di Matteo Malaspina
Venerdì 27 gennaio alle ore 18 con ingresso gratuito, presso l’Auditorium “Isaia Billè” del Conservatorio Pergolesi di Fermo andrà in scena “Voci della Memoria”. A cura del maestro Cristina Arena, il concerto realizzato in collaborazione con l’assessorato alla cultura di Fermo, rappresenta un connubio di musica e voce per esaltare il legame indissolubile della musica ebraica ed occidentale enfatizzato anche attraverso l’interpretazione di testi collegati alle parole chiave ”memoria” e ”resistenza”.
«Un appuntamento istituzionale. Il Conservatorio ha il dovere di celebrare una ricorrenza del genere perché abbiamo il dovere etico e morale di educare i ragazzi. I giovani di oggi sono distanti nel coltivare un concetto di memoria e il nostro compito è sensibilizzarli e portare avanti questo messaggio per sviluppare in loro un senso critico – dice il direttore Nicola Verzina – Facciamo questo ricordo attraverso la musica perché è il nostro linguaggio. Maestri e studenti saranno protagonisti di un racconto che vedrà gli spettatori parte attiva nel non dimenticare un passato che non deve più ripetersi grazie anche alla musica e alla cultura».
Un evento che, dal 2012, il Pergolesi rinnova attraverso il tradizionale concerto dedicato alla cittadinanza e che vede il maestro Cristina Arena in prima linea nella realizzazione. «Il filo conduttore del Concerto di quest’anno è il legame. Nonostante i divieti e la censura, la cultura musicale ebraica e quella europea non hanno mai smesso di fondersi e integrarsi a testimonianza di quanta ricchezza ci sia nella diversità – sottolinea Arena – Il programma evoca un viaggio nella storia attraverso l’arte e le sue molteplici espressioni affinché lo spettatore possa riflettere e vivere il ricordo».
«Anno dopo anno si rafforza l’impegno ad enfatizzare il potere della musica come linguaggio universale di unione a testimonianza della persecuzione che fu messa in atto dal regime nazista, non soltanto contro i diritti civili ma anche contro la musica stessa – sottolinea il presidente Igor Giostra – Nulla ha potuto scalfire la capacità di resistere e di documentare alle nuove generazioni una delle pagine più buie della nostra storia».
«La formazione passa anche dall’educare alla civiltà – aggiunge l’assessore Micol Lanzidei -. La volontà collettiva di non dimenticare va associata alla formazione di coscienze individuali».
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