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Riqualificazione dell’edificio ex Acli, partiti i lavori. Grifonelli: «Giornata storica, sarà luogo polifunzionale» (Video/Foto)

MONTEFALCONE - Il sindaco: «La struttura che verrà realizzata metterà a sistema tutto quello che è la parte turistica dell'area. Sarà vocata al turismo ma avremo anche una sala polifunzionale. A breve lanceremo una raccolta di idee per il nuovo nome»
Iniziati i lavori di demolizione e riqualificazione dell'edificio ex Acli a Montefalcone

Il sindaco Giorgio Grifonelli presente all’avvio dei lavori di demolizione

Partiti questa mattina i lavori di riqualificazione dell’edificio ex Acli a Montefalcone Appennino. L’intervento in progetto individua un complesso di opere tese alla riorganizzazione e riqualificazione dello storico immobile. Il progetto si inserisce nell’ambito degli interventi mirati al raggiungimento dell’obiettivo generale individuato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per “conservare o ripristinare la qualità e la sostenibilità ambientale delle città e dei borghi dell’Appennino centrale colpiti dai sismi del 2009 e del 2016-17 e dei territori circostanti” ed in particolare individua un intervento per la riqualificazione di un immobile esistente teso ad una rifunzionalizzazione dello stesso nell’ottica di una maggiore valorizzazione del contesto naturale ed antropico di inserimento.

«Per Montefalcone oggi è una giornata storica perché – la gioia del sindaco Giorgio Grifonelli – inizia la fase di demolizione dell’edificio denominato ex Acli. Doveva essere un albergo che, però, per una serie vicissitudini, non è stato realizzato. Ci sono state negli anni altre ipotesi ma nessuna si è concretizzata. Sono davvero molto felice perché l’amministrazione, che sono orgoglioso di guidare, può iniziare a vedere la nuova struttura che non sarà solamente un semplice contenitore, ma un punto cardine per lo sviluppo turistico dell’area del Tirassegno. La sua riqualificazione, ricordo, era un punto del programma elettorale. E questo è un altro motivo di orgoglio, ossia il poter rispettare quanto promesso nonostante la pandemia e le varie vicissitudini che remavano contro la concretizzazione di un programma amministrativo che stiamo, però, rispettando. Non sarà, dicevamo, un semplice contenitore ma metterà a sistema tutto quello che è la parte turistica dell’area, insieme ad altri edifici su cui abbiamo già chiara la visione, e sarà un punto cardine, sicuramente uno di quei luoghi che la nostra comunità potrà utilizzare in caso di necessità. Penso a eventi con esigenze particolari, magari per raccogliere tutte le famiglie, o magari quando il teatro comunale non avrà la capienza richiesta da specifiche manifestazioni. Avremo infatti anche una sala polifunzionale. Svilupperemo un punto ristoro e per noleggio bici con tanto di officina. Certo, a livello meteo, attendiamo la neve ma la prima fase partita oggi con la demolizione, dopo aver consegnato i lavori a fine anno ed aver impostato il cantiere, mi riempie di felicità. Non posso non ringraziare la ditta Violoni che ha subito iniziato le operazioni come indicato dall’amministrazione. Grazie anche ai progettisti: l’ingegner Vallorani e il pool di tecnici che ha lavorato al progetto. Si è stati attenti a progettare e ricreare un edificio che si armonizza al meglio nel contesto naturale. Non una progettazione invasiva ma vocata alla tutela del verde, dell’ambiente, in maniera tale che venga garantito e tutelato il paesaggio che è un nostro punto di forza. Passerà da rudere ad essere un edificio polifunzionale a supporto e a disposizione della collettività. Lo conosciamo come ex Acli ma ora che lo restituiamo alla comunità locale lanceremo una raccolta di idee per un nuovo nome. Non è più “ex” ma è “ora”».

