di Giorgio Fedeli
Nella notte hanno colpito un pò in tutta Italia. E anche nel Fermano, per la precisione due casi registrati, almeno per il momento a Fermo e a Porto San Giorgio. Stiamo parlando degli hacker che hanno violato il sistema dei distributori automatici di sigarette, una doppia violazione: politico-sociale ed economica. Hanno colpito, sì, su vasta scala. Ma magari lo hanno fatto comodamente da casa, da una tastiera per arrivare in un lampo nei chip di distributori automatici in tutta Italia.
Sì perché gli hacker, intrufolandosi nei sistemi elettronici dei distributori, hanno fatto comparire sui monitori un messaggio che non si presta ad alcuna interpretazione, chiarissimo e attuale: “Fuori Alfredo dal 41 bis. Chiudere il 41 bis, liberi tutti libere tutte“, un evidente riferimento al caso Cospito che da mesi è al centro del dibattito su scala nazionale. Il secondo, invece, più squisitamente economico. Sì perché gli hacker hanno manomesso anche il costo delle sigarette abbassandolo a soli 10 cent. Una strategia, magari, per richiamare quante più persone possibile ai distributori massimizzando così il messaggio all’origine dell’attacco. E proprio questa mossa dei 10 centesimi ha portato alla segnalazione al 112.
I proprietari delle tabaccherie finite nel mirino, ieri notte, infatti, sono stati allertati da alcuni conoscenti che davanti ai distributori dei loro esercizi commerciali c’erano delle file anomale. In altre parole, sparsasi la voce, i tabagisti si sono messi in fila per fare scorta di sigarette. E così qualcuno ha pensato bene di avvicinarsi per capire cosa stesse succedendo. «Le vendono a 10 centesimi. E quando ci ricapita?» il commento di un ragazzo in fila per approfittare. Da lì, si diceva, la telefonata al numero unico di emergenza. La Polizia è così subito arrivata nelle tabaccherie oggetto di segnalazione, a Fermo e Porto San Giorgio, si diceva. E sono scattate le indagini anche se il reato, in questo caso, è più materia da Polizia Postale e su vasta scala. In questi casi, infatti, nessuna manomissione dall’esterno, nessuna telecamera utile alle indagini. Chi ha colpito lo ha fatto magari comodamente seduto sulla poltrona della propria scrivania, davanti a un computer. E lì, dalla tastiera ai distributori, serpeggiando tra codici e password, è stato un attimo. Una violazione silenziosa e ad ampia scala visto che gli hacker hanno colpito a macchia di leopardo, un pò in tutta Italia. Reati informatici che con i loro tentacoli lasciano il segno anche nella nostra provincia.
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