«Il nostro cane ucciso da una fucilata, ora vogliamo giustizia»

PONZANO DI FERMO - La denuncia di Claudio Mangini e Francesca Bertolutti, che vivono a Torchiaro con i loro sette cani-attori, dopo che ieri uno dei loro amici a quattro zampe è stato freddato dalla fucilata «di un cacciatore che lo ha scambiato per un cinghiale»

«Ce lo hanno ammazzato sotto i nostri occhi, hanno ucciso il nostro cane, Keeran, con una fucilata, nella nostra proprietà. Ora vogliamo giustizia». A parlare è Claudio Mangini che ieri pomeriggio ha dovuto assistere alla morte del cane della sua compagna Francesca Bertolutti, a causa di una fucilata a Torchiaro, in territorio di Ponzano di Fermo.

Mangini e la compagna, infatti, lui origini toscane, lei udinesi, risiedono nel Fermano «perché qui abbiamo trovato un borgo dove vivere e lavorare tranquillamente». Lui è un animal trainer e i loro sette amici a quattro zampe sono cani-attori. «Abbiamo in programma anche di girare un film, a febbraio, qui nelle Marche» racconta Mangini. Ieri, però, la sua passione, il suo entusiasmo, la sua professionalità hanno purtroppo dovuto cedere il passo al dolore e alla rabbia. «Siamo usciti per una passeggiata a Porto San Giorgio e quando siamo rientrati a casa, intorno alle 13, ho preso i cani per un giro e li ho liberati nella nostra proprietà. Uno di loro è andato un pò più avanti degli altri. A quel punto ho udito nitidamente un colpo di fucile. E non ho visto rientrare un cane. Così mi sono messo alla ricerca di chi potesse aver esploso quella fucilata. E un cacciatore mi ha confessato che Keeran era stato centrato perché scambiato per un cinghiale. Non c’era alcun cartello che indicasse la cacciata in corso. A quel punto mi sono messo subito alla ricerca del cane e l’ho trovato, senza vita, tra i rovi. Così ho seguito i cacciatori ma ormai il nostro Keeran (di proprietà della compagna di Mangini) non ce lo ridarà più nessuno. Vogliamo giustizia, vogliamo che al responsabile venga tolta la licenza di caccia perché è inconcepibile, inaudito. Ci siamo anche recati dai carabinieri per sporgere denuncia ma la competenza è della Polizia provinciale. Ora la presenteremo ma resta il dolore, immane. Sono cani attori, sì, vero. Ma l’aspetto professionale e lavorativo va in secondo piano. Viveva con noi, era uno della famiglia, un bellissimo esemplare di un anno e mezzo, così giovane. Era stato ingaggiato per girare un film qui nelle Marche. Io non ho nulla contro la caccia ma come è possibile che un cane venga scambiato per un cinghiale? Comunque devo anche dire che abbiamo ricevuto la solidarietà e la vicinanza di tanti cacciatori. Ora però giustizia sia fatta».

«Mai avrei pensato che – ha scritto ieri su Facebook Francesca Bertolutti – le tue foto (di ieri mattina, ndr, pubblicate dalla stessa Bertolutti sul suo profilo Fb) sarebbero state le ultime, per colpa di un cacciatore. Questo è ciò che resta di te. Mentre correvi da me. A casa. Con altri sette cani intorno e una persona. Un anno e mezzo. Sei stato il regalo più bello della mia vita e rimarrai insostituibile».

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