Direttore della Sgds, il monito di Agostini a Vesprini: «Attenzione per due motivi»

PORTO SAN GIORGIO - Il responsabile cittadino di FdI invita il sindaco a prestare attenzione sul bando per la nomina di un nuovo vertice della società partecipata. I motivi? I requisiti e i costi

L’ex sindaco Andrea Agostini

«Sindaco Vesprini fai attenzione», inizia così la lettera aperta dell’ex primo cittadino e oggi responsabile FdI di Porto San Giorgio, Andrea Agostini al sindaco Valerio Vesprini in merito alla pubblicazione di un bando per la selezione di un direttore della San Giorgio Distribuzione e Servizi. Il monito dunque, al netto dell’avvertimento, arriva da una forza di maggioranza.

«Il caso che porto all’attenzione del sindaco – scrive Agostini – è infatti quello della Sgds Multiservizi, la società comunale che si occupa a Porto San Giorgio della rete di distribuzione del gas metano, dell’igiene urbana, della farmacia comunale e della refezione scolastica.
Il dottor Marco Ceccarani si è dimesso da direttore generale nel settembre scorso e ora l’amministratrice unica Maria Gabriella Caliandro, subentrata nell’ottobre 2020 a Renzo Interlenghi, tutte nomine occorse nel mandato del sindaco Nicola Loira, determina, il 3 novembre, la selezione del sostituto.
Una misura che si potrebbe dire di routine, ma che ad un più attento esame così non è per due ragioni.
La prima: il campanello di allarme suona forte addirittura lo stesso 3 novembre quando solo poche ore dopo la pubblicazione della determina ne interviene un’altra, alle ore 16.45, allegato 1, a rettifica del bando: si richiedono ora non più 5, ma solo 3 anni di esperienza come direttore generale in soggetti con oggetto analogo a quello della Sgds, quale requisito obbligatorio alla candidatura. La discesa da 5 a 3 anni quale esperienza di direttore generale stride poi con altro requisito preferenziale, che invece da bando rimane a 10 anni, quale l’esperienza lavorativa presso società partecipate, come pure incuriosisce la previsione di altro requisito preferenziale, quale l’esperienza in progetti di fusione.
L’impressione è che qualcuno abbia confezionato un cappottino sangiorgese su misura per altro direttore generale, magari già operante in Fermo, città con la quale l’amministrazione Loira scambiò diverse ottime figure professionali, penso ad esempio al dottor Della Casa, dirigente comunale, come al dottor Vesprini, segretario comunale».
«La seconda. La spesa pubblica. Quando Ceccarani arrivò dieci anni or sono, nel 2012 – continua Agostini – entrò come membro del consiglio di amministrazione, massimo compenso nel 2013 euro 36.166 euro, e divenne direttore generale soltanto a fine 2017 contestualmente alla nomina di Interlenghi ad amministratore unico, quando l’allora sindaco decise di cambiare la formula gestoria della società passando da un consiglio di amministrazione a un amministratore unico con direttore generale. Ebbene il direttore generale sangiorgese percepisce 80.000 euro lordi di retribuzione fissa, oltre oneri, quindi totale euro 130.000, e una retribuzione di risultato variabile.
Se a questa somma si aggiunge il costo dell’amministratore unico di euro 15.000, il totale di spesa della formula amministratore e direttore è di almeno euro 145.000. Ebbene questa spesa non è un obbligo, ma una scelta amministrativa. Ritornando infatti alla formula ante 2017 si avrebbe una spesa di 40.000 euro con amministratore unico e a volere aggiungere al primo altri due membri di CdA si potrebbero aggiungere un totale di euro 30.000 di spesa. In definitiva anziché spendere 145.000 e oltre per due professionisti, se ne possono avere tre a euro 70.000 con risparmio di euro 75.000 e oltre in ragione di anno per tre anni. Forse Ceccarani e la Sgds operarono male dal 2012 al 2017? Forse si possono buttar via in questo contesto di crisi socio economica 225.000 euro minimo?
Ritengo di no, come non lo riteneva l’allora assessore Vesprini quando contestava al sindaco Loira “una spesa non inferiore a 100.000 euro per seguire Cultura e Servizi sociali, Sport e Turismo”, la querelle per l’assunzione del quarto dirigente comunale, poi dottor Alessio Sacchi, apostrofando l’operazione quale “spreco, danno per il futuro, errore politico” al punto da abbandonare sindaco e giunta e proporsi quale loro alternativa alla città. Ma vincere le elezioni non significa necessariamente governare perché a volte inavvertitamente si finisce per essere governati da uffici, competenze, burocrazia, capaci anche in buona fede di un loro corso a prescindere. Sicuro che il sindaco non la pensi diversamente dall’allora assessore circa il valore del danaro pubblico e convinto che di certo non gli appartenga la logica del cappottino, invito Vesprini, con questa lettera aperta, nella sua qualità di sindaco, rappresentante del socio unico Comune di Porto San Giorgio anche con delega alle società partecipate, a prendere in mano la questione della governance della Sgds Multiservizi».

 

Sgds, bando per un nuovo direttore. Vesprini: «Ecco perché l’ho preferito a un CdA» Ascolta la notizia


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti