Piano antenne, Marziali risponde alla minoranza: «Inesattezze e mancati approfondimenti. Il regolamento è stato già approvato»

MONTERUBBIANO - Il primo cittadino respinge le accuse e accusa la consigliera Albanesi di essere poco informata sulla materia: «Regolamento approvato nel 2018 dall'amministrazione Mircoli, mentre il piano di rete compete alla società»

Nella mozione presentata dalla minoranza consiliare sul ”Piano per l’installazione di Stazioni Radio Base per la telefonia mobile e relativo Regolamento comunale” viene richiamata la Legge regionale n. 12 del 30 marzo 2017, nello specifico nella necessità da parte del Comune di Monterubbiano di adempiere alla stessa adottando un regolamento comunale e i passaggi successivi che ne conseguono.

Nella stessa mozione, secondo la sindaca Meri Marziali,ci sono delle inesattezze, un mancato approfondimento sul tema ma anche delle gravi dimenticanze. «La prima inesattezza sta nella richiesta di adozione dell’apposito Regolamento per l’insediamento di impianti radioelettrici. Tale regolamento, infatti, è già stato adottato dall’amministrazione Mircoli con una delibera del consiglio comunale n. 38 del 29 novembre 2018 – spiega Marziali -. Nella seduta consiliare la consigliera Albanesi era assente ma era, comunque, una consigliera comunale che era parte del consesso pubblico a differenza dei consiglieri di questa amministrazione, che erano fuori dalla vita pubblica. Forse avrebbe dovuto ricordarsene o approfondire, perché lo stesso regolamento è pubblicato nel sito internet del comune di Monterubbiano nell’apposita sezione Regolamenti».

«Nella stessa delibera adottata, di cui condivido pienamente le argomentazioni – continua il primo cittadino monterubbianese -, il consiglio comunale ribadiva, stante il grande valore storico e paesaggistico del territorio monterubbianese di cui tutti siamo consapevoli (o almeno lo spero) che l’inserimento di impianti radioelettrici, completamente avulsi dal contesto, seppur destinati ad un servizio di pubblica utilità ma fortemente impattanti, doveva essere necessariamente effettuato in modo da non compromettere le valenze del territorio comunale non solo dal punto di vista estetico ma anche per mantenere l’equilibrio dell’assetto urbanistico. Questo significa che il Comune ha il dovere di raggiungere un congruo equilibrio tra l’esigenza di garantire una copertura per il funzionamento della telefonia mobile e quella di conservare la qualità del patrimonio territoriale locale, con la sua capacità di esprimere un rilevante e tipico valore paesaggistico».

La sindaca Meri Marziali

Regolamento che individua una specifica porzione di territorio comunale in cui è vietata la localizzazione degli impianti, prima di tutto perché nel centro storico sono ubicate le scuole ed edifici di pubblica utilità ma anche per tutelare la salute dei cittadini e garantire l’equilibrio urbanistico e paesaggistico. Elementi, come quello dell’equilibrio urbanistico, valutati anche in fase di riconferma del marchio di qualità turistico della Bandiera Arancione.

«La seconda inesattezza riportata nella mozione attiene all’altro aspetto richiesto nella mozione della minoranza, ovvero che l’Amministrazione dovrebbe dotarsi di un Piano di Rete per gli impianti di telefonia mobile e apparati per le telecomunicazioni – incalza la sindaca Marziali -. L’articolo citato dalla consigliera Albanesi dice però esattamente il contrario: non è il comune di Monterubbiano a doversi dotare di un piano di rete, ma sono i gestori delle società a dover trasmettere all’ente comunale i propri piani di rete entro il 31 marzo di ogni anno. Sarà poi il Comune ad approvare tale piano, coordinando e razionalizzando la distribuzione degli impianti ove fosse necessario. Ad oggi non sono pervenute proposte da parte delle società. Conosciamo bene la problematica della carente copertura per il funzionamento della telefonia mobile in alcune aree del centro storico, ma la stessa problematica non può essere affrontata in modo semplicistico né tantomeno con interventi lesivi della salute della popolazione e dell’ambiente».

Per trovare un’adeguata soluzione, il primo cittadino fa sapere che sono stati promossi diversi incontri con società operanti nel settore, ma e stesse società non hanno ancora fornito proposte concrete fattibili.

«Ricordo che il potere di realizzare gli interventi è posto unicamente in capo a dette società, mentre il Comune deve attuare gli adempimenti per assicurare la tutela ambientale e la tutela sanitaria della popolazione – conclude -. Questo Comune, in alcune aree del capoluogo, in attesa di idonei investimenti definitivi da parte delle preposte società che verranno favoriti tenendo conto della salvaguardia dell’ambiente e della salute della popolazione, ha fatto riattivare in due aree del capoluogo la linea internet wi-fi liberamente accessibile, che può essere utilizzata anche per la telefonia».


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