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Con FedIng il punto sulle infrastrutture nelle Marche: «Fondamentali ma necessario anche ripopolare le aree interne»

ASSEMBLEA degli ingegneri delle Marche: «La presenza del viceministro Bignami al tavolo conferma l’interesse del Governo a questi asset strategici per la nostra regione»

 

Fabio Serpilli, tesoriere Feding Marche, Renato Morsiani, presidente Ordine Ingegneri Pesaro e Urbino, Massimo Conti, presidente Feding Marche e Claudio Laganà, segretario Feding Marche

Si è tenuta ieri a Pesaro, a Palazzo Ciacchisede di Confindustria di Pesaro e Urbino, l’Assemblea 2023 della Federazione Ingegneri delle Marche, il più importante momento di confronto tra i consiglieri dei cinque Ordini degli Ingegneri delle province marchigiane, che insieme costituiscono la Federazione regionale.

L’evento, patrocinato dal Consiglio nazionale degli Ingegneri, ha riunito gli ingegneri provenienti da tutte la regione per definire in modo condiviso le linee guida per le attività del Consiglio di Federazione.

 

In apertura i saluti di Massimo Conti, presidente regionale di Feding Marche, di Renato Morsiani, presidente dell’ospitante Ordine Ingegneri di Pesaro, e di Andrea Biancani, vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche.

 

La mattinata è poi continuata con l’intervento dell’ospite d’eccezione, l’ingegner Andrea Nardinocchi, ad di Italferr, che ha dato il via al convegno tecnico e formativo dal tema “Mobilità: tra passato e Futuro” cui hanno partecipato relatori di altissimo livello: Brunella Paolini (direttrice della Biblioteca e dei Musei Archeologici Oliveriani), Francesco Canestrari (Univpm), Fabrizio Gara (Univpm), Prof. Luigino Dezi (Univpm), Ing. Tullio Caraffa (Anas), Federico Pasquini (Anas) e Luigi Evangelista (Italferr).

 

Alla riapertura dei lavori, nel pomeriggio, si è tenuta la tradizionale “plenaria” che è stata anche l’occasione per tutti nuovi presidenti degli Ordini provinciali, Stefano Babini di Ascoli, Ester Maria Rutili di Fermo, Maurizio Paulini di Macerata, Stefano Capannelli di Ancona, Renato Morsiani di Pesaro e Urbino per presentare i nuovi consiglieri neoeletti. I saluti istituzionali sono stati portati da Giuseppe Paolini, presidente della Provincia di Pesaro e Urbino.

Nello spazio aperto, dedicato alle proposte degli iscritti, sono emerse numerose suggestioni e proposte interessanti, la cui sintesi sarà poi rilanciata a livello nazionale dal Consigliere Cni Alberto Romagnoli.

Formazione innovativa, dialogo continuo tra Ordini provinciali, collaborazione tra Federazioni di regioni confinanti (Umbria, Emilia-Romagna e Toscana), aggregazione di professionisti, aggiornamento prezzari regionali, protocolli di scambio con le Università marchigiane e poli tecnologici a livello nazionale, sono solo alcuni tra i temi trattati durante l’Assemblea dai rappresentanti degli ingegneri marchigiani.

Parentesi di forte emozione il riconoscimento alla carriera, da parte del presidente di Feding Marche Massimo Conti, all’ingegner Raffaele Solustri, iscritto all’Ordine degli Ingegneri ininterrottamente dal febbraio 1979, che ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio a livello ordinistico locale, regionale e nazionale.

Numerosi i saluti portati dai rappresentanti degli ordini e delle professioni tecniche a livello locale e nazionale e dagli stessi consiglieri del Cni, che sono stati il preludio all’intervento di Angelo Domenico Perrini, presidente Consiglio nazionale Ingegneri, che ha affrontato argomenti rilevanti come la riforma Codice degli appalti, la formazione universitaria, la laurea abilitante e l’obbligo d’iscrizione per tutti i professionisti. L’ultimo segmento della giornata è stato dedicato alla tavola rotonda “Le infrastrutture nel territorio marchigiano”, importante momento di confronto e dialogo con importanti esponenti delle istituzioni locali e nazionali.

