Fluyd theory: modi e moda

IL PUNTO di Giuseppe Fedeli su giovani, moda e generi

Giuseppe Fedeli

di Giuseppe Fedeli *

Oggi, l’importante è che i giovani non pensino, che siano omologati al pensiero unico. La pseudofilosofia “all is fluyd”, di matrice “Malthus Devangel”, fa di ciascuno degli “avatar” un consumatore indifferenziato.
E via di questo passo, anime stilizzate, intisichite, rapite ai fini di chi comanda ogni loro gesto, e pensiero.
Anche la moda va in direzione, ormai irreversibile, della confusione di generi: quelli che ancora mi piace chiamare sesso maschile e sesso femminile vestiranno in maniera uniforme (genderfluid). È il colpo di genio di una ideologia che fa del consumo la sua cifra e la sua ragion d’essere: tutto, anche i valori che fondano una civiltà, è negoziabile.
Il guaio è che i ragazzi (e non solo…) non sempre riescono a percepire che sono incarcerati, e, vittime inconsapevoli di una sorta di sindrome di Stoccolma, grati ai loro carcerieri. Più comodo poltrire sul letto, immersi in una sorta di liquido amniotico cibertelematico, che affrontare la vita di petto.
Ma “spes ultima dea” (la speranza, in questo caso di una “rinascita” delle coscienze, esito di un rivolgimento socio-antropologico, è l’ultima a morire).
O, come un tempo noi, le nuove generazioni sono semplicemente figlie del loro tempo?

* giudice


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