di Ludovico Gentili
Se tutta Italia attende l’inizio del Festival di Sanremo, le Marche ma anche larga parte d’Italia aspetta con altrettanto fermento il Fantasanremo, un vero e proprio fenomeno dedicato al festival della musica italiana. A meno di due settimane dall’inizio del 73esimo festival i numeri raggiunti dai ragazzi marchigiani che lo hanno inventato sono a dir poco incredibili; oltre un milione di squadre già iscritte e circa 100mila leghe create, a testimonianza che questa sarà una stagione da record. Giacomo Piccinini di Amandola è uno degli artefici di tutto questo inaspettato successo che li ha portati da 47 partecipanti ad un milione in meno di 3 anni.
Giacomo, da cosa nasce quest’idea, chi sono stati i primi ad idearlo e in che modo è stato progettata e sviluppata?
«L’idea nasce nel 2020, esattamente nel bar Corva da Papalina a Porto Sant’Elpidio, il bar diventato noto grazie al FantaSanremo. Gli organizzatori siamo io ed il mio gruppo di amici, tra i quali musicisti, tecnici e fonici del mondo dello spettacolo, con i quali ogni anno mi ritrovo al bar Papalina per guardare insieme il festival di Sanremo. Nel 2020 abbiamo deciso di rendere più attiva la visione del festival ideando questo fantasy game dedicato a Sanremo comprensivo delle stesse regole e modalità che sono in vigore ancora adesso. All’inizio, essendo solo noi frequentatori del bar a seguirlo, la piattaforma di calcolo era un Excel automatizzato, poi l’emergenza dell’isolamento legato alla pandemia ci ha costretto a cambiare le modalità: c’è stato il passaggio al sito web e da lì ne è conseguito un successo inaspettato».
Si immaginava un successo del genere in così poco tempo? Quali sono i motivi per i quali sta avendo così risalto?
«Non ci aspettavamo assolutamente questi numeri, siamo rimasti spiazzati da quest’ondata di amore nei nostri confronti. Siamo partiti in pochissimi, all’inizio come già detto eravamo solo noi amici del bar e giocavamo in una versione totalmente offline. Nel 2021 il gioco è passato al formato online, per cui abbiamo sviluppato e potenziato il sito e aggiornato i server, con i quali abbiamo raggiunto un numero di utenti sempre maggiore. Nella scorsa edizione infatti c’è stato il vero e proprio boom con oltre 500mila iscrizioni e quest’anno abbiamo superato addirittura il milione. Da 47 squadre dell’anno zero al milione di quest’anno, tutto nel giro di tre anni. Il segreto del successo sta nel coinvolgere le persone a giocare con il festival: se prima la visione era passiva, adesso chiunque può partecipare attivamente con la creazione della propria squadra e sostenendo i propri cantanti preferiti»
Sanremo è un evento che in Italia riunisce milioni di famiglie Italiane davanti alla televisione da sempre ma non tutte le generazioni sono cresciute con il culto del festival. Con il vostro FantaGioco secondo lei siete riusciti ad avvicinare di più le persone, compresi i detrattori, al festival?
«Credo proprio di sì. Si può notare già nel mio gruppo di amici musicisti, nel quale c’è chi non guardava Sanremo, e grazie al gioco molti di loro si sono avvicinati al festival ed hanno iniziato a seguirlo con interesse. Quindi proiettando il discorso a tutti gli utenti del nostro fantasy game, sicuramente ci sarà chi prima non lo seguiva ed invece ora, grazie appunto a questa interattività di cui parlavo prima, lo hanno iniziato a seguire e lo seguono in maniera ancora più approfondita. Poi gran parte del merito va riconosciuta sicuramente ad Amadeus che, da quando è stato nominato direttore artistico, ha rivoluzionato decisamente lo scenario musicale, dando spazio a diversi generi e a tanti artisti emergenti».
Gli artisti in gara sono tutti propensi a partecipare e a mettersi in gioco o c’è chi invece è più scettico a riguardo?
«In teoria gli artisti in gara non sono obbligati a partecipare così attivamente. Loro sono professionisti e il loro compito è quello di esibirsi sul palco e cantare al meglio il loro brano, per questo non ci aspettavamo un coinvolgimento del genere da parte loro. Ovviamente a noi ha fatto piacere tutto questo, tanto che gli stessi cantanti in gara hanno iniziato a creare le proprie squadre nel sito. Sicuramente non tutti hanno la stessa identica propensione a mettersi in gioco, c’è anche chi contribuisce meno, ma sempre manifestando massimo rispetto nei nostri confronti».
