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Il Centro Studi Licini alla scoperta di Emilio Vedova: a Radio FM1 Daniela Simoni e Roberto Budassi (Video)

MONTE VIDON CORRADO - La direttrice e lo storico d'arte, questa mattina sono stati ospiti negli studi di corso Cefalonia per presentare la mostra "Vedova oltre il colore. Etica ed estetica del segno" dedicata ad uno dei più grandi artisti del '900 europeo che si terrà fino all'8 gennaio tutti i sabati e le domeniche dalle ore 16 alle 19 presso la Casa Museo
L'intervista a Radio FM1 a Daniela Simoni e Roberto Budassi del Centro Studi Licini

Daniela Simoni, direttrice del Centro Studi Licini

 

Questa mattina ai microfoni di Radio Fm1, intervistati da Alessandro Luzi, la direttrice del Centro Studi Licini, Daniela Simoni e Roberto Budassi, hanno approfondito il tema della mostra “Vedova oltre il colore. Etica ed estetica del segno” che fino al prossimo 8 gennaio 2023 resterà allestita nel polo museale di Monte Vidon Corrado.

«La mostra è dedicata ad Emilio Vedova, uno dei più grandi artisti del ‘900 europeo – ha esordito la Simoni -, ed è stata organizzata dal Centro Studi Osvaldo Licini in collaborazione con il comune di Monte Vidon Corrado e con la regione Marche, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo e altri sponsor privati senza i quali la cultura faticherebbe ad essere sostenuta. Questa mostra nasce dalla nostra collaborazione con l’archivio della stamperia d’arte “Albicocco” di Udine, in particolare con Corrado Albicocco che è stato lo stampatore di fiducia di Emilio Vedova per 30 anni, e con la fondazione “Emilio e Annabianca Vedova” di Venezia, nel dettaglio con il direttore Fabrizio Gazzarri, il quale è stato collaboratore di Vedova e suo assistente in Accademia dove nelle sue lezioni spesso citava ai suoi studenti Osvaldo Licini».

«La mostra – ha seguitato la direttrice Simoni – è la prima di una serie dedicata al segno nell’arte del Novecento, aspetto fondante nell’arte di Licini. Siamo partiti da Vedova perché ha dialogato con la materia, sul piano pittorico e grafico, con una incessante e rigorosa sperimentazione. L’esposizione per noi è stata anche l’occasione per un lavoro di ricerca perché verte su un segmento ancora poco studiato della produzione di Vedova, ovvero la grafica, alla quale l’artista si è dedicato dall’inizio degli anni Sessanta con passione, straordinaria perizia tecnica, con un percorso di ricerca per lui non secondario rispetto a quello della pittura. Dunque queste sono mostre mirate agli addetti ai lavori, agli artisti e ai critici, ma anche finalizzate a diffondere la conoscenza degli artisti che proponiamo. Chi verrà a vedere la mostra di Vedova non vedrà solo le opere grafiche ma anche opere pittoriche, alcune inedite, che dialogano con il visitatore e arrivano direttamente attraverso l’impronta ideologica dell’artista. Per questo al Centro Studi Licini affianchiamo le nostre mostre a delle rassegne di incontri d’arte, così che i visitatori possano sentire parlare l’artista. E sabato scorso l’incontro con Roberto Budassi “Le parole indicibili: un abbecedario per Emilio Vedova” al teatro comunale ne è stato un esempio». 

La mostra comprende circa ottanta pezzi tra opere grafiche, pittoriche,  libri d’artista, matrici, allestiti secondo un criterio cronologico: il percorso inizia con la litografia “Spagna oggi” del 1961/62 e termina con “Senza titolo”, l’ultima acquatinta del 2006. «Chi è abituato a considerare Vedova solo dall’alto della sua pittura è abituato a vedere un artista che opera su grandi superfici con opere che si articolano sullo spazio, invece il Vedova della grafica è più intimo, raccolto e riflessivo. Nella grafica esercita una sua alchimia con gli acidi, gli inchiostri, il pitume ed escono fuori immagini che portano l’occhio dello spettatore a decifrarne da vicino i segni – ha sottolineato Roberto Budassi, storico d’arte co-curatore della mostra e docente del liceo artistico di Urbino -. Emilio Vedova si colloca tra gli artisti del secondo dopoguerra, poi la sua pittura man mano si è avviata verso la forma espressiva informale ed è arrivata alle correnti della tarda avanguardia. È un artista che ha percorso la contemporaneità del secondo Novecento coprendo 50/60 anni in maniera straordinaria, rimanendo sempre in prima linea a combattere con l’arte che secondo lui può svegliare le coscienze».

Vedova e Licini avevano diversi aspetti in comune. «Hanno dedicato la loro vita all’arte e hanno sperimentato molto. Entrambi hanno avuto una presa di posizione ideologica, oltre ad affinità dal punto di vista della concezione dell’arte come l’idea di trascendersi dalla propria dimensione umana e il rapporto viscerale con l’opera d’arte e i temi come quello dell’Oltre di Vedova e dell’Altrove di Licini – ha evidenziato la Simoni che ha evidenziato -. Il trait d’union tra Licini e Vedova che abbiamo posto nella nostra mostra è il tema degli angeli».

Ma il Centro Studi Licini non si ferma qui, perché sono già diversi gli appuntamenti in programma. «Già domenica prossima, 4 dicembre, presenteremo “Il mito ritrovato”, il libro di Ezio Settembri dedicato alla poesia di Umberto Piersanti e sarà presente il poeta in prima persona. Poi il 17 dicembre ricorderemo Walter Valentini (il grande artista venuto a mancare nel maggio scorso) attraverso un concerto del conservatorio Pergolesi di Fermo per chitarre, flauto e un quartetto di clarinetti. Inoltre, nella stessa giornata inaugureremo una mostra a cura mia e del collega Nunzio Giustozzi, membro del comitato scientifico del Centro Studi. La mostra dal titolo “Gli angeli del vento” durerà fino all’8 gennaio 2023 e vedrà aggiungersi agli angeli di Vedova, che sono esposti nella cantina della Casa Museo, e agli angeli di Licini, che sono esposti nella sala Paci dove da quest’anno abbiamo potuto aggiungere alla nostra offerta espositiva cinque dipinti di Licini della collezione concessa dai generi Paci al comune di Monte Vidon Corrado, anche gli angeli di Raimondo Rossi, maestro ceramista di Urbania che ha realizzato angelici in ceramica e bronzo al limite dell’informale».

La mostra “Vedova oltre il colore. Etica ed estetica del segno” è aperta tutti i fine settimana, il sabato e la domenica, dalle ore 16 alle 19. E sulla pagina Facebook Centro Studi e Casa Museo Osvaldo Licini è possibile consultare le aperture del periodo delle feste natalizie. 


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