Camera con vista sui pannelli fotovoltaici. La protesta del settore turistico: «Danno enorme per le nostre attività»

AMBIENTE - L'iter dell'impianto agri-fotovoltaico preoccupa i titolari delle attività a vocazione turistica. La testimonianza di Aldo Angelini dell'agriturismo La cascina degli ulivi e Sonia Lattanzi del b&b La casa dei nonni: «Il paesaggio circostante è il nostro punto di forza. Ci auguriamo che l'iter venga interrotto».

L’area dove dovrebbe sorgere l’impianto agri-fotovoltaico a Belmonte Piceno

 

di Alessandro Luzi

Continua la saga dell’impianto agri-fotovoltaico. Nei giorni scorsi abbiamo sentito i sindaci dei Comuni interessati dall’opera, Ivano Bascioni e Marco Rotoni, l’assessore regionale alla tutela del paesaggio, Stefano Aguzzi, e il presidente della provincia di Fermo, Michele Ortenzi. Tutti compatti per provare a fermare la prosecuzione dell’iter. Dai banchi dell’opposizione anche il consigliere regionale dem, Fabrizio Cesetti, è intenzionato a creare ostruzionismo all’installazione di circa 40 ettari di pannelli fotovoltaici nelle splendide campagne di Belmonte Piceno e Servigliano. Ora, in che misura inciderà questa mobilitazione non è dato saperlo. Ciò di cui siamo a conoscenza è che la legislazione nazionale sul tema ‘agri-fotovoltaico’ lascia ampi margini di manovra ai privati e l’ultima parola spetta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Tuttavia è importante che la politica esprima un chiaro e granitico segnale di dissenso verso un’opera profondamente impattante dal punto di vista paesaggistico e economico. Infatti nella zona dove è prevista la costruzione della centrale, ci sono alcuni agriturismi e b&b che rischiano di vedere la propria attività economica fortemente compromessa.

Aldo Angelini

Un esempio è dato da Aldo Angelini, da oltre trent’anni alla guida dell’agriturismo La cascina degli ulivi, situato nel comune di Servigliano: «Siamo fortemente contrari. L’attività vanta di una splendida vista sul paesaggio circostante. Abbiamo sempre ricevuto complimenti e recensioni positive da clienti proprio su questa peculiarità. La struttura è momentaneamente chiusa per il terremoto e stanno proseguendo i lavori di ristrutturazione dell’edificio. Abbiamo investito sia in termini economici che di manodopera. Ora rischiamo di vedere tutti i nostri sforzi vanificati da questo progetto. Se si dovesse effettivamente realizzare causerebbe un danno enorme. La location non sarà più vendibile. Di certo chi verrà qui non si scatterà una foto ricordo perché avrà alle spalle una distesa di pannelli fotovoltaici».

Come ci ha raccontato Aguzzi, se la diffusione del fotovoltaico era stata ostacolata da normative nazionali molto stringenti, lo scenario cambia considerevolmente quando si parla di agri-fotovoltaico. Le possibilità diventano molto più ampie in quanto dovrebbe consentire allo stesso tempo di produrre energia e salvaguardare l’attività agricola. Ne ha avuto esperienza diretta proprio Angelini: «Diversi anni fa installammo un piccolo impianto fotovoltaico sul tetto della nostra struttura della nostra azienda – ha raccontato -. Apriti cielo. Una lunga serie di autorizzazioni, documenti, invio di domande agli uffici tecnici. Arrivarono delle obiezioni sull’inquinamento visivo nonostante le piccole dimensioni. È incredibile che oggi qualcuno si sveglia al mattino e può costruire una centrale agri-fotovoltaica senza alcun problema. È paradossale. La rabbia è tanta e se veramente l’iter dovesse andare in porterò avanti delle azioni di protesta. È chiaro che oggi l’autonomia energetica è fondamentale ma vanno selezionati delle superfici idonee senza interessare le nostre campagne. La nostra risorsa principale delle Marche è il turismo e pertanto va tutelato».

Sonia Lattanzi

Invece Sonia Lattanzi, titolare del b&b La casa dei nonni a Monteleone di Fermo, rischia di offrire camere con vista sui pannelli: «Siamo stati avvertiti da Bascioni che l’opera ricadrà anche sul nostro territorio. Siamo una realtà molto piccola e siamo sempre stati attenti all’ecosostenibilità. Questo impianto avrà un impatto enorme per le attività commerciali e danneggia irreparabilmente la bellezza delle colline circostanti. Sappiamo bene poi che qualora questa struttura dovesse essere realizzata, potrebbero sorgerne altre simili. I nostri paesaggi hanno delle caratteristiche uniche e costituiscono fonte di turismo. Sostituire i suoi colori con uno scudo di vetro sarebbe molto impattante, sia per i turisti che per gli abitanti. Non sono contraria alle nuove tecnologie ma devono essere adeguate alle esigenze locali».

Intanto sabato 18 febbraio, alle 11, è stata indetta una conferenza stampa dal sindaco di Belmonte Piceno, Ivano Bascioni, proprio per discutere sulla questione e invitare la politica locale e le associazioni ambientaliste a costituire un fronte comune per contrastare l’iter burocratico.

 

L’area dove dovrebbe sorgere l’impianto agri-fotovoltaico a Belmonte Piceno

L’area dove dovrebbe sorgere l’impianto agri-fotovoltaico (foto gentilmente concessa da Aldo Angelini)

Area dove dovrebbe sorgere l’impianto agri-fotovoltaico (foto gentilmente concessa da Aldo Angelini)

 

Impianto agro-fotovoltaico, Bascioni e Rotoni a spada tratta: «Fronte del ‘no’ coeso. Vogliamo fermare l’iter»

Impianto agro-fotovoltaico a Belmonte, il no convinto del Coordinamento Ambientalista

Cesetti prepara la mozione contro la centrale agri-fotovoltaica: «Danno enorme per agricoltura e turismo»

Aguzzi boccia la centrale agri-fotovoltaica: «La Regione ha dato parere negativo. Fotovoltaico sì ma nelle zone antropizzate»


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti