Le Pigotte le realizzano gli studenti: Ipsia e Unicef insieme per un progetto solidale

FERMO – Circa 40 ragazzi dell'indirizzo Made in Italy dell'istituto fermano, da gennaio, realizzeranno attraverso un progetto multidisciplinare oltre 100 bambole di pezza, simbolo dell'Unicef. A giugno la sfilata in piazza del Popolo per presentare i modelli creati.

di Matteo Malaspina

Nata per gioco nel 1988 per un progetto di raccolta fondi e divenuta, dieci anni più tardi, simbolo dell’Unicef, la Pigotta è diventata un must natalizio e non solo. Bambole di pezza eleganti, con le espressioni sorridenti e acconciature particolari, da più di vent’anni hanno permesso alla Fondazione di raccoglier più di 28 milioni di euro e salvare la vita a tantissimi bambini nel mondo visto che il ricavato della loro vendita è destinato a vari progetti.

«Quest’anno utilizzeremo i proventi per combattere la malnutrizione infantile nel mondo – spiega la presidente del comitato provinciale Unicef di Fermo, Marina Vita -. Nel nostro territorio è difficile trovare, però, una rete stabile di soggetti per la produzione. Basti pensare che sono 14 i comuni fermani che hanno aderito ad un progetto dove adottano una bambola per ogni nuovo nato, dunque la richiesta di Pigotte è alta e non riusciamo a far fronte alla domanda che ci arriva nel territorio».

Così, la fondazione fermana ha pensato di rivolgersi all’istituto Ipsia di Fermo e proporre una collaborazione per coinvolgere i ragazzi del settore moda indirizzo Made in Italy.

«Abbiamo accolto la proposta con entusiasmo e abbiamo pensato ad un progetto curriculare da inserire all’interno della materia di Educazione Civica e creare un’attività multidisciplinare. Coinvolgeremo le estetiste, le acconciatrici, i ragazzi del calzaturiero e del fashion per progettare le bambole attraverso un team interclasse – spiega la professoressa Giovanna Fanci -. La produzione partirà a gennaio e contiamo di realizzare 40 progetti e un centinaio di Pigotte che saranno presentare il 9 giugno in piazza del Popolo in occasione del tradizionale evento della sfilata dove le bambole di pezza sfileranno insieme alle ragazze».

«Ritengo che alcune tematiche siano importanti per lo sviluppo del territorio. Valori come solidarietà e volontariato, soprattutto in questo periodo storico sociale dove le famiglie sono in crisi e prossime alla povertà, vanno stimolati nei ragazzi – aggiunge la dirigente scolastica Annamaria Bernardini -. Altro aspetto è stimolare la manualità, il saper fare. Nella nostra provincia il manifatturiero conta il 40% degli addetti e il compito della scuola è quello di creare competenze. Già dal primo ciclo di studi, ed è per questo che la nostra idea è quella di coinvolgere, in alcuni momenti della produzione, anche le medie e le scuole primarie».

Importante è anche il concetto del riciclo e del riuso visto che le stoffe per le Pigotte saranno prese dagli scarti di produzione fornite da ditte che già collaborano con l’Ipsia come Sorbatti e Fendi. Bambole modaiole, quindi, che potranno diventare oggetti per esposizioni in musei.

«L’istituto ha già aderito ad un progetto solidale con ”scuola amica Unicef” e, al di là del progetto manifatturiero, porta avanti attività scolastiche di formazione – ricorda Vita -. Ho già incontrato i ragazzi i giorni scorsi in Aula Magna e ho fatto una dimostrazione spiegando cosa dovranno fare. Ora sta a loro mettere in campo la creatività per realizzare Pigotte sempre più belle».


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