È stato pubblicato nel mese di marzo il nuovo numero del giornale “L’Altra Chiave” della Casa di Reclusione di Fermo. Il periodico, giunto al suo 14o numero, è stato realizzato dai detenuti grazie al coordinamento della giornalista Angelica Malvatani: si tratta di una iniziativa che è promossa dall’Ambito Territoriale Sociale XIX, con il patrocinio e sostegno della regione Marche, con il coinvolgimento attivo della Fondazione Caritas e della cooperativa sociale Tarassaco.
«Provo sempre una grande gioia quando un nuovo numero del giornale viene mandato in stampa – commenta la dott.ssa Daniela Valentini, direttrice della Casa di Reclusione -. Ormai l’emergenza sanitaria che, aveva limitato ed anche sospeso molte attività all’interno del carcere, è da considerarsi definitivamente superata. Proprio guardando indietro viene da chiedersi come sia stato possibile affrontare la situazione in cui ci siamo trovati. Semplice: c’è stata solidarietà e collaborazione con la società civile e la comunità. L’esperienza del giornalino è il segno di collaborazione».
Il giornalino è proprio l’esempio della collaborazione con le istituzioni e con la società civile ed si pone come una porta che collega le attività all’interno del carcere con la realtà all’esterno. Sfogliando le pagine della rivista emerge immediatamente come gli articoli dei detenuti sono storie di vita, specchi di emozioni e riflessioni profonde anche se si parla semplicemente dell’orto o di una ricetta. Mettendo su carta i loro pensieri, i detenuti si sono espressi e hanno raccontato il loro vissuto, la loro realtà ed i propri stati d’animo.
Una decina i partecipanti al progetto in questa fase, gli incontri in carcere il sabato mattina, come spiega la direttrice del giornale, Angelica Malvatani: «Il progetto nasce per abbattere il muro di pregiudizio che circonda il carcere ma soprattutto per raggiungere il mondo della scuola, per parlare con gli studenti e spiegare loro che certi errori si pagano, sempre, e il ritorno ad una vita normale dopo una carcerazione è complicatissimo. Chi ha partecipato a questo numero del giornale ha raccontato la propria storia, ci sono le attività che si riescono a portare avanti, i corsi per imparare a curare un orto ma anche i momenti di pet therapy, per ritrovare umanità e comprensione».
Nel suo collegamento con l’esterno il giornale va anche nelle scuole e negli anni sono state avviate numerose le iniziative di collaborazione che attualmente vedono coinvolto l’istituto Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare.
Il Coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale XIX, dott. Alessandro Ranieri, sottolinea che «il giornale del carcere di Fermo è il frutto di una lunga tradizione. I giornali prodotti all’interno delle carcere nella regione Marche sono molto importanti e l’Ambito Sociale Territoriale XIX è orgoglioso di questa iniziativa. Anche se spesso una diffusione limitata, i giornali sono un’occasione importante per i detenuti per comunicare con il mondo esterno, per esprimere istanze, emozioni, e raccontare storie. Il giornale all’interno del carcere con la sua redazione è anche un’importante attività di aggregazione da un lato, ed occasione di riflessione prima di tutto per tutti i partecipanti e per tutti i lettori, dall’altro».
Il progetto editoriale fermano è stato riconosciuto come capofila di tutti i giornali delle Marche e finanziato dalla Regione, proprio per l’alto valore educativo e formativo non solo per i detenuti ma anche, e soprattutto, per gli studenti. È già in fase di lavorazione il nuovo numero che vedrà la luce, con tutta probabilità, alla fine di maggio.
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