«La sacralizzazione nei social. Voyeurismo ed esibizionismo totem di questo millennio»

L'ANALISI di Giuseppe Fedeli: «Oggi va di moda il commercio di qualsiasi cosa, anche afferente la vita intima, per la conquista di una improbabile quanto effimera gloria: che ha nome "like". Fino al ridicolo, alla parodia di sé. Voyerismo ed esibizionismo (le due facce della stessa medaglia) sono i totem (senza tabù) di questo millennio, arrampicato su una rete che tutto invischia. Quel tutto, svenduto al peggior offerente, per urlare a una platea vuota che si "è"»

Giuseppe Fedeli

di Giuseppe Fedeli *

La sacralizzazione del vivere quotidiano è celebrata ogni giorno sulle pagine di Facebook (e social vari), dove le banalità più disarmanti vengono esposte a guisa di trofei o spaccati di vita esemplari. C’è un bisogno di sacro (nel senso di “connesso all’esperienza di una realtà totalmente diversa, altra rispetto all’umano”), che però non va a toccare il Sacro con la S maiuscola. E, se ci si immischia, lo piega a proprio uso e consumo, a tentare una via di fuga dalle difficoltà del quotidiano, e forgiare una religione prêt- a-porter. Altrimenti, come spiegare la bramosia del dover apparire ad ogni costo, della ostensione senza veli di gesti e luoghi comuni, che, si dica quel che si dica, appartengono a una sfera privata, come tale inoltrepassabile?

Ma oggi va di moda il commercio di qualsiasi cosa, anche afferente la vita intima, per la conquista di una improbabile quanto effimera gloria: che ha nome “like”. Fino al ridicolo, alla parodia di sé. Voyeurismo ed esibizionismo (le due facce della stessa medaglia) sono i totem (senza tabù) di questo millennio, arrampicato su una rete che tutto invischia. Quel tutto, svenduto al peggior offerente, per urlare a una platea vuota che si “è”.
“Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.”, fa dire Oscar Wilde al suo Dorian Gray. Ma, in questo buco nero che ingoia galassie ogni nanosecondo, di che cosa vogliamo parlare?…

* giudice 


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