Consigliere straniero aggiunto e Cpo di Fermo: «Raggiungeremo l’obiettivo quando non ci sarà più bisogno di noi» (Videointervista a Zoom)

FERMO - Ai microfoni di Radio FM1 il presidente del Consiglio, Francesco Trasatti, il consigliere comunale straniero aggiunto, Alhagie Fofana e la presidente della commissione Pari Opportunità di Fermo, Gaia Capponi
L'intervista a Zoom a Francesco Trasatti, Ahlagie Fofana e Gaia Capponi

Gaia Capponi, Alhagie Fofana e Francesco Trasatti

di Francesco Silla

Negli studi di Radio Fm1, ospiti del direttore di Cronache Fermane, Giorgio Fedeli, sono intervenuti il presidente del consiglio comunale di Fermo Francesco Trasatti, Gaia Capponi, presidente della commissione Pari Opportunità Del comune di Fermo e Alhagie Fofana, consigliere comunale straniero aggiunto. Con loro sono statti affrontati temi di rilevanza locale quanto nazionale come le pari opportunità, l’integrazione e la rappresentanza.

Francesco Trasatti

Giovedì sera, negli studi di corso Cefalonia si è svolto il consueto appuntamento del giovedì con Zoom, il programma di approfondimento politico, di cronaca e attualità di Radio Fm1 e Cronache Fermane.
Un’occasione per ragionare su rappresentanza, pari opportunità e integrazione. «Innanzitutto, il senso di queste iniziative sta nella parola partecipazione. Ossia nell’intento di riuscire a rendere il consiglio comunale uno spazio di discussione e dibattito reale, non staccato dai cittadini e dal contesto cittadino –  inizia il presidente del consiglio comunale Francesco Trasatti – e l’importante è arrivare ed ascoltare tutti i cittadini. La commissione Pari Opportunità, il consigliere aggiunto e, a breve, anche le consulte delle scuole della città, hanno proprio lo scopo di rappresentare ulteriormente tutti i cittadini, dando spunti di riflessione e contributi al dibattito comunale. I consigli e le riflessioni che ci arrivano da questi tre organi rappresentativi di istanze servono al consiglio comunale ad accogliere proposte che forse nell’ordinarietà del dibattito politico non nascerebbero. È ovvio che questi organismi avranno raggiunto il loro obiettivo quando di loro non ci sarà più bisogno. Sono organismi che vanno a coprire mancanze culturali che con il progresso spero spariscano. Tutto dipende da una crescita culturale e gli organismi di questo tipo servono per accompagnare il progresso verso una rappresentanza più corretta e inclusiva.

Alhagie Fofana

Senza queste “imposizioni” le barriere culturali non verranno mai sorpassate».
Entra nel dibattito anche Alhagie Fofana, consigliere comunale aggiunto: «Questo ruolo è importantissimo e mi riempie di responsabilità. L’obiettivo è portare all’amministrazione problemi concreti. Uno dei principali è il discorso sul rinnovo dei documenti legati alla posizione lavorativa e sulle tempistiche lunghe di questi rinnovi. Altre problematiche su cui si può lavorare sono quelle legate alla distanza linguistica. In questo momento una comunità che fatica ad integrarsi è quella somala. Se come me arrivi dal Gambia, o anche dal Senegal, a Fermo ci sono comunità già strutturate e sicuramente qualcuno che conosci appena arrivi già c’è. E quindi il mio ruolo deve essere quello di agevolare la comunicazione e lo scambio tra l’amministrazione, la cittadinanza e le comunità straniere che vivono nella nostra città».

Gaia Capponi

Infine, la parola a Gaia Capponi, presidente della commissione Pari Opportunità: «La presenza di questa commissione è utile per fare rete, con gli altri organismi, con le altre commissioni e con tutte le iniziative a sostegno dell’inclusività. Il primo obiettivo è quello di combattere la violenza sulle donne. Non solo fisica ma anche verbale e strutturale. Bisogna capire il limite, e il limite sta nel rispetto dell’altro. Quando c’è il rispetto dell’altro, e quando viene assicurato, siamo sicuri di essere ancora all’interno di un pensiero non violento e non lesivo delle fragilità dell’altrui persona. È un limite molto sottile, ma con il dialogo e l’approfondimento di questa tematica, ci sarà un progresso. L’obiettivo generale della commissione è quello quindi di combattere le discriminazioni di ogni genere. E il primo strumento è proprio la sensibilizzazione, il dialogo e la rete. È quindi importante collaborare con organismi come il consigliere comunale aggiunto per non essere autoreferenziali, ma aperti al dialogo».
«È ovvio che questi organismi avranno raggiunto il loro obiettivo quando di loro non ci sarà più bisogno – conclude Trasatti- Sono organismi che vanno a coprire mancanze culturali che con il progresso spero spariscano. Tutto dipende da una crescita culturale e gli organismi di questo tipo servono per accompagnare il progresso verso una rappresentanza più corretta e inclusiva. Senza queste “imposizioni” le barriere culturali non verranno mai sorpassate».


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