Nel cronoprogramma figurano la demolizione dell’edificio esistente, partita oggi, con la rimozione dei materiali di risulta per un lavoro stimato in circa 20 giorni. A quel punto scatterà la realizzazione delle fondazioni, delle strutture murarie e dei solai del primo, secondo e terzo livello. E da ultimo la realizzazione delle finiture e degli impianti elettrico ed idrotermosanitario. Si prevede che l’ultimazione dei lavori arrivi da qui a 450 giorni.

L’edificio oggetto dell’intervento individua una costruzione realizzata approssimativamente negli anni ‘60 per volontà delle Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani (più note con l’acronimo Acli).

«Dal punto di vista strettamente compositivo – si legge nella relazione del progetto esecutivo firmata dall’ingegner Gianluca Vallorani – l’architettura della nuova costruzione vuole riproporre le caratteristiche tipologiche della preesistenza sia nell’articolazione volumetrica che nell’impostazione architettonica dei prospetti, fatte salve le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica e di sicurezza degli impianti tecnologici. Il nuovo edificio che si intende realizzare ricalcherà approssimativamente l’impronta planimetrica di quello attualmente presente in situ anche se sarà caratterizzato da una geometria più regolare ed avrà una superficie coperta inferiore a quella attuale. La configurazione architettonica della nuova costruzione ripropone l’articolazione del volume secondo due corpi di altezza diversa che, diversamente dall’esistente, saranno tra loro ortogonali. Il “corpo nord”, ad un piano, occuperà più o meno la stessa area di sedime di quello attuale (sarà traslato di poche decine di cm più a valle rispetto all’attuale parete ovest in calcestruzzo che sarà mantenuta in posto), mentre il corpo a due piani, che individua la porzione sud della costruzione, ricalcherà solo parzialmente l’impronta esistente ed avrà una superficie inferiore alla stessa.

L’uso di un materiale naturale come la pietra accostato all’intonaco dà luogo ad un binomio particolarmente felice sia dal punto di vista pratico che a livello di impatto visivo nel contesto antropico e naturale di riferimento.
Nel presente progetto si prevede infine di arricchire ulteriormente la composizione  architettonica dei prospetti con l’utilizzo di un materiale di rivestimento diffusosi rapidamente nell’ambito delle costruzioni edilizie negli ultimi anni e cioè l’acciaio Cor-Ten. Dal punto di vista della sostenibilità ambientale ed economica, il Cor-Ten è altresì un materiale caratterizzato da elevata durabilità ed alte prestazioni che richiede una ridotta manutenzione e soprattutto è completamente riciclabile. Compiuto il suo ciclo di vita infatti, un rivestimento di lamiera Cor-Ten dismesso è riciclabile efficacemente a basso costo, mantenendo immutate le sue proprietà.

Il contesto di localizzazione del fabbricato e la sua articolazione architettonica suggeriscono un utilizzo piuttosto flessibile degli spazi a disposizione ed in particolare l’edificio risulta scindibile in più parti funzionali intercambiabili e tra di loro integrabili allo stesso tempo. All’interno della nuova costruzione potranno essere infatti ospitati sia gli spazi destinati ad attività di servizio di tipo strettamente turistico e ricettivo (punti di ristoro e servizi vari per escursionisti e ciclisti), che locali per attività didattiche (laboratori), allestimenti di mostre temporanee, eventi culturali, ecc…Per quanto anzi premesso si è quindi ipotizzato che l’edificio in esame, una volta ricostruito, possa soddisfare ad una pluralità di funzioni.


Inserendosi all’interno di una rete sentieristica percorsa da escursionisti e da “discesisti” in mountain-bike, una porzione dell’edificio può essere destinato a punto di ritrovo, assistenza e ristoro per gli appassionati della specialità ciclistica di discesa. n conclusione si evidenzia nuovamente che i criteri adottati nella scelta di tutti gli aspetti tecnici e di interrelazione tra i diversi elementi (architettonici, strutturali, funzionali ed impiantistici) trovano ragione nella costante ricerca di un equilibrio tra le limitazioni tecniche (funzionali, materiche, tecnologiche, strutturali) imposte dalla normativa, i valori storici, architettonici e culturali del contesto di inserimento e la fattibilità economico finanziaria degli interventi».

 


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