 

Per Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, come riferiscono dalla FedIng, «le Marche scontano un gap infrastrutturale che insiste su una regione la cui bellezza va al di là di quello che può essere conosciuto. Situazione mutata negli ultimi anni grazie alle scelte del governo regionale, in connubio con quelle del governo nazionale, che trovano una sintesi nel tavolo intermodale che mette a sintesi quelle strutture già esistenti come Aeroporto, Porto, interporto, A14, che possono sviluppare una ulteriore produttività interna per creare una piattaforma logistica diffusa». Per quanto riguarda il tema dell’arretramento della linea ferroviaria adriatica, occorre un’opera «duratura che possa dar risposta nei prossimi decenni, non piccoli interventi di cucitura che servono per le prossime campagne elettorali».

 

Sollecitato dalle domande della moderatrice Martina Tombolini, l’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli ha dichiarato, sempre stando a quanto riportato da FedIng, che «il ritardo cumulato negli ultimi venti anni dalla nostra regione deve essere recuperato in tempi rapidi. Oltre al collegamento tra Marche, Umbria e Toscana con la Fano Grosseto è stato avviato il grande progetto delle pedemontane e delle intervallive…Proprio in queste ore sono stati assegnati da Anas alcuni lotti delle pedemontane. Ecco quel cambio di passo che attendevamo da tempo per opere infrastrutturali che rilanceranno il nostro territorio e ridisegneranno l’economia della nostra regione».

 

Quasi un miliardo di euro di risorse, è questo l’importo delle progettazioni che verrà dedicato alle strade del sisma entro giugno secondo il Commissario alla Ricostruzione Guido Castelli. Ad oggi le Marche «sono quasi assimilabili a una regione insulare, sono così scarsamente connesse da essere assimilate a Sicilia e Sardegna. Questi 950 milioni consentiranno poi di aspirare a ulteriori 750 milioni per poter chiudere il cerchio che impegna anche la regione Umbria, così da completare l’asse del cratere che potrà consentire lo sviluppo di questi territori che stiamo ricostruendo».

 

Per il presidente dell’ordine di Pesaro Renato Morsiani ci sarà un indotto che porterà dei benefici sul territorio. Però deve funzionare tutta la filiera e «il rapporto con le amministrazioni deve essere chiaro, preciso e deve dare delle risposte immediate…Bisogna che ci sia una concomitanza d’intenti».

 

Il presidente di Feding Massimo Conti ha lanciato la provocazione per cui è «inutile far atterrare enormi finanze nei territori interni se poi ci troveremo delle bellissime strade, degli ottimi borghi, ma poi non ci sono le persone…vorremmo capire se ci sono investimenti anche in altre infrastrutture come la sanità diffusa nei nostri territori che possano permettere a chi ritorna nelle aree interne di non doversi preoccupare che magari il primo ospedale è a 100, 80 o 30 km. Questi sono gli auspici che noi come ingegneri cerchiamo di dare come input alla Giunta regionale e al Governo perché crediamo che il piano di investimenti sia importante, ma in sinergia con la popolazione e le professioni tutte con le quali abbiamo un’ottima coesione».

 

In chiusura, il presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli ha dichiarato, come si legge nella nota di FedIng, che «oggi registriamo un ritardo sulle connessioni materiali e immateriali da colmare, da riuscire a mettere a terra con strutture che non erano ancora pronte ad affrontare una sfida come quella della programmazione europea, del Pnrr, dei prezziari che corrono, della ricostruzione, del super bonus che incombe… Il tavolo intermodale rappresenta la volontà di far discutere l’Aeroporto, il porto e l’interporto. Abbiamo la fortuna di avere nella nostra regione queste tre infrastrutture che distano in linea d’aria 10-12 km e che sono collegate da autostrade e ferrovie». «Questa particolare congiunzione rappresenta – concludono da FedIng – una grandissima opportunità e la presenza del viceministro Bignami al tavolo conferma l’interesse del Governo a questi asset strategici per la nostra regione».

 


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