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Il brand della costa fermana muove i primi passi: al tavolo sei Comuni (Ascolta la notizia)

PRIMO INCONTRO questa mattina in Comune a Porto San Giorgio. «Tutti concordi nel voler dare dignità alla nostra costa»

(foto dal profilo Fb del sindaco Valerio Vesprini)

di Antonietta Vitali

I delegati al Turismo di sei Comuni (Porto San Giorgio, Fermo, Altidona, Campofilone, Pedaso, Porto Sant’Elpidio) si sono incontrati stamane nella sala consiliare sangiorgese per valutare iniziative di promozione condivise della costa fermana. Il sindaco di Porto San Giorgio Valerio Vesprini ha accolto gli ospiti con un augurio di un lavoro proficuo.  Erano presenti anche il referente locale dell’Ataf Gianluca Vecchi ed il presidente dell’associazione “Villaggi Marche” Daniele Gatti.

Ascolta la notizia:

Annalisa Cerretani

Per i Comuni erano presenti l’assessore al turismo di Fermo, Annalisa Cerretani, che di fatto si è presa la briga organizzativa e di lancio di quella che lei stessa definisce «una brandizzazione, una brand identity per la costa», il suo omologo sangiorgese Giampiero Marcattili, il sindaco di Altidona, che ha la delega al turismo, Giuliana Porrà, l’assessore al turismo di Pedaso, Giuseppe Galasso, e quello di Altidona, Ercole D’Ercoli. Assente per impegni improcrastinabili quella di Porto Sant’Elpidio, Emanuela Ferracuti «ma ci ha chiamato – specifica Cerretani – anche lei con il suo Comune è della partita».

Giampiero Marcattili

«L’idea di un percorso congiunto tra le Amministrazioni comunali è nata dopo l’incontro di sabato 21 gennaio in Provincia, convocato dal presidente della Seconda commissione Turismo della Regione Marche Andrea Putzu, il quale è anche intervenuto oggi per un saluto – ricorda l’assessore di Fermo Annalisa Cerretani – In maniera unitaria è stata espressa la necessità di voler dare un’identità alla costa fermana, valorizzandola attraverso iniziative tese a coinvolgere i Comuni interessati». «Si è trattato di un primo tavolo di confronto che, ci auguriamo tutti, possa crescere e proseguire nel percorso intrapreso verso un riconoscimento della nostra costa», è l’auspicio dell’assessore sangiorgese Giampiero Marcattili.

«Da troppo tempo – riprende la Cerretani – si parla di brandizzare il nostro territorio costiero. Il tutto è nato dall’incontro in Provincia con il presidente Atim, Bruschini, lo scorso 21 gennaio. Lì abbiamo iniziato a parlarne con i colleghi. E così arriviamo all’incontro di oggi. Infatti  c’era anche il presidente della seconda commissione regionale, Andrea Putzu. Perché a Porto San Giorgio? Beh c’è un porto che sì è della città ma è anche del Fermano (e questo lascia intendere che la brand identity lanciata dalla Cerretani farà leva anche e soprattutto sull’approdo). Dall’incontro odierno è emersa la volontà unanime di dare dignità alla nostra costa, una mossa che è diventata urgente, a dir poco necessaria». Ma perché, oltre agli amministratori, erano presenti “solo” Gatti e Vecchi? E non anche tutte le altre sigle associative riconducibili al turismo e alla promozione? «Un pò di respiro, signori. Beh Gatti è presidente di Villaggi Marche. Lui è riuscito a darci una visione complessiva, non solo su scala regionale ma nazionale, di quanto il Fermano sia indietro rispetto ad altre realtà. E poi la nostra costa, fortunatamente, è piena di villaggi. A Vecchi va invece riconosciuto il merito di volere, da anni e anni, brandizzare la costa. Ma sia chiaro, quello di oggi è stato solo un incontro interlocutorio. Ovviamente ci sarà spazio per tutti». Ora dunque come si procede? Fare della costa fermana un brand, infatti, impone precisi step, sia burocratici che organizzativi. Basti pensare all’uniformarsi a determinate linee guida, fino alla calendarizzazione degli eventi.

«Diciamo che siamo partiti, che ci siamo chiariti le idee e che, soprattutto, è emersa la volontà unanime di seguire questo percorso. A breve con ogni probabilità torneremo ad incontrarci». Per il momento il brand non ha un nome. «Assolutamente no – conferma Cerretani – affinché siano vincenti, le operazioni di marketing devono farle gli esperti del settore, non noi. E così sarà».


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