di Giorgio Fedeli
Si spostano in gruppi. Poi, per regole, diciamo così, interne, si fermano in uno dei luoghi di ritrovo sul lungomare. E lì scatta lo scontro fisico. Non a gruppi ma uno contro uno, per sessanta secondi. E vediamo chi la spunta. Una sorta, insomma, di “one minute fight”. E’ l’ultima trovata, per un termine che definire eufemismo è dire poco, dei giovani sul lungomare di Porto San Giorgio. Tutto rigorosamente di notte. Sì, vero, qualcuno avrà pensato al “Fight club”, il film di David Fincher con, protagonisti, Brad Pitt ed Edward Norton. Ma qui le telecamere sono sostituite, al massimo, da qualche cellullare. Qui non è finzione cinematografica, qui è venire alle mani in una zona, il lungomare, già da troppo tempo sotto i riflettori delle forze dell’ordine, per innumerevoli episodi di malamovida.
L’ultimo episodio di una “violenza programmata”, intorno alle 2,30 del 25 aprile scorso. Un gruppo di una ventina di giovanissimi si è ammucchiato in piazzetta Silenzi, dunque certo non in un posto appartato. E lì, circondati da un nugolo di coetanei, due ragazzi hanno iniziato a darsele di santa ragione. Soprattutto pugni. E qualcuno, intorno, che scandiva il conto alla rovescia partendo da 60 secondi. Poi, una volta finito il primo “mini-round”, chiedendo da subito scusa a tutti coloro che praticano sport da combattimento che certo nulla hanno a che vedere con questi scontri di strada senza valori o principi che invece sono la colonna portante delle discipline sportive, avanti un altro.
Certo, a guardarla con gli occhi di un qualche “esterno” al manipolo, sembra in tutto e per tutto una colluttazione, magari prologo di una rissa. E così, infatti, martedì notte, qualcuno ha chiamato il 112. Nel frattempo quel gruppo di giovanissimi, certo non l’unico presente sul lungomare, e magari nemmeno l’unico a prestarsi a quella che sembra essere l’ultima “moda” by night tra i ragazzi, si sono spostati da piazzetta Silenzi a Bambinopoli. E lì altri round, tutt’altro che silenziosi, tra le urla degli sfidanti e l’incitamento degli amici, fino a quando non è arrivata una pattuglia della Polizia di Stato. Ma quando sono tanti gli occhi a vigilare, pronti a lanciare il tam tam per l’arrivo delle forze dell’ordine, non è difficile abbassare le mani in tempo per non essere “beccati” e dileguarsi in un istante. E così è stato.
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