Il report di Trasatti a Zoom: «Corposa attività del Consiglio» e sul suo futuro politico: «Valuterò ma mi sento spaesato» (Videointervista)

FERMO - Il presidente del Consiglio comunale tira le somme del 2022. E non si sottrae alle domande sul suo futuro in politica e su una disamina del centrosinistra: «Osservo spaesato quello che avviene nel centrosinistra, che è la mia area di appartenenza. Non trovo le parole. Vedo tanto smarrimento e scoraggiamento. Ma sono libero e deciderò in libertà»
L'intervista a Francesco Trasatti ospite di Zoom a Radio FM1

Francesco Trasatti

di Francesco Silla

Negli studi di Radio Fm1, ieri sera ai microfoni di Zoom ospite il presidente del Consiglio comunale di Fermo, Francesco Trasatti. Una panoramica sulle attività del consiglio comunale, con qualche considerazione sugli equilibri politici fermani e nazionali.

Ieri sera, al consueto appuntamento del giovedì di Zoom, programma di approfondimento politico condotto dal direttore di Cronache Fermane e Radio Fm1, Giorgio Fedeli, è intervenuto il presidente del Consiglio comunale di Fermo, Francesco Trasatti. Un’occasione per fare un bilancio delle attività dell’Assise e tracciare un identikit degli equilibri politici fermani e nazionali.
«L’importanza del Consiglio è fondamentale – esordisce Trasatti – nonostante il suo ruolo non esecutivo, è l’organo che attraverso l’approvazione dei bilanci e delle istanze presentate dalla giunta, garantisce l’esecutività della stessa. Il Consiglio è presente, abbiamo fatto 21 sedute di Consiglio comunale dall’inizio del mandato, con 186 atti discussi. Questo 2022 è stato l’anno della ripianificazione di Campiglione col nuovo ospedale. È stato un lavoro che ci ha occupato molto, con tutti i passaggi tecnici e le discussioni. È stato un lavoro lungo e impegnativo ma bello, che il consiglio ha vidimato. Un altro passaggio importante dell’anno è stata la trasformazione della Solgas in Spa, in piena crisi energetica, e i patti parasociali, che garantiscono il Comune rispetto ai movimenti del prezzo dell’energia elettrica, introducendo una partecipata che sarà sul pezzo per le sfide future come le rinnovabili. Parliamo di misure che sono di lungo periodo. Ed è questa la dimensione del Consiglio. Mentre l’assessore affronta i problemi di tutti i giorni, il consiglio lavora su prospettive di lungo periodo».

Francesco Trasatti

Entrando nel merito politico, Trasatti fa una stima di maggioranza e opposizione: «Credo che la differenza la fa l’approccio. Se c’è la volontà di approfondire, di integrare, di relazionarsi ad esempio nelle commissioni con incontro e scontro tra maggioranza e opposizione sui temi, all’interno del consiglio ci sono gli strumenti per fare la differenza. A distinguere un consigliere è il grado di farsi interpreti. Poi è ovvio che l’esperienza non guasta mai, come per esempio, per la maggioranza Bargoni e per l’opposizione Vallasciani, ma anche per i più nuovi la differenza sta nella grinta e nella voglia che il consigliere ha di interloquire, con gli strumenti che ha a disposizione. Qualcuno spesso esce deluso da questa esperienza perché la vede solo come secondaria, e ci può stare. Tutto sta nell’entrare nelle questioni che magari ti sono più a cuore. Ognuno sceglie ciò che lo appassiona maggiormente, e lo porta avanti. Comunque, molti consiglieri hanno avuto ruoli determinanti come, ad esempio, su Campiglione Sara Pistolesi, o Nicola Pascucci su Pinqua e Conceria. Ma anche dall’opposizione: con Giacobbi siamo insieme nell’associazione Unesco. Quindi c’è modo per adoperarsi anche in un contesto meno pratico rispetto a quello assessorile».
Traccia poi un bilancio sulla sua esperienza politica: «Ho ricoperto diversi ruoli è ognuno ha avuto il suo peso. Sono una persona molto pratica ma allo stesso tempo con degli ideali. Sicuramente il lato pratico di assessore e vicesindaco è un elemento di concretezza in cui mi rispecchio. Devo dire però che anche il ruolo superpartes del Presidente del Consiglio comunale, che comunque deve tenere in considerazione le varie esigenze, ha la sua bellezza e la sua complessità. Mi è capitato per esempio di incontrare cittadini che conoscessero sì la giunta ma che del Consiglio comunale non sapessero niente, e quindi è importante spiegare l’istituzione. Mi piacerebbe da quest’anno, oltre che attraverso le consulte, coinvolgere i giovani attraverso visite al Consiglio comunale per spiegarne il funzionamento. Una maniera concreta per fare educazione civica».

