. C’è grande lavoro di squadra e si fanno riunioni di maggioranza e tavoli di lavoro, come quello su Campiglione, appunto. Nessuna sudditanza ma massima collaborazione».
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