Qualità della vita Sole 24Ore, Auser: «Feste e sagre per nascondere il disagio, allarme solitudine nel Fermano»

IL PRESIDENTE Menicali e la vice Capeci: «Pensiamo che gli amministratori del Fermano dovrebbero ragionare sulle tante questioni che stanno travolgendo il nostro territorio: cominciare ad attivare seriamente reti e catene solide, cordate di aiuto concreto, anche di tipo misto pubblico-privato purché siano veritiere e non mistificazioni per svendere il patrimonio dei beni comuni»

«In riferimento all’articolo uscito in questi giorni e riguardante la classifica del Sole 24Ore sulla qualità della vita nelle province italiane, l’associazione Auser Provincia di Fermo vuole comunicare la propria forte preoccupazione. Sono diversi gli aspetti e i comportamenti sociali che evidenziano già l’esistenza di un forte e concreto malessere sul nostro territorio, un malessere che oggi non può più essere affrontato solo come se fosse un rischio. Il malessere è concreto e la nostra associazione lo tocca con mano in tutte le attività di volontariato di cui si occupa». A parlare è l’Auser provincia di Fermo con il suo presidente Franco Menicali e la vice Sonia Capeci.

L’Auser è una associazione di volontariato e di promozione sociale nata come ente nazionale nel 1989 (Auser Marche nel 1991) per iniziativa della Cgil e dello Spi-Cgil, ispirata a principi di equità sociale e di rispetto delle differenze, di tutela dei diritti, di sviluppo delle opportunità e dei beni comuni. Oggi ha 305.000 iscritti, 45.263 volontari attivi e 1500 sedi in tutta Italia.

«Siamo convinti che il Fermano sia già in piena emergenza da tutti i punti di vista e dunque le scelte politiche di chi governa questo territorio non possono mirare soltanto ad attività di promozione e informazione. La nostra associazione riconosce con lucidità ciò che è stato rilevato nel nostro territorio dall’analisi de Il Sole 24Ore: avendo nel nostro orizzonte statutario proprio il miglioramento della qualità della vita per l’invecchiamento attivo, sappiamo bene che è da qualche anno che non è cosa facile in questo territorio. Siamo preoccupati per la crescita delle fragilità, che riscontriamo in forte crescita per motivi economici ma anche sociali e soprattutto sanitari. Siamo preoccupati per la scelta del governo di ridurre i contributi da destinare ai servizi. Siamo preoccupati anche per le scelte locali che si fanno in questo territorio, rivolte di più ad organizzare feste e sagre, attività di spettacoli viaggianti e intrattenimento commerciale, senza alcuna differenziazione dell’offerta, tutti in centro ed escludendo le periferie, tendenti più a nascondere i disagi sociali piuttosto che a finanziare attività di strada per il contrasto della solitudine di tanti cittadini. E siamo preoccupati anche per la conseguente riduzione dei finanziamenti a tutti i servizi pubblici, come annuncia la riforma sanitaria regionale, che sta per inondare la nostra regione colpendo duramente il nostro territorio provinciale già debole in questo settore, e che coinvolgerà servizi sociali e socio-sanitari, e che non può non tenere conto dell’importanza delle associazioni del terzo settore come la nostra Auser, come pure del fatto che riconosciamo diverse forme opinabili, comportamento diffuso in ogni settore, anche in quello degli aiuti per il sisma 2016 che in troppi chiamano impropriamente “opportunità da cogliere” per far ripartire l’economia locale. Ci risulta invece che anche nel Fermano l’incidenza dei forti sui deboli è una pratica diffusa e a cui anche gli enti locali più vicini ai cittadini, i Comuni in prima fila, offrono addirittura pericolose sponde per ingiustizie, non sempre in maniera inconsapevole. La vigilanza degli operatori sociali e gli aiuti che l’intera categoria del terzo settore possono offrire a tutta la cittadinanza, sono azioni fondamentali oggi più che mai, per garantire servizi minimi di ascolto che per alcuni rappresentano la salvezza: vediamo che sono tanti i cittadini di tutte le età che andrebbero aiutati e non possono essere presi in carico dal solo volontariato con azioni gratuite personali. Auser Provincia di Fermo, da sempre impegnata principalmente nei servizi di accompagnamento e di ascolto, vuole prima di tutto lanciare l’allarme solitudine che il nostro territorio grida inascoltato, la cui crescita incontrollata e tenuta nascosta è la vera causa dell’isolamento di questa provincia da tutto il contesto regionale. Pensiamo che gli amministratori del Fermano – concludono i vertici di Auser Fermo  dovrebbero ragionare sulle tante questioni che stanno travolgendo il nostro territorio: non si tratta di farsi trascinare in inutili allarmismi, dichiarati soltanto in periodo elettorale come abbiamo visto spesso fare, ma di cominciare ad attivare seriamente reti e catene solide, cordate di aiuto concreto, anche di tipo misto pubblico-privato purché siano veritiere e non mistificazioni per svendere il patrimonio dei beni comuni. Auser è testimone di quanto la qualità della vita sia scesa nel nostro territorio e che la solitudine è davvero un allarme da non tenere più inascoltato».


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