L’enorme successo conquistato ha costretto per certi versi ad evolversi e aggiornarsi, cambiando alcune regole del gioco: per esempio non si potrà più dire “FantaSanremo” sul palco. A cosa sono dovuti questi cambiamenti?
«Vista la partecipazione coì attiva di tutti gli artisti, come avrete potuto appurare soprattutto la scorsa edizione, siamo stati costretti ad evolverci per preservare il FantaSanremo stesso. Ci sono tanti nuovi bonus (e malus) che dipendono da quello che accadrà fuori dal palco e molti meno dovuti alla volontà dell’artista».
Quali importanti sorprese e novità si devono aspettare quest’anno gli utenti del gioco?
«Abbiamo cambiato molti bonus, aggiungendone diversi che nelle passate edizioni non c’erano, e per leggerli tutti basta andare nel regolamento del nostro sito. Poi ci sono altre novità che non possiamo ancora svelare e che presenteremo a ridosso dell’inizio della rassegna sanremese»
Sappiamo che la scorsa edizione siete stati ospiti al teatro Ariston, com’è stata l’esperienza? Quest’anno farete di nuovo parte della kermesse Sanremese?
«L’anno scorso siamo stati al teatro Ariston la domenica, ospiti di Mara Venier nel suo Domenica In-Speciale Sanremo. Quest’anno invece saremo nella città ligure tutta la settimana, trasferendo per l’occasione il nostro bar Papalina al piano terra del Palafiori, che si trova a 200 metri dall’Ariston, situato di fronte al palco scoperto, dove si esibiranno vari ospiti tra i quali Achille Lauro, Annalisa, Renga & Nek, Piero Pelù e tanti altri. Noi cercheremo di fare incursioni dappertutto, vivendoci al massimo quella settimana, sapendo che dovremmo alternarci anche con il nostro lavoro quotidiano»
Qual è invece il suo rapporto con Sanremo? A quali canzoni iconiche del festival è più legato?
«Io lo seguo da sempre, sia come musicista che in veste di cultore e appassionato del festival. Sono legato a tante canzoni: quella per me più significativa probabilmente è “A bocca chiusa” di Daniele Silvestri. Da quando c’è il FantaSanremo invece ricordo con particolare piacere “Fai Rumore” di Diodato, “Sincero” di Bugo e Morgan e “Gigante” di Piero Pelù, il primo vincitore in assoluto di FantaSanremo per la categoria artisti. Delle edizioni successive cito “Combat Pop” dello Stato Sociale, che sono stati i primi a pronunciare la parola FantaSanremo sul palco, senza dimenticarci “Zitti e Buoni” dei Maneskin che vinsero il festival o “Musica Leggerissima” di Colapesce e Dimartino. Della passata edizione invece premio tra tutte “Dove Si Balla” di Dargen D’Amico e “Sesso Occasionale” della rivelazione Tananai, ma queste sono solo alcune di tantissime canzoni che sono passate per il palco dell’Ariston».
Sanremo è la vetrina più importante della musica in Italia, e a proposito di musica, sappiamo che anche lei è molto legato ad essa. E’ ancora attivo in qualche modo all’interno di questo settore?
«Io e gli altri miei amici facciamo ancora parte di un gruppo dedito alla musica, anche se in maniera occasionale visti i molti impegni che abbiamo ultimamente, legati al lavoro e al FantaSanremo. Quello della musica comunque rimane un hobby che spero di tornare a praticare con maggiore continuità se ci sarà l’occasione, magari sfruttando anche la vetrina che ci può dare questa vicinanza con Sanremo»
Oltre al FantaSanremo sta lavorando anche a nuovi progetti?
«Si, io e i ragazzi di FantaSanremo abbiamo lavorato e stiamo lavorando ad altri progetti. Di quelli che abbiamo già concretizzato ricordo il FantaEurovision che abbiamo introdotto nel 2022 e il TrisFactor, altro fantasy game ispirato a Xfactor, il famoso talent trasmesso da Sky che dà la possibilità di giocare mediante una App dedicata. Ci sono anche altri progetti in cantiere che ancora non posso svelare ma posso annunciarvi ufficialmente che ci sarà di nuovo il FantaEurovison, per il quale stiamo anche valutando di poterlo documentare direttamente da Liverpool».
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