I giovani volontari dell’associazione “Questione Natura”, presieduta da Roberto Cameli, sono stati a Servigliano alla ricerca delle mascherine disperse per l’ambiente. Girando per i vicoli del paese ne ha trovate e raccolte in terra dodici e pochi rifiuti di altro genere. «Questo – dicono i ragazzi – è un segno d’amore che gli abitanti mostrano di avere per il loro posto nel mondo, un sentimento profuso nell’entroterra Fermano e che ci riscalda il cuore».
Il nome di Servigliano deriva da una villa romana situata a breve distanza e in posizione più elevata rispetto all’attuale locazione. Nel 1915 a Servigliano fu costruito un grande campo di prigionia che dalla Prima Guerra Mondiale fino al 1955 condizionerà pesantemente le vicende storiche del paese, e oggi si può ammirare girando per le vie di questo splendido borgo la testimonianza di ciò che è stato.
«A presto serviglianesi, e grazie per l’ospitalità» il saluto di “Questione Natura” prima di lasciare il paese.