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Giano mix virtuoso di competitività e benessere dei lavoratori, firmato l’accordo con sindacati e Confindustria

TORRE SAN PATRIZIO - L’ad dell'azienda, Enrico Paniccià: «Giano, inoltre, riconferma il proprio impegno a mantenere un ruolo attivo di responsabilità sociale. In questo senso, a fronte del pesante aumento del costo della vita che stiamo sperimentando negli ultimi mesi, è stata prevista un’erogazione straordinaria sotto forma di welfare pari a 500 euro netti»

Enrico Paniccià, ad della Giano srl

Valorizzazione delle relazioni industriali al servizio della competitività aziendale e del miglioramento delle condizioni dei lavoratori: è questo l’importante obiettivo ottenuto alla Giano Srl di Torre San Patrizio, dove direzione aziendale, sindacati e Confindustria hanno sottoscritto un’intesa sul Premio di Risultato, che riconosce ai dipendenti benefici economici e welfare correlati ai risultati di qualità e redditività conseguiti dall’azienda.

L’accordo avrà validità dal prossimo gennaio e resterà in vigore per tre anni. A siglarlo, l’ad della Giano, Enrico Paniccià, Luca Silenzi della Filctem/Cgil, Francesco Interlenghi della Femca/Cisl e Claudia Nicolai per Confindustria.

 

Come sottolinea Paniccià «le aziende si trovano nella necessità di migliorare continuamente le proprie performance per affrontare mercati sempre più competitivi ma ciò non sarebbe possibile senza la partecipazione e l’impegno di tutti i lavoratori. Quello che abbiamo voluto perseguire con la firma di questo accordo è la creazione di un circolo virtuoso in cui competitività aziendale e benessere dei collaboratori condividono un unico orizzonte». 

Giano, inoltre, riconferma il proprio impegno a mantenere «un ruolo attivo di responsabilità sociale. In questo senso, a fronte del pesante aumento del costo della vita che stiamo sperimentando negli ultimi mesi – spiega lo stesso Paniccià – è stata prevista un’erogazione straordinaria sotto forma di welfare pari a 500 euro netti. Per la Giano è questo un modo concreto per ribadire lo spirito di solidarietà che da sempre contraddistingue il rapporto tra l’azienda ed i propri collaboratori e che si aggiunge al progetto welfare che comprende l’assicurazione sanitaria per i dipendenti. E’ grazie al contributo di tutti che il 2022 si è chiuso con un fatturato complessivo superiore a 15 milioni (+ 25% rispetto al 2021) e si prevede una crescita del 30% nel 2023».

Positivi i commenti anche da parte delle organizzazioni sindacali Filctem/Cgil e Femca/Cisl, che, stando a quanto riferiscono dall’azienda, credono fortemente nella contrattazione integrativa come strumento di miglioramento delle condizioni di vita e lavoro e come stimolo per il raggiungimento di obiettivi importanti tanto per i lavoratori quanto per le imprese.

«Questo è il secondo contratto integrativo per i lavoratori della Giano di Torre San Patrizio – ricordano Luca Silenzi della Filctem/Cgil e Francesco Interlenghi della Femca/Cisl – e dimostra che quando le relazioni tra sindacati e imprese si fondano sul rispetto dei ruoli e sul reciproco riconoscimento si possono raggiungere risultati ambiziosi. Un grande risultato che manifesta la soddisfazione e piena partecipazione delle organizzazioni sindacali nella missione propria di rappresentare la pluralità dei lavoratori, iscritti e non, nella gestione della contrattazione e dei cicli produttivi aziendali garantendo quegli standard qualitativi che hanno contribuito alla crescita della Giano srl, auspicando che tutti i lavoratori e lavoratrici  potranno contare sull’esperienza e sul pieno supporto delle forze sociali presenti all’interno del contesto aziendale e su tutto il territorio fermano e marchigiano. Ci auguriamo che la contrattazione diventi la norma nel nostro territorio, che ospita uno dei distretti calzaturieri più importanti in Europa e che vanta una grande professionalità e un know-how invidiabile. Come organizzazioni sindacali continueremo a lavorare per il miglioramento dei salari e l’estensione dei diritti, perché il rilancio del distretto passa anche attraverso un cambio di paradigma. Vogliamo che le fabbriche diventino luoghi accoglienti e sicuri dove si faccia formazione e dove la persona possa realmente affermarsi all’interno del contesto sociale e di vita anche attraverso un adeguato riconoscimento economico».

 

 


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