facebook twitter rss

Emergenza idrica per il Fermano e l’Ascolano, dalle sorgenti -83 litri d’acqua al secondo. Alati (Ciip): «Situazione drammatica»

ACQUA - Il presidente Giacinto Alati: «La crisi non solo perdura ma sta addirittura peggiorando. Speriamo che arrivi un pò di pioggia. La situazione è più drammatica di quello che appare. Noi stiamo lavorando con ogni strumento a nostra disposizione per fronteggiarla ma serve la collaborazione di tutti. Quindi il mio appello è a non sprecare l'acqua e a farne un uso responsabile»

di Giorgio Fedeli

Crisi idrica, ci risiamo. Anzi no, è anche peggio del passato. Nel Fermano e nell’Ascolano è di nuovo emergenza acqua. E la situazione rischia, come se non bastasse, anche di aggravarsi nei prossimi mesi. A preoccupare maggiormente la Ciip è la portata delle sorgenti che, dati alla mano, hanno subìto dei decrementi che certo non possono essere sottovalutati. Basti un dato su tutti: 83 litri al secondo in meno rispetto al 2022. 

Le parole del presidente Giacinto Alati non lasciano spazio ad interpretazioni, anzi sono preoccupanti e pesano come macigni: «La crisi non solo perdura ma sta addirittura peggiorando. Speriamo che arrivi un pò di pioggia. Guardate che la situazione è più drammatica di quello che appare. Noi stiamo lavorando con ogni strumento a nostra disposizione per fronteggiarla ma serve la collaborazione di tutti. Quindi il mio appello è alle persone: non sprecate l’acqua e fatene un uso responsabile».

La Ciip, ovviamente, monitora giorno per giorno l’andamento idrico nelle sue aree di competenza, a partire proprio dalle sorgenti. E non ne emerge certo, si diceva, un quadro rincuorante. I vertici Ciip sono comprensibilmente preoccupati proprio per la minor quantità di acqua a disposizione. Si, vero, ci sono gli impianti di soccorso che aiutano a fronteggiare l’emergenza ma i dati impongono la massima allerta. E andiamo dunque a vedere questi dati. La sorgente di Capodacqua sta garantendo 332 litri al secondo (anche se nel 2022 ne erano 380 e nel 2021, 367). La sorgente di Pescara del Tronto siamo addirittura a 17 litri al secondo (nel 2022 ne erano 63 e nel 2021 ben 112). Solo la sorgente di Foce di Montemonaco fa registrare un lieve aumento rispetto al passato (144 litri al secondo rispetto ai 132 del 2022 e del 2021). A Sasso Spaccato, con 33 litri al secondo, la situazione è sostanzialmente stazionaria (lo scorso anno ne erano 34 mentre l’anno prima 31). Insomma quest’anno, considerando tutte le sorgenti, si hanno 526 litri al secondo mentre lo scorso anno ne erano 609 e 642 nel 2021.

Giacinto Alati

Bisogna comunque anche dire che a incidere sensibilmente sulla portata idrica sono lo scioglimento della neve e le precipitazioni. Questo fattore potrebbe significare un miglioramento nelle prossime settimane ma siamo nel campo delle ipotesi, o meglio delle speranze con lo stesso presidente Alati che incrocia le dita e attende la pioggia.

Se, infatti, l’andamento non dovesse migliorare, l’incidenza in negativo delle sorgenti potrebbe intaccare l’approvvigionamento idrico e, di riflesso, il quantitativo di acqua nei serbatoi e nei rubinetti. Come se non bastasse, si va incontro all’estate. E se quest’anno la stagione calda dovesse comportare un periodo di siccità, questo significherebbe giocoforza una chiusura, magari notturna, dei rubinetti stessi. Un provvedimento che Ciip è stata costretta più volte ad adottare, anche nel recente passato. Ecco dunque che un comportamento virtuoso teso a non sprecare l’acqua e ad utilizzarla solo per lo stretto necessario non diventa solo buonsenso ma quasi un imperativo per il bene di tutti.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti