Il Fermano senza assessori in Regione. Le voci del territorio tra richieste disattese e dita incrociate per il futuro

RIMPASTO - Calcinaro, Ortenzi e i rappresentanti delle associazioni di categoria della nostra provincia avevano avanzato delle istanze al presidente della Regione, Francesco Acquaroli, per richiedere un assessore Fermano in giunta. Così non è stato. Abbiamo raccolto le loro dichiarazioni in merito

 

di Alessandro Luzi

Il tanto atteso rimpasto di giunta per il Fermano ha un retrogusto amaro. Gli assessori uscenti Mirco Carloni, Guido Castelli e Giorgia Latini sono stati rimpiazzati da Goffredo Brandoni, Chiara Biondi e Andrea Antonini. Dunque la nostra provincia rimane ancora a bocca asciutta. Visto il delinearsi del panorama politico, la notizia certamente non lascia stupiti.

Michele Ortenzi, presidente della Provincia di Fermo, non è particolarmente preoccupato e rimane fiducioso: «In sostanza è stato confermato lo status quo. Questo non vuol dire che cambieranno i rapporti tra la giunta regionale ed il nostro territorio. Sicuramente continueremo a ricevere la stessa attenzione così come già si è verificato nella prima parte di questo mandato. Queste dinamiche riguardano prettamente i partiti quindi non abbiamo avuto molte possibilità di manovra. Insieme al sindaco Calcinaro abbiamo posto una serie di questioni al presidente Acquaroli. Avevamo anche inviato una lettera in cui lo invitavamo ad avere una particolare attenzione nei confronti del Fermano. Dopodiché va riconosciuto che la regione è composta da cinque province e diverse realtà territoriali. Capisco che accontentare tutti non è semplice. In ogni caso abbiamo dei ruoli importanti negli organi di rilievo come Svem, Erap e Ance quindi dobbiamo rimanere tranquilli perché l’attenzione per noi c’è. Certo, avere una figura politica nell’amministrazione regionale sarebbe stato ottimo, purtroppo a volte questo non è possibile. Acquaroli ha tentato di offrirci questa opportunità ma non tutte le tessere del puzzle si sono incastrate nel verso giusto». Perciò, nonostante le istanze di Ortenzi e Calcinaro le scelte hanno virato verso altri orizzonti. Come mai? «Questo andrebbe chiesto ai partiti che compongono l’attuale maggioranza. Sicuramente avranno fatto le loro valutazioni. Non essendo un militante non conosco queste dinamiche. Nonostante tutto noi continueremo a dimostrare un’attitudine collaborativa».

«Il timore di una mancata rappresentanza non riguarda tanto i macro-temi – puntualizza il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro – per queste tematiche già abbiamo avuto la disponibilità e l’ascolto sufficiente da parte del presidente Acquaroli. A mio avviso le difficoltà si ripercuoteranno sul quotidiano. In questo senso abbiamo già riscontrato delle criticità e l’assessore uscente, Guido Castelli, poteva rappresentare un punto di riferimento. Sicuramente sorgeranno degli scompensi e si dovrà trovare il modo per risolverli». Anche Calcinaro punta il dito contro i partiti: «Dopo 9 assessori, tra cui nessun fermano, è evidente che hanno dettato i nomi, escludendo gli esponenti del territorio».

Secondo il primo cittadino di Montegranaro, Endrio Ubaldi, il profilo fermano ideale del nuovo assessore era Mauro Lucentini: «L’ex parlamentare della Lega era fresco di un grande risultato elettorale. Nel nostro Comune il Carroccio ha ottenuto una percentuale elevatissima. Dato il suo percorso politico e le sue dimissioni da consigliere regionale per rispettare le quote rosa, aveva le carte in regola per assumere un ruolo in giunta. A mio avviso è stato fatto un errore ed è un’ulteriore occasione persa per il nostro territorio che meritava la sua rappresentanza. C’è un rammarico diffuso anche tra i sindaci. Lo squilibrio tra la provincia di Ancona e quella di Fermo è evidente. La prima conta due assessori e un presidente del Consiglio, la seconda è a quota zero. Di fatto è l’unica a non essere rappresentata. Questo non pregiudica il mio ottimo rapporto con il governatore Francesco Acquaroli. Va avanti sin dai tempi della nostra militanza in Alleanza Nazionale. Sta operando molto bene, è una persona seria e preparata. Infatti la mia non è una critica politica. Mi preme solo porre in risalto i differenti pesi politici. Ortenzi e Calcinaro si sono adoperati per provare a cambiare le carte in tavola ma, come ben sappiamo, a volte ciò è difficile».

Dal punto di vista politico la nostra provincia è frammentata. Questo secondo Valerio Vesprini, sindaco di Porto San Giorgio, comporterebbe uno scarso peso in Regione: «Per me non avere un rappresentante è un dispiacere. Sicuramente ricopriamo altri incarichi ma non quelli politici. Attualmente non abbiamo né un onorevole e né un soggetto in giunta. Ciò deve stimolare una riflessione sul modus operandi. È quanto mai necessario instaurare dei rapporti di collaborazione e lavorare in sinergia per acquisire una maggiore rilevanza sullo scenario politico. Se ognuno, compreso il sottoscritto, continua a guardare ai propri interessi comunali poi le conseguenze sono queste. Dobbiamo fare tutti un mea culpa. Questa non è una polemica ma uno stimolo per cambiare rotta. Tuttavia, sicuramente il governatore Acquaroli ha proposto delle scelte per il bene della nostra regione».

«Ancora una volta purtroppo il Fermano rimane sguarnito di una rappresentanza politica nella giunta – afferma Fabrizio Luciani, presidente Confindustria Fermo -. Ragioneremo con le figure già presenti ai vertici delle strutture regionali come il presidente Svem, Andrea Santori, il presidente Erap Marche, Saturnino Di Ruscio, il presidente Ance Marche, Stefano Violoni ed il prossimo presidente di Confindustria Marche che arriverà dal nostro territorio. Con loro cercheremo di incalzare la classe dirigente, lavorare a progetti significativi per la nostra provincia e colmare l’assenza della rappresentanza nell’amministrazione Acquaroli. Il peso della politica non c’è stato e certamente non è un problema di oggi».

Andrea Caranfa, coordinatore protempore di Cna Fermo, pone l’accento più sulle scelte che verranno fatte dalla prossima amministrazione: «Di fatto l’assessore non c’era nemmeno nella prima parte del mandato. Insieme alla Provincia e alle altre associazioni avevamo invitato il governatore regionale a inserire in giunta una figura del territorio. Acquaroli ha voluto imprimere un senso di continuità, ovvero premiare chi ha ricevuto più voti. È una scelta sensata. Noi ci aspettiamo che venga data importanza anche al Fermano in quanto ha necessità di risposte dalla politica. Del resto abbiamo dei consiglieri regionali in grado di recepire bene le nostre istanze. La Cna continuerà a collaborare con la nuova giunta, così come è stato fatto fino ad ora».

Lorenzo Totò, presidente Confartigianato Fermo, si dichiara fiducioso delle nuove nomine: «Sicuramente sono profili competenti. Queste scelte non significano che il Fermano è meno considerato. L’importante è lavorare bene perché in questo momento di difficoltà servono delle scelte politiche adeguate, volte a rilanciare il tessuto economico delle piccole-medio imprese».


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