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Franchellucci ai titoli di coda: «Centro riqualificato ed erosione costiera risolta, ecco i miei risultati migliori» (Video)

PORTO SANT'ELPIDIO - Il sindaco uscente: «Sulla sicurezza sono spariti dal dibattito temi come prostituzione e nomadismo, perchè qualcuno li ha affrontati con efficacia»
Parte della conferenza stampa del sindaco uscente Nazareno Franchellucci

di Pierpaolo Pierleoni

Il sindaco Nazareno Franchellucci ha scelto il ristorante Garage 58 lungo viale Cesare Battisti, ieri sera, per la conferenza stampa di fine mandato, a pochi giorni dalle elezioni che indicheranno il suo successore alla guida di Porto Sant’Elpidio. Un luogo non casuale, spiega, perché «lo considero la descrizione di questi anni di amministrazione. Questo era un locale sfitto da anni, oggi è un’attività commerciale che funziona molto bene, come tante altre di questa via».

«Sono passati 9 anni – continua il primo cittadino – dalla scommessa di riqualificare il centro, qui c’è stata visione del futuro. Quando partimmo da viale Battisti molti non capirono, anche tra i nostri sostenitori. Ricorderete tutti le critiche e le perplessità quando inaugurammo il viale pedonalizzato, nel 2016. Oggi questa è una realtà incontrovertibile. Le due più grandi soddisfazioni di 10 anni da sindaco sono queste: la riqualificazione del centro e la soluzione all’erosione costiera. Le uniche notti in cui non ho dormito in questi anni sono state quelle delle mareggiate che devastavano il lungomare sud».

Sul tema sicurezza, Franchellucci ricorda «due questioni dominanti anni fa. La prima è la prostituzione, la seconda la presenza di nomadi che imperversavano in città, dall’area camper a sud della Fim alla zona industriale, dal parcheggio del centro commerciale alla pineta che era stata invasa. Se di questi temi ormai non si parla quasi più e sono diventati marginali rispetto al passato, è perchè c’è stata un’azione decisa». Il sindaco rimarca l’impegno nelle politiche sociali e nei rapporti con le associazioni, poi passa all’elenco delle opere avviate e finanziate in eredità a chi verrà dopo di lui.

La lista va dai 19,5 milioni di euro di fondi Pnrr per scuole, parco di villa Murri, mercato coperto, al progetto esecutivo per le scogliere emerse fino alla pineta nord. Poi i lavori in corso a Villa Baruchello, la piattaforma da basket alla Faleriense, l’avvio dell’appalto per la nuova scuola alla Corva e il servizio sollievo disabili alla Cittadella del sole, in partenza da settembre. Ricorda l’ampliamento da 8 a 20 posti del “Dopo di noi”, la videosorveglianza alla zona ovest, l’appalto pronto a partire per via Martiri delle foibe, il campo da calcetto alla Corva, la rotonda al quartiere Fonte di Mare in fase di affidamento. «Arrivai 10 anni fa con una situazione economica molto delicata, lascio al mio successore i conti in ordine ed un avanzo di amministrazione di 2,4 milioni».

Franchellucci si promuove, insomma, con qualche rimpianto. «I primi anni dopo il governo Monti sono stati duri. Poi il Covid ha rallentato l’azione amministrativa per un paio di anni. Subito dopo abbiamo avuto la piaga del caroprezzi dovuta al conflitto in Ucraina. Abbiamo fatto tanto, avremmo potuto terminare tanto di più. Ringrazio tutti i colleghi di giunta, la mia maggioranza che non ha mai avuto una fibrillazione, mia moglie e la mia famiglia sempre al mio fianco, i dipendenti del Comune, persone di grandissimo impegno e professionalità che non è facile trovare. A Porto Sant’Elpidio siamo fortunati».

All’accusa, che spesso gli è stata rivolta, di un atteggiamento troppo morbido e accondiscendente verso i privati, Franchellucci risponde che «Aldo Moreschini, ex proprietario del Gigli, è forse la persona con cui ho litigato più spesso nella mia vita. Abbiamo avuto una trattativa serrata, ognuno ha ceduto qualcosa per arrivare all’obiettivo. Resto convinto che se avessimo espropriato l’immobile non avremmo ottenuto il risultato di restituire questo luogo alla città. Se oggi non fossimo proprietari dell’intero polo Gigli, probabilmente il locale commerciale sarebbe rimasto sfitto a lungo. Se parliamo invece della Fim, chi arriva dopo di me, chiunque vinca, capirà subito che non esiste alcuna via alternativa al dialogo con la proprietà. Se devo pensare a un errore, dico l’ordinanza contro l’accensione di falò a Ferragosto al mio primo anno da sindaco. Diedi, proprio all’inizio del mandato, un’immagine poliziesca e rigida che mi ha accompagnato a lungo. Capii mesi dopo di aver sbagliato».

Se deve citare un ricordo emozionante in particolare, invece, pensa «all’accoglienza ai terremotati. Ricordo il grande salone vuoto, quando vidi arrivare una dopo l’altra le famiglie da accogliere. La città dimostrò uno spirito straordinario». E sul futuro, non si nasconde: «Mi piacerebbe fare ancora politica e sono a disposizione per eventuali candidature, ma questo richiede anche supporto dal partito e dal suo gruppo dirigente, non è una decisione autonoma. Escludo invece di fare l’assessore se vincerà Paolo Petrini».


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