Maternità, diritti e doveri: la parola all’esperto

LAVORO – Rubrica di approfondimento a cura della consulente del lavoro Alessandra Fermani

Alessandra Fermani

di Alessandra Fermani *

 

Maternità, diritti e doveri. Il D.Lgs n.105/2022 ha rivisto profondamente gli istituti dei congedi per maternità con l’obiettivo di ottimizzare la conciliazione tra attività lavorativa e vita familiare e conseguire una più equa condivisione delle responsabilità tra uomini e donne. Di seguito i quesiti più frequenti sull’argomento e le risposte di Alessandra Fermani, consulente del lavoro. 

Quanto dura il periodo di astensione obbligatoria? 

Alla lavoratrice viene garantito un periodo minimo di astensione di 5 mesi e un giorno, indipendentemente dalla durata del parto: il congedo è unico anche in caso di parti gemellari. 

Quando si può usufruire dei cinque mesi previsti? 

Abbiamo diverse possibilità a riguardo: 

1) Due mesi precedenti la data presunta del parto e tre mesi successivi alla data effettiva. I due mesi devono essere calcolati senza includere la data del parto che rappresenta il giorno dal quale computare a ritroso il periodo di congedo. Quando il parto avviene anticipatamente rispetto alla data presunta, i giorni di anticipo devono essere aggiunti ai tre mesi di astensione dopo il parto anche qualora la somma dei periodi superi il limite complessivo dei cinque mesi. 

2) Un mese prima del parto e quattro mesi dopo. Tale possibilità è soggetta alla attestazione sanitaria del ginecologo del Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) o con esso convenzionato che certifichi l’assenza di condizioni ostative. Successivamente la lavoratrice deve presentare all’Inps e al datore di lavoro domanda allegando la certificazione sanitaria attestante la compatibilità dello stato di gravidanza con la permanenza al lavoro. L’Inps accoglierà le sole domande alle quali siano allegate le attestazioni sanitarie rilasciate entro la fine del settimo mese, le altre verranno respinte. 

3) Astensione esclusivamente dopo il parto. La lavoratrice può astenersi dal lavoro anche esclusivamente dopo il parto, purché, anche in questo caso, il medico competente attesti che tale scelta non sia ostativa alla salute della mamma e del nascituro. Anche in questo caso la certificazione sanitaria deve essere acquisita entro il settimo mese di gravidanza. 

Quando si può richiedere l’astensione anticipata? 

Si può può avere l’interdizione anticipata dal lavoro fino al periodo di astensione obbligatoria al verificarsi dei seguenti eventi: gravi complicanze della gestazione; condizioni di lavoro avverse; quando la lavoratrice non può essere spostata ad altre mansioni durante la gestazione. 

Quando si può richiedere il prolungamento dell’astensione obbligatoria oltre i cinque mesi? 

L’Ispettorato del Lavoro può disporre il prolungamento della maternità obbligatoria fino al settimo mese di vita del bambino quando la lavoratrice è addetta a lavori pericolosi e non può essere spostata ad altre mansioni. Tale possibilità è incompatibile con la scelta di fruire dei cinque mesi dopo il parto. 

È previsto un congedo di paternità? 

Il padre ha diritto a 10 giorni lavorativi che possono essere raddoppiati in caso di parto plurimo. 

Tale congedo è fruibile anche in via non continuativa (non frazionabile ad ore) da parte del padre lavoratore, anche adottivo o affidatario, entro i primi 5 mesi dalla nascita, dall’ingresso in famiglia (per l’adozione nazionale) o dall’entrata in Italia del minore (per l’adozione internazionale). 

Il congedo in oggetto, inoltre, diventa fruibile anche nell’arco temporale dei due mesi precedenti il parto/ingresso in famiglia/entrata in Italia. Per l’esercizio del diritto in questione il padre lavoratore comunica la richiesta in forma scritta al proprio datore di lavoro, con un anticipo di almeno cinque giorni, sulla base della data presunta del parto, fatte salve le condizioni di miglior favore previste dalla contrattazione collettiva. Si affianca al congedo di paternità alternativo, che spetta soltanto nei casi di morte, grave infermità o abbandono del bambino da parte della madre, nonché nell’ipotesi di affidamento esclusivo del bambino al padre. Il padre, anche adottivo o affidatario, può fruire del congedo anche durante i periodi di congedo obbligatorio di maternità della madre lavoratrice. 

