Croce azzurra P.S.Giorgio, bilancio 2022 con un occhio al 2023. Belleggia: «I giovani si avvicinino a noi e i sangiorgesi ci sostengano di più»

PORTO SAN GIORGIO - Il bilancio del presidente Gilberto Belleggia: «A marzo o aprile, altro corso di primo soccorso. Siamo fiduciosi di riuscire ad avvicinare sempre più giovani. Noi per la città e per il territorio ci siamo e ci saremo. Un esempio? Ci siamo messi a disposizione in maniera gratuita per la somministrazione dei vaccini, con personale e locali. Da noi sono state somministrate più di 10mila dosi. Ecco perché mi piacerebbe che la città si ricordasse, anche in concreto, di noi»

Gilberto Belleggia

«Come è andato il 2022? Beh come il 2021. E per il 2023 spero che la situazione migliori ma anche che peggiori. In che senso? Semplice, speriamo che migliori dal punto di vista dei volontari, a partire dai giovani, che si avvicinano al nostro sodalizio, e che “peggiori”, ovviamente, sul fronte dei numeri delle emergenze. Significherebbe meno urgenze e dunque meno persone in difficoltà». A parlare è Gilberto Belleggia, presidente della Croce azzurra di Porto San Giorgio, pronto per tirare le somme, a partire dai dati, del 2022 e con un occhio o anche più, verso i prossimi mesi del 2023.

Partiamo dai dati, dunque. Nel corso dell’anno passato la pubblica assistenza sangiorgese ha effettuato 3378 emergenze da 118 e 8502 servizi secondari (trasporti, manifestazioni sportive, servizi sanitari non di prima emergenza) per un totale di 442.795 chilometri percorsi. La Croce Azzurra conta attualmente di 24 mezzi tra ambulanze, taxi e pulmini. Di recente è arrivato un nuovo taxi sanitario ed è in arrivo una nuova ambulanza. E sul fronte risorse umane 135 sono gli iscritti volontari di cui, operativi, una sessantina.

«Veniamo fuori dalla pandemia, anche se a onor del vero non ne siamo ancora del tutto fuori – rimarca il presidente – è stato un 2022 faticoso ma non diverso da altri anni. Il problema è sempre quello: i volontari sono sempre meno, e con la pandemia alcuni si sono allontanati e non è facilissimo farli riavvicinare, riportarli al servizio attivo. Comunque siamo contenti perché tra i volontari abbiamo tanti giovani. E certamente lavoreremo per avvicinarne e coinvolgerne sempre di più, a partire dai prossimi corsi di primo soccorso».

Ma la Croce azzurra ha adottato anche nuove forme, diciamo così, extra-sanitarie, per avvicinare le persone, i cittadini, i sangiorgesi. Nel periodo natalizio, infatti, si è resa protagonista di iniziative a teatro come pure di un Babbo Natale in versione delivery, che ha consegnato i regali direttamente nelle case dei sangiorgesi. Una Croce azzurra impegnata, come Anpas, anche nei tragici fatti legati all’alluvione nel nord delle Marche: «La Croce azzurra, una bella famiglia, fa parte di una famiglia ancor più grande, quella dell’Anpas, offriamo dei servizi al territorio. E quando succedono queste catastrofi siamo ancor di più un corpo unico» puntualizza Belleggia.

«Spero che nell’anno in corso ci sia un rafforzamento dell’assetto societario con i cittadini più vicini alle associazioni. Ricordiamoci che senza volontariato non ci sarebbe soccorso. Vediamo anche cosa deriverà dal nuovo assetto sanitario,  sappiamo che il mondo sanitario è in difficoltà. Qui nel Fermano abbiamo un unico ospedale per un territorio molto vasto, speriamo che la riorganizzazione comporti una sanità ancor più operativa. Certo l’augurio degli auguri è che ci siano più volontari e meno emergenze. Quanto sarebbe bello avere meno ragazzi da soccorrere, più ragazzi soccorritori».

E sul fronte rimborsi come va? «Ultimamente la situazione è migliorata. Prima attendevamo anche 4 anni. Ora vediamo come muterà la situazione con le Ast, speriamo che i rimborsi siano ancor più rapidi ma non possiamo lamentarci. Il problema è che le associazioni andrebbero aiutate perché le persone che hanno bisogno di aiuto, e non parlo solo di emergenza, sono sempre di più. Ecco perché le popolazioni di tutti i Comuni, in generale, dovrebbero capire  che c’è un gran bisogno del loro sostegno. Non ci concentriamo solo ai rimborsi Asur che comunque arrivano. Il difficile è far fronte alle esigenze di tutti i giorni: meno volontari, rincari sul carburante, tanto per dirne uno, costi e manutenzioni costanti dei mezzi. Nel mondo Anpas, comunque, ci difendiamo e spero che questo venga apprezzato. Comunque ora faremo, a marzo o aprile, un altro corso di primo soccorso. Siamo fiduciosi di riuscire ad avvicinare sempre più giovani. Noi per la città e per il territorio ci siamo e ci saremo. Un esempio? Ci siamo messi a disposizione in maniera gratuita per la somministrazione dei vaccini, con personale e locali. Da noi sono state somministrate più di 10mila dosi. Ecco perché mi piacerebbe che la città si ricordasse, anche in concreto, di noi».

g.f.

La Croce Azzurra, qui con il sindaco Valerio Vesprini


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