Al liceo artistico inaugurata la sala Maddaluno

PORTO SAN GIORGIO - La preside Anna Maria Bernardini, alla conferenza stampa di questa mattina, presso il Liceo Artistico Preziotti Licini, sulla dedica di un ambiente all'arte di Maddaluno: «Forse è stato l'ultimo di quella generazione di presidi e artisti del liceo, che un tempo selezionava personalità con competenze artistiche certificate. Il connubio di Ciro con il liceo iniziò nel 1978 , dove è stato per 33 anni»

di Serena Murri

L’arte di Maddaluno come testimonianza di arte contemporanea e liceo come museo espositivo dell’arte stessa. E’ stata inaugurata, questa mattina, a Porto San Giorgio, l’aula dedicata allo storico preside e artista Ciro Maddaluno, scrigno di un’esposizione permanente delle sue opere. Come spiegato dalla preside Anna Maria Bernardini, alla conferenza stampa di questa mattina, presso il Liceo Artistico Preziotti Licini, si è deciso di dedicare un ambiente all’arte di Maddaluno «forse l’ultimo di quella generazione di presidi e artisti del liceo, che un tempo selezionava personalità con competenze artistiche certificate. Il connubio di Ciro con il liceo iniziò nel 1978 , dove è stato per 33 anni».

Come ricordato dalla professoressa Cicchinè, la scuola punta molto «sull’importanza degli spazi espositivi per lasciare traccia del passaggio degli studenti e lo spazio dedicato a Maddaluno s’inserisce in quest’ottica. Gli spazi espositivi non hanno solo il valore di custodire testimonianze ma anche la valenza etica di costruzione della cultura e del senso estetico. La sala Maddaluno è una testimonianza forte e permeante di questa formazione».

Era presente anche la preside del Montani, Stefania Scatasta in qualità di aiuto governatore del Rotary: «Rientro in una scuola che ho profondamente amato e ringrazio dell’invito che mi permette di raccontare l’idea sempre avuta di un liceo che ogni anno si trasforma in museo grazie alle capacità che vi lavorano attraverso il progetto formativo della scuola stessa. Il Rotary ha sempre voluto appoggiare i progetti della scuola e ogni anno sollecita questa simulazione artistica stimolando studenti a leggere l’artista e a riproporre una visione nuova, essendo loro stessi artisti. Gli studenti accolgono la proposta culturale e la trasformano in potenziale artistico. Siamo lieti che questa scuola espositiva possa essere ricondotta ad un preside artista che ha creduto nel liceo di Porto San Giorgio ed ha agito come transizione tra le due scuole d’arte riconosciute in questo territorio».

Presente anche il sindaco Valerio Vesprini: «Il liceo per noi rappresenta un’eccellenza e per il Natale ha significato anche una collaborazione continuativa che grazie ad una sala come questa, continua sul territorio».

Del Rotary Giovanni Tirabassi, Massimo Todisco e Paolo Signore che ha sottolineato la dedizione del club «alla cultura, alla quale abbiamo dedicato tante manifestazioni come questa, in tutti i club del nostro territorio. Ci siamo sempre battuti per una scuola di eccellenza come questa. Ricordo i primi tempi, quelli degli albori di questo club e le uscite con Maddaluno a parlare di arte. Ricordo un suo monumento, L’arca di Noè alla rotonda che simula l’unione tra la nostra costa e la costa dalmata. Ricordo anche opere bellissime di Ciro. Ho sempre apprezzato la sua napoletanità».

Durante la presentazione, è intervenuto anche il figlio di Ciro, Domenico Maddaluno, architetto attivo a Parigi, che ha donato in comodato d’uso gratuito le opere del padre al liceo: «L’idea dello spazio a Porto San Giorgio è nato dalla mia volontà di voler diffondere le opere di mio padre nel territorio marchigiano. Porto San Giorgio rappresenta il luogo principe ed essenziale nella lettura dell’opera di mio padre».

Oronzo Mauro e Gennaro Avaro sono i promotori dell’arte di Maddaluno, anche all’interno di altri spazi espositivi, come quello di Montefiore. Erano presenti anche Nunzio Giustozzi e Daniela Simoni che hanno realizzato il catalogo: «Maddaluno – ha ricordato la professoressa Simoni – ha sempre portato il suo laboratorio all’interno della scuola, in confronto costante sui valori dell’arte con i suoi studenti ma anche con figure artistiche di spicco come Lussu o Menna che la scuola ospitava. Il nucleo della sua ricerca si è svolto su due piani, l’aspetto concettuale e il rapporto dell’arte con il suo fruitore». I suoi maestri di riferimento sono stati Cezanne e Matisse, la sua arte è basata su sperimentazione e confronto. Lo spessore di Maddaluno e della sua ricerca dell’arte attraverso la contemporaneità, è emerso anche dalla proiezione del video a lui dedicato, nella sala che ospita quattro opere: Geometrie nello spazio (1980) sulla misurabilità dello spazio; Le faville (2000) sunto di arte e artigianato, Sintesi (2014) dalla sua ultima esposizione su Spazio Forma Colore, Sentieri (2015) installazione sulla geometria intesa come archetipo.


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