Zallocco: «Centrosinistra in crisi, incomprensibile questo silenzio anche a livello locale»

SANT'ELPIDIO A MARE - L'ex assessore elpidiense: «Le conquiste partono dai territori, il Pd nazionale non interessa più a nessuno, ma almeno riparta un dibattito dai territori»

 «Mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnato». Inizia così la riflessione di Paride Zallocco, ex assessore e consigliere di Sant’Elpidio a Mare, una militanza di lungo corso nel Pd, sulla crisi del centrosinistra a livello locale e nazionale. «Non vedo nessun dibattito, nessuna autocritica nel PD , solo qualche fugace commento  – commenta Zallocco – Questa del silenzio credo sia una linea che attraversa tutti i livelli , visto che neanche nei circoli territoriali e provinciali si accenna alla discussione, forse perché bisogna attendere il giorno del giudizio».

«Io penso invece – prosegue Zallocco – che lasciando da parte la ditta PD nazionale, che francamente non crea più nessun interesse agli iscritti, figuriamoci all’uomo della strada, a livello locale l’approccio dovrebbe essere diverso. E’ infatti in questo ambito che esiste ancora un minimo di contatto con la popolazione. Trovo avvilente , anche offensivo verso l’intelligenza delle persone, questo silenzio di una classe che vuole essere dirigente. Sembriamo appiattiti su una segreteria nazionale che da troppi anni è solamente autoreferenziale, non si sa chi rappresenta, né deboli, né forti, né pubblici, né privati. Forse rappresentano loro stessi visti i meccanismi di composizione delle liste».

L’ex amministratore elpidiense lamenta che nessuna risposta sia arrivata «alle critiche, a mio avviso giuste, mosse da due figure che definirei esemplari per il Fermano, quali l’ex senatore Cisbani e l’ex sindaco Fedeli. Eppure il contenuto di quei messaggi contiene le cause di tante sconfitte conseguite dal centrosinistra fermano, passato da un 60% di consensi quando votava l 80% degli aventi diritto al voto, al 25% di oggi in cui vota appena il 55% degli aventi diritto. Sono migliaia e migliaia di voti perduti. La zona rossa non esiste più nella provincia, nella regione, nel governo. Le conquiste partono dai territori, se qualcuno non lo ha ben capito. Però abbiamo marchigiani eletti in Piemonte e pugliesi eletti nelle Marche. Ora cari amici e compagni, capite bene che anche questi sono concetti che si spiegano male».

 


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