Natale e Capodanno, tornano a sorridere i ristoranti. Anche nel Fermano fioccano le prenotazioni

FESTE - Si spenderà di più per il cenone di San Silvestro o per il pranzo di Natale. Inflazione e caro bollette pesano sulle tasche degli italiani. La buona notizia è che sul tavolo ci saranno soprattutto prodotti made in Italy. Anche nel Fermano ristoranti quasi sold out per le feste.

di Sandro Renzi

Che si resti a casa o si vada al ristorante, il pranzo di Natale piuttosto che il cenone di San Silvestro costeranno di più quest’anno. La buona notizia è che le tavole saranno imbandite rigorosamente con prodotti made in Italy. Il Codacons segnala come le famiglie alle prese in queste ore con gli acquisti di cibi e bevande per il cenone e il pranzo di Natale debbano affrontare pesantissimi aumenti dei prezzi. In base alle stime dell’associazione, infatti, i consumi alimentari in occasione delle feste natalizie subiranno quest’anno una contrazione del 6% rispetto al 2021, a causa dell’emergenza bollette e del caro-prezzi, ma la spesa per cibi e bevande sale di +320 milioni di euro rispetto allo scorso Natale. Nel comparto alimentare, i prezzi salgono in media del 13,6%, portando il conto per pranzo e cenone di Natale a raggiungere 2,7 miliardi di euro nel 2022. 

La spesa media per il pranzo di Natale affrontata da una famiglia si aggira così sui 106 euro.  Cenone della vigilia e pranzo di Natale, assieme al cenone e pranzo di Capodanno, costeranno agli italiani complessivamente 612 milioni di euro in più rispetto alla spesa sostenuta nel 2021. Chi opterà invece per i ristoranti dovrà vedersela anche nel Fermano con un incremento delle prenotazioni che fa ben sperare il settore.

La conferma arriva pure da Lorenzo Totò, presidente territoriale di Confartigianato Fermo: «C’è un’ottima risposta sia per Natale che Capodanno – spiega – abbiamo un ventaglio di scelta molto ampio sul piano della spesa. Paradossalmente ad avere le difficoltà maggiori sono proprio i ristoratori che devono fare fronte agli aumenti legati al caro bollette o alle materie prime. Ma le prenotazioni fortunatamente sono arrivate». Dando uno sguardo anche alle offerte pubblicate nei social, effettivamente i prezzi possono essere molto differenti. Dipende da tanti fattori, il menù, la location, il servizio per citarne alcuni. «Molti ristoranti hanno scelto di restare chiusi magari fino al giovedì per ridurre i costi e poi aprire per il fine settimana. Questo permette di recuperare qualcosa confidando in queste festività che si preannunciano buone per il comparto» aggiunge Totò.

Anche Andrea Caranfa, coordinatore Cna Fermo, rimarca come le strutture stiano viaggiando bene soprattutto per l’appuntamento del 31. «Abbiamo sentore come categoria che ci sia il tutto esaurito – afferma – ma anche che a parità di menù i clienti troveranno un aumento dei costi come conseguenza dell’inflazione e del caro energia. C’è anche una fetta di popolazione che preferirà non muoversi da casa per non spendere o perché preferisce festeggiare in famiglia. In questo caso, però, vengono in aiuto le rosticcerie. Non a caso anche la spesa per l’asporto è prevista in aumento».

Ed anche in questo periodo il settore si trova a dover fare i conti con la carenza di personale. «Ormai non fa più notizia – prosegue Caranfa – ma i ristoratori continuano ad avere difficoltà a trovare camerieri o personale per la cucina a fronte di tanto lavoro che per fortuna c’è». Per l’ultimo dell’anno, dunque, locali sold out e ristoranti pronti a fare il botto grazie alle prenotazioni che non sono più last minute.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti