di Sandro Renzi
Maggioranza ed opposizione si sono ritrovate in seconda Commissione consigliare per discutere del progetto per il lungomare. Presieduta da Andrea Rogante, la Commissione ha visto partecipare per il centrosinistra l’ex sindaco Nicola Loira e la consigliera Catia Ciabattoni, presenti tutti gli esponenti della maggioranza Vesprini. E’ stata l’occasione per illustrare quello che dovrebbe essere il nuovo volto del lungomare da qui ai prossimi tre anni. I lavori, come noto, andranno conclusi entro il 2026 e dovranno partire a settembre del prossimo anno. Nel piatto circa 4.700.000 euro che provengono tanto dal Pnrr quanto da fondi comunali. Basteranno, dopo l’impennata dei prezzi subiti dalle materie prime negli ultimi mesi, per coprire il tratto che va dallo chalet Duilio a via Curtatone per una lunghezza di circa 700 metri. Il condizionale però resta d’obbligo perché a dettare le regole saranno proprio i prezzi.
«Incontro proficuo -ha affermato il sindaco Valerio Vesprini- e ringrazio l’opposizione per il contributo costruttivo che ha portato all’iter con senso di responsabilità. I progettisti sono in pressing perché non possiamo perdere il finanziamento». Il primo cittadino ha spiegato la scelta del senso unico a cui la sua maggioranza è arrivata dopo aver effettuato un passaggio anche con le categorie produttive. Motivata pure la scelta di partire da sud. «Nel tratto centrale c’è ancora qualche chalet che non si è adeguato al piano di spiaggia. Non potevamo rischiare che un eventuale ricorso dei concessionari agli organi giudiziari potesse ritardare la partenza del cantiere ed allungare i tempi». La base di partenza, ovviamente, è lo studio di fattibilità commissionato dalla passata Amministrazione. «Incontro cordiale -gli fa eco l’assessore ai lavori pubblici, Lauro Salvatelli- durante il quale abbiamo spiegato i dettagli dello studio presentato dall’Arkteam di Ascoli e risposto ai quesiti che l’opposizione ci ha rivolto a partire ad esempio dai materiali che saranno utilizzati. Al momento nessun appunto di rilievo è stato sollevato». I tempi tuttavia stringono. Bisogna fare il bando, appaltare i lavori, sbrigare le incombenze amministrative che una gara simile richiede e attendere che passi l’estate 2023 per aprire immediatamente il cantiere. Ma l’iter è lungo e complesso.
Quali allora i principali punti del progetto di restyling del lungomare Gramsci? Dando uno sguardo ad alcuni rendering balza agli occhi il fatto che la pista ciclabile, con tanto di cordoli per la sicurezza dei ciclisti, sarà in sede, ovvero sulla carreggiata e non più traslata a ridosso degli chalet come prevedeva il piano di spiaggia sfruttando la fascia di rispetto. In qualche punto sarà possibile anche allargarla a 2,80 metri invece dei 2,50. Altra curiosità. Ogni stabilimento balneare avrà un suo ingresso che lo identificherà, ovvero una sorta di arco in chiave moderna. Due invece gli spazi aggregativi, vale a dire le piazze o affacci sul mare in corrispondenza delle spiagge libere le cui dimensioni, comunque, non potranno “sforare” la linea esistente fatta dagli chalet. Cambieranno pure le dimensioni del marciapiede. «La larghezza -prosegue Salvatelli- varierà da un minimo di 8 ad un massimo di 11,5 metri». Capitolo parcheggi. Comitato ed ambientalisti vorrebbero che ad est non ci fossero gli stalli. Il progetto dell’Amministrazione comunale li prevede su entrambi i lati dove, ovviamente, la larghezza della careggiata lo consentirà. Come annunciato qualche giorno fa, si cercherà di salvaguardare le piante di tamarici che dovranno essere tolte dallo spartitraffico a sud. Infatti il lungomare sarà percorribile a senso unico in direzione nord-sud per tutta la sua lunghezza e lo spartitraffico sparirà. Buone notizie per le palme che dovrebbero essere “inglobate” all’interno di oasi verdi che completeranno l’arredo urbano del lungomare insieme alla nuova illuminazione. Sui materiali utilizzabili, invece, l’assessore ai lavori pubblici ha preferito ancora non sbilanciarsi in attesa del progetto definitivo e di conoscere i costi dettagliati dell’opera.
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