Utenze e lavori, l’sos dal Conservatorio: «Nulla si muove. Condivisione degli oneri per andare avanti»

FERMO - Il direttore Nicola Verzina: «In alcune zone d'Italia le Province hanno deciso spontaneamente di continuare a farsi carico delle utenze. In altre zone i vari enti elargiscono dei contributi con cui i Conservatori pagano le bollette. Ed è proprio questo l'obiettivo che vorremmo centrare anche qui da noi, nella condivisione degli oneri. Speriamo di arrivare a una soluzione, almeno entro l'estate». Capitolo lavori: «Sono fermi da novembre»

Il direttore del Pergolesi, Nicola Verzina

Era il 19 ottobre scorso quando il direttore del Conservatorio di Fermo, con il suo direttore Nicola Verzina, lanciava un grido d’allarme per i costi che il Pergolesi dovrà accollarsi: spese di manutenzione ordinaria e, soprattutto, utenze non più a carico della Provincia. Ebbene, trascorsi oltre due mesi, francamente si sperava che qualcosa si fosse mosso a favore di una delle più importanti istituzioni fermane, a partire proprio dai lavori di ristrutturazione “in corso”. Invece nulla, tutto fermo. Anzi, paradossalmente, la situazione è peggiorata con i lavori di sistemazione del tetto bloccati da novembre. Certo non un buon inizio anno per il Conservatorio che non riesce a vedere la luce alla fine del tunnel, anzi, la situazione si fa sempre più buia.

Partiamo dalla questione più annosa, quella legata al pagamento delle utenze. La Provincia, infatti, nei mesi scorsi ha comunicato al Conservatorio che non sarà più competente sulla manutenzione ordinaria e nel sostenere le spese per le utenze. E parliamo, nel caso del Conservatorio, di decine e decine di migliaia di euro tra acqua, luce e gas, nell’arco dell’anno. Questo perché il Conservatorio non è più, secondo la Provincia, da considerare una scuola secondaria di secondo livello ma universitaria. E quindi dovrebbe fare capo esclusivamente al Ministero. Il problema è che il Ministero quelle spese non le sostiene (fatti salvi un piccolo contributo e le spese per il personale).

Da sin. il presidente Igor Giostra e il direttore Nicola Verzina

«Con il presidente Giostra abbiamo avuto un incontro con il Comune e la Provincia per trovare una soluzione. Ci hanno chiesto di sollecitare il Ministero a cui abbiamo scritto ma non abbiamo ricevuto risposte – confessa Verzina – Abbiamo anche sollecitato la Regione che però non ci ha risposto. Vorremmo che anche la Provincia partecipasse». Insomma per Verzina una soluzione ci sarebbe: contributi dai vari enti, Comune, Provincia e Regione in primis, che il Pergolesi potrebbe utilizzare per coprire le spese ingenti delle utenze. «Noi ci siamo sempre sostenuti con le quote di iscrizione degli allievi ed è nostra politica non aumentarle anche perché siamo convinti di avere, come istituzione, anche un valore sociale. Non vogliamo gravare sugli allievi e sulle loro famiglie, soprattutto in questo  periodo. Ma sappiamo anche di fare qualcosa di importante per Fermo e per il Fermano con i nostri allievi che qui vivono e studiano. Insomma rappresentiamo una piccola fetta dell’economia territoriale». Verzina, si sa, non ama incensarsi. E non lo dice. Ma il Pergolesi, oltre al quid economico e sociale, ha un grande valore anche in termini di immagine, d’arte e cultura, musicale in primis, dando lustro a tutto il territorio. Dunque una soluzione non è solo auspicabile, è imprescindibile per garantire la sopravvivenza del Conservatorio.

In altri territori alcune Province hanno deciso di continuare a farsi carico delle spese dei loro Conservatori. Qui no. «La linea che va per la maggiore – aggiunge il direttore – è quella secondo cui le Province non pagano più le utenze. In alcune zone d’Italia, però, hanno deciso spontaneamente di continuare a farlo. In altre zone i vari enti elargiscono dei contributi con cui i Conservatori pagano le bollette. Ed è proprio questo l’obiettivo che vorremmo centrare anche qui da noi, nella condivisione degli oneri. Speriamo di arrivare a una soluzione, almeno entro l’estate».

Passiamo all’altro nodo, quello legato ai lavori di ristrutturazione dello stabile che accoglie la musica fermana. «Purtroppo sono fermi da novembre – racconta il direttore – e il motivo sarebbe legato all’impossibilità di reperire, da parte della ditta, materiali in acciaio e ferro per il cordolo del tetto. Con il presidente Giostra siamo al lavoro per cercare di far riprendere i lavori».

Le lezioni, al Pergolesi, dopo la parentesi di feste, ripartiranno il prossimo 9 gennaio. Ma 13 aule su 37 sono ancora fuori uso, come pure il centralino «stesso dicasi per l’accesso dal Duomo. E anche questo rappresenta un disagio. Speriamo che qualcosa si sblocchi il prima possibile» l’augurio di Verzina nella speranza che il Conservatorio, per quello che ha rappresentato in questi decenni, e che continua a rappresentare per il Fermano con i suoi docenti e i suoi 450 allievi, non venga lasciato solo, tra i colpi del ‘martello’ utenze e l’incudine rappresentato dall’inerzia della politica.

g.f.

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