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Biodigestore, l’Asite si aggiudica 17,5 milioni dal Pnrr: «Giù la Tari a Fermo e in tutta la provincia»

FERMO - Il sindaco Calcinaro: «Un risultato straordinario che consentirà di produrre energia rinnovabile e abbassare la Tari». Grande soddisfazione anche da parte dell'assessore all'Ambiente, Alessandro Ciarrocchi

Importante e storico finanziamento riconosciuto al Comune di Fermo e alla Fermo Asite. Nella giornata di ieri il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha pubblicato la graduatoria ed i risultati del bando, promosso dallo stesso dicastero, per finanziare con fondi Pnrr (investimenti sull’Economia Circolare) progetti sull’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata.

In particolare, il progetto di Fermo, che aveva partecipato con una proposta sulla realizzazione del biodigestore per il trattamento anaerobico dei rifiuti organici, è stato ammesso al finanziamento di circa 17 milioni e 500 mila euro.

Soddisfazione viene espressa dal sindaco Paolo Calcinaro: «Il risultato è straordinario, siamo sedicesimi in tutta Italia su 500 domande e tredicesimi nel centro sud, un plauso enorme all’Asite, un riconoscimento che va tributato a tutto il Consiglio di Amministrazione per il gran lavoro che ha fatto su questo progetto, al presidente, al direttore, ai consulenti. E’ un risultato straordinario per la città perché questo consentirà di avere una produzione di energia a Fermo dal 2026, in quanto è una realizzazione complessa e per questo non potrà avvenire da domani. La realizzazione di questo impianto andrà ad abbassare la Tari dei cittadini di Fermo e di tutta la provincia».

Il sindaco Paolo Calcinaro (a dx) e l’assessore Alessandro Ciarrocchi

Un risultato che rappresenta un assoluto, nuovo, importante passo della città nei confronti dell’ambiente, come sottolinea l’assessore alle Politiche Ambientali, Alessandro Ciarrocchi: «Il coronamento di un percorso lunghissimo e difficoltoso ed il giusto premio ad una progettualità partita diversi anni fa, alla quale abbiamo sempre creduto con il Cda Asite. In questi ultimi mesi le riunioni e gli incontri con i dirigenti e la governance della nostra municipalizzata sono stati costanti e molto intensi perché da questo progetto e da questo risultato poteva dipendere buona parte delle future scelte aziendali di Asite. Siamo risultati tra i primi su oltre 500 domande, a dimostrazione di un’idea progettuale valida, seria e ben sviluppata. Faccio i complimenti a tutti coloro, e sono tanti, che hanno lavorato a questo ambizioso progetto, compresi i vari consiglieri che nei due mandati sono sempre stati granitici nella volontà di percorrere la via del biodigestore».

Come si ricorderà, l’iter è iniziato già nel 2018, culminato nell’atto di indirizzo approvato dal Consiglio Comunale nel dicembre del 2021, e preceduto anche da diversi passaggi propedeutici in Commissione Consiliare, proficui dialoghi ed incontri con le associazioni ambientaliste, cui era seguita l’autorizzazione ambientale della conferenza dei servizi in Provincia nei primi mesi di quest’anno.

«Quello sul biodigestore – spiegano dall’amministrazione – è un progetto ambientale che ha il duplice obiettivo di ridurre i rifiuti finali e di produrre energia “verde” e “rinnovabile”, ottenendo biogas e biometano dai rifiuti organici. La realizzazione di biodigestori, in sviluppo in tutta Italia, si inquadra nell’ambito dell’attuazione del protocollo di Kyoto, che richiama gli Stati membri, quindi l’Italia e di conseguenza le Regioni, ad una più incisiva azione nella riduzione delle emissioni dei gas clima, fissando una quota obbligatoria di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili sul consumo totale di elettricità».

Il progetto che ha proposto la Fermo Asite, partecipata dal Comune di Fermo ed affidataria in house di servizi pubblici e di servizi strumentali da parte dell’Ente stesso, oltre che proprietaria e gestore dell’impianto di smaltimento/interramento nell’ambito del Cigru, riguarda un sistema impiantistico complesso, costituito da una sezione di digestione anaerobica dei rifiuti per la produzione di biogas e la sua successiva purificazione per ottenere biometano. I rifiuti destinati a trattamento nel nuovo sito impiantistico saranno costituiti essenzialmente dalla frazione organica per una quantità, ridotta rispetto all’iniziale progetto, di 35 mila tonnellate all’anno, in gran parte proveniente dall’ambito dell’Ata 4 della Provincia di Fermo.

«Il sistema impiantistico progettato – specificano dall’ente – ha come obiettivi il recupero di risorse, la produzione di energia e la riduzione della necessità di discarica. Al pari del gas naturale il biometano può contribuire alla riduzione dell’emissione di gas serra, essere utilizzato come biocombustibile per veicoli a motore, essere immesso nella rete di distribuzione nazionale, essere trasportato e stoccato per la successiva produzione di energia anche in luoghi molto distanti dal sito produttivo. Quello di questo bando è dunque un finanziamento legato al Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), concesso nella forma del contributo a fondo perduto fino al 100% dei costi ammissibili».

Soddisfazione è stata espressa anche dal Cda della Fermo Asite, il cui presidente Alberto Paradisi ha commentato l’accoglimento del progetto e quindi il riconoscimento di queste risorse a Fermo con queste parole: «Il futuro dell’azienda per massima parte era incentrato su questo progetto, avviato 4 anni fa, con le difficoltà di un’opera complessa e che pensavamo fuori dalla nostra portata. Questo risultato ripaga di sacrifici, dubbi e un grazie va al team che ci ha lavorato, ai collaboratori, agli enti preposti. Siamo poi riusciti ad avere l’autorizzazione che è sfociata in questo finanziamento importante, una cifra rilevante: la soddisfazione è che arrivare fra i primi ci riempie di orgoglio, ci darà lo slancio per accelerare la realizzazione dell’impianto che sarà un fiore all’occhiello della Città di Fermo, di Asite e per tutto l’ambito territoriale dei rifiuti della provincia, sempre nel solco di quanto abbiamo già tracciato di una gestione equilibrata nel territorio».


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