L’istruzione tecnica e professionale rappresenta un asset rilevante sia sul lato della domanda di personale delle imprese, sia sul lato dell’offerta, con una presenza diffusa sul territorio di scuole e studenti iscritti agli istituti tecnici e professionali. Lo attesta un’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato.
Nel 2022, infatti, nelle Marche si prevedono entrate per 133.730 unità e il 71,2% di tale domanda di lavoro verrà attinto tra chi è in possesso di un titolo secondario tecnico, qualifica o diploma professionale (valore sopra la media nazionale del 63,2%). Scorrendo i dati provinciali, le entrate previste per livello di istruzione nel 2022 sono così ripartite:
Entrando nel dettaglio regionale delle entrate previste nelle Marche la domanda di personale con diploma universitario è del 10,3%, dell’1,1% di Its (istruzione tecnologica superiore) e del 71,2% di titolo secondario di tecnico, qualifica o diploma professionale (diviso per 28,2 per istituti tecnici e 43 per professionali). Il restante senza titolo di studio. A livello nazionale, per l’istruzione tecnico-professionale si registra una difficoltà di reperimento del 42%, corrispondenti a 1 milione e 377mila entrate.
Ecco, quindi, la composizione degli alunni frequentanti le scuole secondarie di II° grado in provincia (i dati si riferiscono all’anno scolastico 2021/22, nda):
A livello regionale, invece, la composizione degli alunni frequentanti le scuole secondarie di II° grado delle Marche è così ripartita: 35.875 studenti al liceo, 21.902 negli istituti tecnici, 13.444 nei professionali (35.346, quindi per l’istruzione tecnico-professionale, pari al 49.6% del totale).
«Il mondo del lavoro – ha commentato il Presidente territoriale Enzo Mengoni – è alla ricerca di figure professionali ben specifiche e, sulla base di queste richieste, pensiamo sia fondamentale dar seguito alla domanda occupazionale e puntare sull’innalzamento della qualità dell’offerta formativa di istruzione tecnica e professionale. Tale formazione deve essere sempre aggiornata e al passo con i tempi, per preparare adeguatamente gli studenti ad essere immediatamente inseriti nelle aziende. Sicuramente, il nuovo sistema di orientamento scolastico e formativo sta rafforzando il passaggio scuola-lavoro ma al contempo è utile promuovere l’insegnamento delle competenze imprenditoriali fin dall’istruzione scolastica, sviluppando così tra i giovani una cultura spendibile nel futuro. Guardando ai nostri territori, notiamo che le imprese largamente attingeranno per nuove professioni tra chi è in possesso di un titolo secondario tecnico, qualifica o diploma professionale, con dati sopra la media nazionale e con una propensione nell’area Fermana- Maceratese del distretto: un segnale quindi di un buon dinamismo e della necessità di una rapida ripartenza produttiva».
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