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Battilà per la Corva: sicurezza, decoro urbano e inquinamento acustico le tematiche più dibattute

PORTO SANT'ELPIDIO – Il candidato sindaco propone un potenziamento della videosorveglianza e l'assunzione di più vigili per scoraggiare le attività illecite. Sul tavolo anche la risoluzione della questione di villa Maroni: «stabile pericolante e parco in stato di degrado»

Il candidato sindaco Gian Vittorio Battilà lancia la sua proposta per la frazione Corva, a Porto Sant’Elpidio. Battilà espone i progetti e il suo programma per la città, proponendo soluzioni «possibili senza reclami irrealizzabili».

«Il decoro urbano resta il mantra attraverso il quale scoraggiare le attività illecite, perché una cittò curata in ogni suo aspetto è giò deterrente per chi volesse stabilire qui la propria sede per delinquere – dice il candidato -. A questo vanno affiancati due obiettivi: potenziare e rendere più efficiente il sistema di videosorveglianza delle telecamere OCR ed evitare che si ripetano episodi come quello denunciato da una cittadina appena lunedì scorso, vittima due volte, prima del furto e poi del mancato funzionamento dei presidi. Ma soprattutto aumentare il numero di vigili urbani operativi, incrementando le assunzioni, cosa fattibile, e liberando gli agenti sul campo da gravami di ordine burocratico, trasferendo agli impiegati dei vari uffici comunali le pratiche di loro competenza».

 

Per la questione rumore nel centro città, la proposta della coalizione a sostegno di Battilà è quella di utilizzare l’area dell’ex Orfeo Serafini, facilmente raggiungibile a piedi da via Cesare Battisti, dove insistono le attività di ristorazione, per dirottare le manifestazioni più partecipate, evitando che creino disagio nell’abitato. 

«Da valutare l’installazione di barriere anti rumore mobili, laddove possibile e non impattante, e l’eventualità di contribuire, come amministrazione, alla dotazione dei privati di infissi specifici per l’isolamento acustico – continua Battilà -. Per quanto riguarda il decoro urbano, va risolta la questione di villa Maroni: lo stabile è pericolante e costituisce un rischio tanto che risulta transennato e inagibile, così come il parco tutto intorno versa in uno stato di degrado. Esattamente come villa Baruchello, si tratta di una struttura storica che potrebbe essere recuperata e destinata ad attività culturali o a fini sociali, attraverso l’istituzione di uno specifico bando, volto alla creazione di un’associazione di servizi, che faccia da filtro al comune e permetta di calendarizzare eventi semestrali da tenersi al loro interno».


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