Fermana-San Donato Tavernelle: un’infrasettimanale per il pronto ritorno a punti

SERIE C - Girata la pagina del derby perso ad Ancona, condito da diverse recriminazioni arbitrali, i canarini di Stefano Protti sono pronti a dibattere la sfida salvezza, al cospetto del pubblico amico, nella notturna di domani sera. Appuntamento al "Bruno Recchioni" per il calcio d'inizio delle 21.00. L'analisi della vigilia di mister Protti, domani mattina la rifinitura e la successiva lista dei convocati

I numerosi tifosi canarini giunti sugli spalti dell’impianto anconetano domenica scorsa. Fonte, pagina Facebook della Fermana F. C., su concessione dell’ufficio stampa dell’U. S. Ancona

FERMO – Archiviata la pagina amara del derby, la Fermana è pronta a scendere di nuovo in campo per il rinnovato match interno, con calcio d’inizio fissato per le 21.00 di domani, mercoledì 19 ottobre, al cospetto del San Donato Tavernelle. 

Sarà il primo confronto ufficiale tra prof fra le due squadre, per due collettivi dichiaratamente ad inseguire l’obiettivo stagionale della salvezza. Ospiti penultimi a quota 5 punti, Fermana due gradini più in alto, certamente penalizzata nel coefficiente numerico di classifica in quanto ultimamente punita ben oltre i propri demeriti. Il gioco ed il ritmo non manca, ma per tornare a fare bottino pieno bisognerà rompere il digiuno di reti domestiche, con il gol assente tra le mura amiche da ben 225’. L’ultima rete davanti al pubblico gialloblù è infatti quella di Scorza valsa il 2-0 sul Cesena. Navigano in acque più agitate gli ospiti, a secco in partite ufficiali da 617’, con l’ultima soddisfazione firmata Galligani nel match disputato contro la Carrarese. A seguire, un poker di sconfitte consecutive.

Tornando ai precedenti, con gli avversari di domani si e già giocato nella Coppa Italia Nazionale Dilettanti, sfida valevole per il salto di categoria in serie D. Tali pregressi sono a favore dei canarini grazie alle due vittorie in altrettante partite. Nella stagione 2012/13, negli spareggi ai quarti di finale, le squadre si sono infatti affrontate a San Donato in Poggio. I gialloblù ebbero la meglio per 2-1, ipotecando la qualificazione nella partita di andata. Nel ritorno, davanti a 600 spettatori, la Fermana regolò la pratica per 3-0. Tornando alla stretta attualità, la rifinitura si svolgerà domani mattina al “Pelloni” di Porto San Giorgio, per un gruppo che riabbraccia Tiziano Tulissi, mentre Donato De Pascalis ha subito una elongazione. Non saranno della sfida Matteo Maggio e Manuel Giandonato, a scontare una giornata di squalifica. Arbitrerà il signor Carlo Rinaldi della sezione di Bassano del Grappa, assistito da Gilberto Laghezza di Mestre ed Andrea Pasqualetto di Aprilia. Quarto ufficiale in Federico Batini di Foligno.

 

LE PAROLE DI MISTER STEFANO PROTTI

«Abbiamo già archiviato l’amarezza del derby per concentrarci nel migliore dei modi nella partita di domani sera – il commento del trainer gialloblù -. Stiamo lavorando per migliorare i nostri difetti, tipo il fatto di prendere gol troppo facilmente. Le partite sono tutte importanti, ne abbiamo disputate in buon numero quindi le idee cominciano a diventare chiare. Abbiamo il cuore ferito ma dobbiamo lavorare con calma, non pensare ai torti subiti. Siamo delusi dal risultato del derby ma dobbiamo essere orgogliosi della prestazione fatta, e giocheremo senza l’affanno di risolvere tutto subito, ma penando di costruire piano piano la serata di domani sera, sostenuti dal pubblico che non ci sta mani mancando al fianco, ed in maniera intelligente. Se ad Ancona c’era il cancello aperto andavo ad abbracciare singolarmente ogni tifoso. Mi piacerebbe che domani sera l’ambiente sia già sportivamente incendiato dal riscaldamento».

«Dovremo essere bravi a fare le cose con interpreti diversi, vedi le assenze di Giandonato e Maggio per squalifica. Andando al San Donato, abbiamo studiato il caso, sappiamo le loro qualità, noi non dobbiamo avere frenesia, giocheremo con i nostri equilibri e le nostre idee, con la ferocia agonistica che ci deve contraddistinguere sempre», le conclusioni di Protti.

 


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