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Parco Marino, il comitato dei promotori smentisce Battistoni (Forza Italia): «Il processo istitutivo va avanti»

IL DEPUTATO azzurro non ha fatto in tempo a far sapere di aver chiesto al Ministero di rivedere l'opportunità della sua realizzazione, che immediata arriva la risposta: "Contrariamente a quanto da lui richiesto, il Ministero dell'Ambiente ha confermato che intende procedere". Il gruppo operativo dell'associazione riporta anche le parole testuali dello stesso Dicastero

Un tratto della costa di Pedaso e, a destra, l’onorevole Francesco Battistoni

 

L’onorevole Francesco Battistoni ieri, giovedì 20 aprile, ha fatto sapere che «ascoltando le preoccupazioni provenienti dai territori e dalle realtà produttive di prossimità, in Commissione Ambiente ho chiesto al vice ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, di rivedere l’opportunità della realizzazione del Parco marino del Piceno, in quanto i progetti autorizzativi risalenti agli inizi del 2000 sono di fatto datati e superati e perciò necessitano di una profonda analisi di carattere ambientale, sia in termini di sostenibilità che nel rispetto degli habitat autoctoni che in questi anni sono nati e si sono stabilizzati nei territori».

 

Oggi, puntuale, la risposta del “gruppo operativo” – così si definisce – dell’associazione “Promotori Parco Marino del Piceno”, che smentisce il deputato azzurro, vice presidente della Commissione Ambiente della Camera. Eccola.

 

«Se l’onorevole Battistoni con la sua interrogazione parlamentare contro l’istituzione del Parco Marino del Piceno intendeva arginare il percorso istitutivo della nostra Area Marina Protetta e mortificare l’impegno delle tante persone che fuori e dentro le Istituzioni stanno lavorando in questa direzione,  in realtà ha consentito di ricevere una buona notizia.

 

Infatti contrariamente a quanto da lui richiesto nell’interrogazione parlamentare, cioè “adottare iniziative volte a interrompere l’iter per la costituzione del Parco Marino del Piceno”, il Ministero dell’Ambiente nella sua risposta ha confermato testualmente che intende procedere nel percorso istitutivo “coinvolgendo gli operatori del territorio già nella fase preliminare”  anche “attraverso l’acquisizione delle  osservazioni ed informazioni delle categorie coinvolte, allargando la partecipazione preliminare a tutta la popolazione” . In conclusione il Ministero conferma che si va avanti  ”ascoltando le istanze di tutti soggetti coinvolti in un’ottica di partecipazione e di confronto”. Esattamente ciò che chiedono i promotori del Parco Marino e i Sindaci dei Comuni della nostra riviera (con esclusione di quello di Cupra Marittima) che proprio in questi giorni hanno inviato una nota congiunta con la quale confermano l’adesione all’iter istitutivo raccomandando il massimo di partecipazione.

 

Detto ciò non si può che esprimere il rammarico per  iniziative istituzionali  di questo tipo, peraltro non nuove e non esclusive di una sola parte politica, che contraddicono gli impegni assunti a tutti i livelli istituzionali, Europei, Nazionali, Regionali e locali, delle proprie stesse forze politiche.  Impegni nella direzione del raggiungimento di obiettivi oramai inderogabili di transizione ecologica di tutte le nostre attività  allo scopo di dare attuazione ai contenuti della nostra Carta Costituzionale che all’articolo 9 afferma testualmente che è dovere della Repubblica “tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

 

Invece  di seguire responsabilmente tali impegni e principi lavorando per la formazione di nuove regole condivise, per costruire consenso diffuso su di essi attraverso l’informazione e la sensibilizzazione, per gestire responsabilmente eventuali conflitti accompagnando le realtà economiche coinvolte con eventuali misure a sostegno della transizione,  si sceglie la strada della presunta convenienza del momento: quella di offrire una sponda alla protesta più rumorosa in cambio di un modesto tornaconto elettorale.

 

Ma anche volendo accettare per un attimo la fatua e pericolosa logica della “cattura del consenso”  ci preme far presente a tutti i politici chiamati ad operare responsabilmente su temi e progettualità così delicate che nell’azione quotidiana della nostra organizzazione di volontariato misuriamo tra le cittadine ed i cittadini, in particolare tra le nuove generazioni, una larghissima consapevolezza ed un consenso sempre crescente rispetto alla necessità del Parco Marino del Piceno. Le oltre  duemila firme già raccolte sulla petizione lanciata dalla nostra associazione a sostegno di questa scelta stanno lì a dimostrarlo».

 

Parco Marino del Piceno: Battistoni (Forza Italia) chiede la revisione al Ministero


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