Schieramento di divise a Monsampietro Morico per il 4 novembre. Gualtieri omaggia il Milite Ignoto

CELEBRAZIONI solenni per il Giorno dell'Unità nazionale e delle forze armate. Il sindaco: «Oggi più che mai siamo chiamati a rinverdire e ad impegnarci con generosità e coraggio affinché l'unità sia vissuta nella quotidianità»

Carica di significato è stata, ieri, la giornata, a Monsampietro Morico, di ricordo dei caduti di entrambi i conflitti mondiali a Monsampietro e Sant’Elpidio Morico.

Il sindaco Romina Gualtieri ha accolto il prefetto vicario Alessandra De Notaristefani di Vastogirardi, il questore di Fermo Rosa Romano, il colonnello Claudio Brunetto, comandante regionale dell’Esercito, il colonnello Giancarlo Filippo, comandante del Centro di Formazione Aviation English di Loreto, anche in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, il generale Luca Goretti, il comandante provinciale dei Carabinieri, Gino Domenico Troiani anche in rappresentanza del comandante generale dell’Arma, il generale Teo Luzi. E ancora, il capitano di fregata Stefano Pignotti del comando scuole della Marina Militarie, anche in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Marina, l’ammiraglio Enrico Credendino, il maggiore della Guardia di Finanza, Benito Addolorato, anche in rappresentanza del comandante generale della Finanza, il generale Giuseppe Zafarana e del comandante provinciale il colonnello Massimiliano Bolognese, il capitano dei carabinieri, Massimo Canal, comandante della compagnia di Montegiorgio, e l’ingegner Luigino Albanesi per il comando dei Vigili del Fuoco di Fermo guidato dal comandante Paolo Fazzini. Insieme alle divise anche il dottor Iavarone in rappresentanza del direttore regionale dell’Ufficio Scolastico Ugo Filisetti. E poi le associazioni combattentistiche dell’Aeronautica, dei Bersaglieri, del Primo reggimento Granatieri di Sardegna, della Polizia di Stato e le Crocerossine, il parroco don Olivio Medori, la scuola con allievi e insegnanti della Giovanni Paolo II di Monsampietro Morico insieme all’Alberghiero.

«Assume un significato speciale la presenza delle quattro forze armate e delle forze dell’ordine in questa celebrazione del 4 novembre, giornata nella quale l’Italia ha preciso dovere di gratitudine a quanti hanno dato la vita con altruismo, coraggio, spirito di sacrificio, amore per la nostra Patria e per la nostra gente: questi valori sono racchiusi in quel giovane che al termine della Grande Guerra rimase ignoto, mai identificato per le gravi ferite che ne resero irriconoscibile il corpo, fu scelto da una mamma, Maria Bergamas, tra 11 bare, a significare gli undici più cruenti campi di battaglia. Sulla seconda gettò uno scialle nero pensando che fosse lì suo figlio. Poi proseguì il drammatico cammino e alla penultima bara si inginocchiò gridando il nome del figlio che mai tornò. E fu quella bara che da Aquileia fu condotta su quel treno al cui passaggio tutta Italia ritrovò l’unità che oggi più che mai siamo chiamati a rinverdire e ad impegnarci con generosità e coraggio  affinché sia vissuta nella quotidianità».


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