Francesco Trasatti

E il rapporto con il sindaco Calcinaro? «È molto franco, non mi tiro indietro se devo dirgli qualcosa e viceversa, per questo non condivido le critiche che gli fanno di essere troppo accentratore. C’è un rapporto molto corretto. Sulle mie materie sento di essere stato riconosciuto come una persona competente e ho sentito la fiducia da parte sua. Quando sono stato assessore e vicesindaco la mia opinione era ascoltata. Ovviamente questa fiducia è anche frutto, penso, dei risultati in materia culturale che credo di aver raggiunto».
Dopo un commento sulla polemica degli scorsi giorni scorsi rispetto allo spettacolo della Traviata per le scuole, Trasatti traccia un bilancio sulla politica più in generale: «Osservo spaesato quello che avviene nel centrosinistra, che è la mia area di appartenenza. Non trovo le parole. Vedo tanto smarrimento e scoraggiamento. E tra gli elettori si avverte questo. Nel Pd aspettano tutti questo congresso. La mia paura è che cambino le facce ma non cambino i metodi, un timore che sento condiviso da molti. Un assetto che, dietro alle facce che cambiano, si muove sempre con le stesse logiche. Un assetto pericoloso per un partito che si propone come un partito di sinistra moderno. Ho sempre votato le primarie nonostante non avessi la tessera del partito. Questa volta non so se ci andrò. Sono in difficoltà perché, al di là delle possibili simpatie, vedo dietro sempre lo stesso assetto. Ora ci saranno le elezioni in Lombardia e Lazio, e credo che la Meloni vincerà anche lì. Sento però la mancanza di un’opposizione politica».
E alla una domanda sul suo futuro politico, candidatura sì candidatura no, risponde: «Cosa conviene che io dica per coloro che aspettano questa risposta? – dice scherzando Trasatti – a chi do fastidio penso che farebbe piacere vedermi dedicare del tempo ad altre attività. Chi invece, magari, ha stima di me gradirebbe sentire una mia possibilità a continuare la strada politica. A lato della vita politica sto continuando a portare avanti progetti e interessi personali. Sono stati otto anni totalizzanti. Ma ho ripreso il teatro che avevo abbandonato per un periodo. Nel frattempo, mi sono abilitato come consulente del lavoro. Per come sono fatto, non volevo che la politica mi mangiasse tutta quella parte di vita che ritengo importante sia per me che per la politica stessa. Quando fai politica porti te stesso. Arricchendoti con i tuoi interessi e con una vita al di fuori della politica, porti di più. Non si può essere schiavi del non sapere cosa fare se non fai politica. Questo non è il mio mood. Avevo esigenza di recuperare alcuni percorsi di vita, che continuo a coltivare e portare avanti, per essere libero di scegliere se continuare con la politica o fare altro. Se arriverà una richiesta si valuterà, non è un prendere o lasciare. Credo di essere competente nelle mie materie ma non sono schiavo di nessuno. Sono una persona libera e se si dovesse presentare una possibilità di scelta la sicurezza in chi me la propone è che sceglierò con questo spirito di libertà e autonomia».


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