Non poteva mancare l’Avis “Sibillini” di Amandola alla manifestazione che con il 4 Novembre viene festeggiato l’impegno profuso dai tanti “eroi” per rendere liberi i popoli nel solco della democrazia. L’Avis, infatti, fonda la sua attività soltanto sui principi della democrazia, della partecipazione e sul volontariato, quale elemento centrale e insostituibile di solidarietà umana.
L’Avis, con la sua presenza, vuole ricordare a tutti che il bene più prezioso (il sangue) deve essere donato e non versato, perché solo in questo modo si può far emergere “l’eroe che è in te”. Un eroe senza divisa, senza protagonismo di piazza, ma che con la sua disponibilità e la sua risposta alla “chiamata” garantisce un’adeguata disponibilità di sangue ed emocomponenti a tutti i pazienti che ne hanno necessità.
Il grande esercito dei donatori di sangue oggi chiede che i valori, come tramandati dai nostri connazionali, quali l’impegno e l’altruismo vengano raccolti dai tanti giovani che si educano al rispetto dei doveri sociali ancor prima della rivendicazione dei diritti personali. Nel ricordo dell’impegno di chi ci ha insegnato a rispettare la vita offrendola consentendoci di vivere il nostro tempo, l’Avis ha dimostrato che donando il sangue si può condividere la vita e donare la salute ai tanti che potrebbero perderla se il nostro impegno venisse ridotto.
La generazione che attualmente partecipa attivamente alla donazione di sangue ed emoderivati in questo momento necessita di sottoscrivere un contratto di solidarietà espansiva con tutti quei giovani che hanno compreso come la struttura demografica del nostro paese stia dando luogo a notevoli cambiamenti e a cui occorre far fronte in modo adeguato per non rischiare di far crollare quei sistemi di assistenza e di tutela, soprattutto delle fasce “deboli”.
Da qualche tempo chiunque cita un “pezzetto” della nostra amata Carta Costituzionale per rivendicare il diritto al proprio comportamento. Anche noi non vogliamo sottrarci a questo nuovo modo di rileggere (se per caso lo avessimo mai fatto) la Costituzione e senza addentrarci negli articoli più lontani riproponiamo quello che la nostra Repubblica, all’articolo 2, afferma che il valore della solidarietà è alla base della convivenza sociale: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
«Cari giovani rispondete alla “chiamata del sangue” rivendicando il vostro diritto all’esercizio del dovere sociale» dice il presidente dell’Avis Sibillini dottor Franco Rossi.
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