Sabato 1 aprile e’ partito il progetto “Rocca Monte Varmine – memorie di comunità -comunità di memorie” promosso da Sibilla Arte di Carassai con l’ università popolare di Fermo che raccoglierà le memorie personali della Rocca per dar vita ad una pagina importante di storia del Fermano, di Carassai e della Valdaso.
Preziosi spunti sono arrivati nella giornata di sabato dall’ascolto a Carassai di professionisti e ricercatori sul tema della memoria attraverso la parola delle persone, le cose e le immagini, convenuti da città e paesi delle Marche e della Toscana e coordinati da Adriana Braga, presidente di Sibilla Arte.
Ada Antonietti del museo della mezzadria Sergio Anselmi di Senigallia ha sottolineato la necessità di costituire un centro di ricerca e non un museo statico e la necessità di collaborare col comune con una convenzione che separi le esigenze tecnico amministrative da quelle gestionali di cura scientifica e culturale, affidate a un’associazione privata. Stefania Bolletti, presidente della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari ha puntato l’obiettivo sulla scelta di quale memoria vogliamo che ci rappresenti e sul fatto che in questo progetto la collettività può riflettere su se stessa e partecipare al progetto del futuro come cittadinanza attiva.
Pacifico D’Ercoli di Altidona ha illustrato l’origine da pochi fotogrammi dell’attuale Fototeca Provinciale di Fermo, di cui è presidente, che adesso conta ben 40 fondi di fotografie importanti della zona, più l’archivio Dondero. Anche D’Ercoli ha sottolineato come sia la ricerca che muove la raccolta e la formazione di mostre e non viceversa.
Paolo Coppari ha parlato di “granaio della memoria”, raccolta di storie antiche per il futuro, che mentre avviene crea esigenza di nuove competenze e quindi di formazione delle medesime con un forte coinvolgimento dei giovani. Oggi l’ambizioso progetto dei Cantieri Mobili di Storia legato all’Istituto Storico della Resistenza di Macerata è stendere una storia orale dell’Appennino, perché questi luoghi e persone si raccontino da sé e non siano raccontati da altri.
Settimio Virgili, storico e ricercatore carassanese, ha parlato dell’antico cimitero di San Luca , facente parte del complesso della Rmv. Ettore Fedeli ha sottolineato come il compito principale dell’Università Popolare di Fermo, nell’ambito della quale il progetto Rmv-memorie di comunità si inserisce, sia inclusivo: debba riavvicinare un largo strato di persone alla lettura e alla scrittura di sé col circolo di scrittura e cultura autobiografica. Rocca Monte Varmine sara’ una Casa della Memoria dell’Universita’
Popolare di Fermo.
Seguito da un folto e molto interessato pubblico, il convegno è continuato, per così dire, attorno al tavolo e ai prodotti della Valdaso. Nel pomeriggio ben 20 persone del pubblico mattutino , sotto la guida attenta ed empatica di Ornella Mastrobuoni e Carlotta De Filippo, formatrici e referenti territoriali Lua rispettivamente di Bologna e Napoli, hanno potuto sperimentare il metodo autobiografico e la piacevole sorpresa di ritrovare e condividere e scrivere per l’occasione memorie antiche e personali.
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