Riceviamo da Rossano Corradetti e pubblichiamo la sua lettera con cui ribadisce la sua battaglia sulle Pietre d’inciampo e sull’istituzione della giornata degli internati militari e politici italiani. Corradetti comunica anche di aver inviato, il 4 novembre, una petizione al presidente del Senato, alla commissione Difesa‐Esteri del Senato e al Ministro della Difesa Guido Crosetto con, allegate, migliaia di firme di cittadini favorevoli alla istituzione della giornata degli Imi.
«Mio padre è stato un I.M.I. (internato militare italiano). Si è rifiutato più volte di combattere accanto alla Wehrmacht e ai repubblichini di Salò e per questo è stato fatto prigioniero dalla Luftwaffe a Larissa, Grecia. Deportato il 10 settembre del 1943 e internato fino al settembre del 1945 nei campi di concentramento nazisti in Germania tra cui Sandbostel X/B e Wietzendorf X/B/Z. Ho più volte richiesto ai responsabili della Regione Marche di poter ottenere una Pietra d’inciampo che negli anni precedenti acquistavano. Hanno fatto cadere la richiesta. Non ho mai avuto alcuna risposta. Non mi sono dato per vinto. Avevo conosciuto l’artista tedesco Gunter Derming a Torino qualche tempo fa e ho pensato di scrivergli per prenotare una Pietra d’inciampo a mie spese per mio padre. Gentilmente mi ha risposto dicendo che nel mese di novembre l’avrebbe messa in lavorazione. Ha molti impegni e cercherà al più presto di farmela avere. Ho protocollato già all’ufficio tecnico del Comune di Montottone l’autorizzazione per installarla. Verrà messa davanti alla porta d’ingresso di mio padre Mario Corradetti. Per non dimenticare».
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