di Sandro Renzi
«Un anno difficile che si chiude con un leggero incremento al netto delle royalties riconosciute al Comune». Così il direttore della Sgds Multiservizi, Marco Ceccarani, si congeda dalla società dopo averla guidata per 10 anni. Ieri sera è intervenuto per l’ultima volta in Consiglio comunale per illustrare il conto consuntivo 2021 e salutare definitivamente la nuova Amministrazione. «Come ho avuto modo di dire, lascio perché ho fatto altre scelte professionali, ringrazio la città, il personale della società che è stato fondamentale nel fare squadra, l’Amministrazione Loira e la nuova Amministrazione Vesprini. E’ stata una ottima esperienza personale e professionale».
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Con Ceccarani la Sgds ha investito risorse sulle infrastrutture, ampliando i settori di intervento. Oggi ne sono cinque: gas, igiene urbana, servizi di pulizia, farmacia, mensa. La municipalizzata gestisce 82 km di reti del gas, ha ben 47 dipendenti a cui si aggiungono 15 interinali. Ha un fatturato di quasi 6 milioni di euro ed un conto economico 2021 che si chiude a 35.366 euro, in crescita rispetto al 2020, ed al netto delle royalties staccate al Comune che ammontano a 326.150 euro. Sono questi i numeri che Ceccarani ha illustrato ai consiglieri. «La società si è consolidata nel tempo. Lascio una realtà che dal punto di vista organizzativo è migliore anche se bisognerà stare attenti a come muoversi in futuro, tenuto conto delle nuove politiche e delle mutate esigenze di investimento».
Per il settore igiene, il 2021 è stato l’anno in cui è stato avviato il nuovo sistema di raccolta tramite le isole informatizzate, mentre per il gas si sono pianificati nuovi interventi che si concretizzeranno anche nel 2023. Nella relazione si legge anche che l’azienda dovrà nei prossimi anni investire un consistente importo «per la manutenzione ed il potenziamento della rete del gas». Da qui la possibilità di rivedere il meccanismo della remunerazione per la gestione delle reti stesse concordato con il Comune. In sostanza, oggi viene riconosciuto al socio unico un canone pari al 50% dei ricavi contro il 35/40% previsto come limite massimo consigliato dall’Arera, l’ente di regolazione del settore. Si suggerisce quindi il conferimento della quota di proprietà comunale nella società per effettuare una capitalizzazione dell’azienda e incrementare il valore patrimoniale della rete.
Sul fronte della raccolta rifiuti, la scelta di escludere dal conferimento all’ecocentro sia le ditte edili che quelle di manutenzione del verde, ha permesso di abbattere i costi di smaltimento ma contestualmente si è abbattuta pure la quota di differenziata che nel 2021 scenderà al 68%.
In prospettiva l’Amministrazione Vesprini sarà chiamata a proseguire sulla strada della tariffazione puntuale per la parte indifferenziata. Sul fronte della quantità si è invece passati da 9.712 tonnellate, raccolte nel 2020, a 9.382 dello scorso anno. «Per il servizio mensa abbiamo puntato alla qualità ed a mantenere i costi inalterati» ha aggiunto Ceccarani, e questo nonostante l’aumento delle spese per la materie prime. Vola infine la farmacia comunale forte di un incremento del 33,7% delle vendite.
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