Può il datore di lavoro rifiutare il congedo di paternità? 

In caso di rifiuto o di ostacoli al suo riconoscimento, scatterà per il datore di lavoro una sanzione amministrativa pecuniaria da 516 a 2.582 euro. 

Quando si può richiedere il congedo parentale? 

Trascorso il periodo di assenza obbligatoria, la lavoratrice può prolungare l’assenza dal lavoro attraverso il congedo parentale che prevede quanto segue: 

  • 11 mesi è la durata complessiva del diritto al congedo spettante al genitore solo o con affidamento esclusivo del figlio; 
  • 12 anni è l’età del bambino (o età dell’ingresso del minore) entro cui i genitori, anche adottivi e affidatari, possono usufruire del congedo parentale indennizzato; 

Nella base di calcolo della retribuzione rientra anche il rateo giornaliero relativo alla gratifica natalizia e agli altri premi o mensilità o trattamenti accessori eventualmente erogati al dipendente. Durante la fruizione del congedo maturano i ratei di ferie, riposi, tredicesima mensilità, ad eccezione degli emolumenti accessori connessi all’effettiva presenza in servizio. 

Il livello della relativa indennità rimane pari al 30% della retribuzione, nella misura di tre mesi intrasferibili per ciascun genitore, per un periodo totale complessivo di 6 mesi. Si aggiunge, però, un ulteriore periodo di tre mesi, trasferibile tra i genitori e fruibile in alternativa tra loro, cui è connessa sempre un’indennità pari al 30% della retribuzione. Quindi, i mesi di congedo parentale coperto da indennità aumentano da sei a nove. Anche il genitore solo, o con affidamento esclusivo, ha diritto ad un congedo indennizzato fino a 9 mesi. A partire da gennaio 2023, uno di questi 9 mesi è indennizzato all’80% della retribuzione, a condizione che sia goduto entro il sesto anno di vita del bambino. I lavoratori dipendenti, per poter godere di questa maggiorazione, devono terminare il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, successivamente al 31 dicembre 2022. Quindi la norma non si applica per i casi in cui (per la madre o, rispettivamente, per il padre) il periodo di congedo di maternità/paternità sia terminato entro il 31 dicembre 2022. 

Si può chiedere il part-time in alternativa al congedo parentale? 

Il lavoratore può chiedere, per una sola volta, in alternativa alla fruizione del congedo parentale oppure entro i limiti del congedo ancora spettante, la trasformazione del proprio rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale, purché la riduzione di orario non sia superiore al 50%. 

Essendo un diritto della lavoratrice, il datore di lavoro è tenuto a dar corso alla trasformazione entro quindici giorni dalla richiesta. La trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale è ammessa su accordo delle parti risultante da atto scritto. 

È previsto un congedo per allattamento? 

A tutte le lavoratrici madri, apprendiste comprese, spettano due ore di riposo giornaliero entro il primo anno di vita del bambino. Se l’orario di lavoro è inferiore alle sei ore al giorno spetta una sola ora di riposo giornaliero. La domanda deve essere presentata esclusivamente al datore di lavoro. Nel caso in cui vengano fruiti dal padre, la domanda deve essere presentata anche all’Inps. 

Per maggiori informazioni e ulteriori delucidazioni in materia, la consulente del lavoro, Alessandra Fermani, riceve in studio a Porto San Giorgio in via Cotechini n.120, tel. 0734-622173 Pagina Facebook: Studio Associato Fermani & Del Gatto dal 1984; 

mail: alessandra@studiofermani.com

 

DI SEGUITO UNA TABELLA RIEPILOGATIVA

(clicca per ingrandire)

 

* consulente del lavoro

(spazio promo-redazionale)

 

Malattia del lavoratore, diritti e doveri: la parola all’esperto


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti