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Ospedale di Campiglione, l’Anticorruzione: «Costi lievitati, tempi eccessivi, cattiva progettazione e uso abnorme delle varianti»

SANITA' - Le contestazioni che l’Autorità nazionale Anticorruzione ha sollevato alla Regione Marche per i lavori di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale di Campiglione di Fermo

L’ospedale di Campiglione in costruzione

di redazione CF
«Considerevole lievitazione dei costi, tempi eccessivi per la procedura di gara, uso improprio delle varianti, inadeguato livello di progettazione, rifacimento del progetto camuffato da perizia di variante». Sono queste alcune delle contestazioni che l’Autorità nazionale Anticorruzione, come riportato nello stesso sito dell’Anac (leggi qui) ha sollevato alla Regione Marche per i lavori di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale di Fermo.

«Un’opera del costo base di 50 milioni, lievitati a quasi 80 a seguito di varianti ingiustificate e – scrivono dall’Anac – frutto di una cattiva programmazione dei lavori. Con ritardi immotivati e uso disinvolto delle perizie di variante. Dall’approfondita istruttoria condotta da Anac, scaturita a seguito di un esposto di un ex consigliere comunale, è emerso come l’intero progetto sconti un inadeguato livello di approfondimento, che non ha tenuto conto delle interferenze con le reti elettriche e telefoniche, come pure dei possibili ritrovamenti archeologici. Entrambi causa di blocco dei lavori, varianti sostitutive e costi aggiuntivi. L’opera, che doveva essere consegnata nel 2018, due anni dopo la firma del contratto con il Raggruppamento temporaneo di imprese vincitore della gara, è ancora incompiuta. Con la delibera n. 598, discussa in consiglio Anac il 13 dicembre 2022, l’Autorità ha contestato inoltre alla Regione Marche l’eccessivo protrarsi della procedura di gara (pubblicazione del bando nel 2012, aggiudicazione della gara nel 2016), determinando la partenza di un’opera non più rispondente alle sopravvenute esigenze distributivo/funzionali. E’ questo che sta alla base di tre varianti successive (2017, 2018, 2020), che hanno comportato un incremento dei costi del contratto del 58,61%, determinando la necessità di rifinanziare l’opera con altri 30 milioni di denaro pubblico.
Ora la Regione Marche ha trenta giorni di tempo per fornire riscontro ad Anac delle criticità sollevate, e di come intende far fronte ad esse. Tra gli addebiti formulati dall’Autorità Anticorruzione anche “un reiterato uso improprio della perizia di variante”, considerando che i lavori definiti “funzionali” della prima variante avrebbero dovuto essere previsti all’interno del progetto iniziale; mentre quelli della seconda variante hanno riguardato opportunità di carattere statico, e funzionale/distributivo. E’ soprattutto sulla terza variante, la più importante per consistenza, che l’Autorità punta il dito, ritenendola di fatto “una rivisitazione del progetto a base di gara, introducendo importanti modifiche di tipo architettonico, strutturale, funzionale e impiantistico solo parzialmente riconducibili alla casistica indicata nella variante”. In sostanza, secondo Anac, la Regione ha usato la terza variante per rifare il progetto dell’ospedale».


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