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Pronto soccorso, nuove regole e fasce orarie per chi accompagna i pazienti autosufficienti. Ciucani: «Meno sovraffollamento, vantaggio per tutti»

Per i pazienti che sono autosufficienti e non necessitano di un'assistenza continua, è ammessa una persona per volta come accompagnatore, dalle 11,30 alle 14 e dalle 18 alle 20. Per chi accompagna i non autosufficienti non esistono fasce orarie, ma anche in questo caso è comunque ammessa solo una persona alla volta

Pronto soccorso, cambiano le regole per i familiari e gli accompagnatori dei pazienti. Oggi, infatti, al reparto di ingresso dell’ospedale Murri di Fermo, entrano in vigore nuove disposizioni che regolamentano l’accesso di chi è al seguito di colui o colei che ha bisogno delle cure del personale sanitario del reparto guidato dal direttore Antonio Ciucani.

Per le persone non autosufficienti o bisognose di assistenza continua che arrivano al Pronto soccorso è ammessa la permanenza di una persona alla volta senza, però limiti di orario. E la valutazione delle condizioni del paziente spetta inderogabilmente all’infermiere che accetta in triage il paziente stesso.
Per i pazienti che, invece, sono autosufficienti e non necessitano di un’assistenza continua, è ammessa una persona per volta come accompagnatore, dalle 11,30 alle 14 e dalle 18 alle 20. E dal reparto aggiungono che “durante la permanenza al Pronto soccorso invitiamo i cittadini a indossare la mascherina chirurgica fino a nuova disposizione. Per quanto riguarda le comunicazioni da parte dei medici in merito agli assistiti sarà premura del reparto assicurare due aggiornamenti, uno durante la fascia oraria dalle 8 alle 14, e un altro dalle 14 alle 20. La comunicazione sarà garantita al familiare referenze individuato al momento dell’accettazione al Pronto soccorso, sul numero di telefono indicato dallo stesso familiare. Nel caso, per qualsiasi motivo, non fosse possibile assicurare questa comunicazione, il familiare può rivolgersi direttamente al personale sanitario in turno nella fascia oraria dalle 13 alle 14, oppure dalle 19 alle 20.

Antonio Ciucani

La comunicazione affissa all’ingresso del reparto porta la firma del coordinatore infermieristico Riccardo Finucci e del direttore facente funzioni dello stesso Pronto soccorso, Antonio Ciucani. Ed è proprio lui a spiegare perché si è arrivati alle nuove disposizioni: «Sono scelte che abbiamo preso per garantire il miglior servizio possibile al paziente. E comunque negli altri reparti sono in vigore da tempo». Ma è impossibile non scorgere nelle nuove regole un modo per fronteggiare e limitare il sovraffollamento del Pronto soccorso, un fenomeno noto da tempo, e a cui “contribuiscono” anche i familiari dei pazienti: «Beh si indubbiamente – conferma Ciucani – noi arriviamo a picchi di 40/45 pazienti in contemporanea. Se a questi, come avviene troppo spesso, si aggiungono anche diversi accompagnatori per ognuno di loro, è facile intuire come diventa il Pronto soccorso con conseguenti condizioni di lavoro molto difficili per i sanitari. Il nostro non è un reparto attrezzato per le degenze. E dal periodo Covid anche gli spazi sono stati ridotti. Quindi, visto che alcuni pazienti hanno una permanenza anche di 24/48 ore, la collaborazione di tutti a ridurre il sovraffollamento, per il bene del paziente e per poter avere le migliori condizioni di lavoro possibili, diventa fondamentale».

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