Se n’è andato anche lui, Mario De Beneditetis, nome di battaglia “Nessuno”. Se n’è andato l’ultimo partigiano di Fermo, spirato nella notte. De Benedittis è stato testimone attivo della Resistenza durante la quale si ammalò anche di polmonite.
De Benedittis combatté per la Liberazione a Castel Manardo, sulle montagne di Amandola. Ha vissuto sulla propria pelle anche la battaglia di Monte Monaco, il 18 marzo del ’44, quando però, immerso nella neve con il suo battaglione Batà, non poté raggiungere la prima linea.
Una testimonianza diretta, la sua, che in questi anni ha sempre condiviso con il Fermano, soprattutto durante le varie ricorrenze del 25 Aprile, praticamente sempre presente, fino all’ultima poco meno di un mese fa. Con lui se ne va uno spaccato di storia, di quelle fatte di sangue e dolore, ma anche tenacia e tempra. E così il Fermano lo ricorderà.
Il Sindaco Paolo Calcinaro esprime, a nome dell’amministrazione comunale e della città di Fermo, il cordoglio per la scomparsa. «Una figura che ha rappresentato un testimone importante, soprattutto per le giovani generazioni con cui aveva un dialogo aperto e continuo, attraverso gli incontri nelle scuole, e alle quali ha trasmesso quanto fatto, la memoria di quanto avvenuto durante l’ultima guerra, l’impegno per ridare futuro e speranza. La stessa che ogni volta dava a tutti durante le celebrazioni del 25 Aprile a Fermo con la sua presenza, con il suo esempio, con la sua sentita partecipazione. Dunque, nel rinnovare le condoglianze ai familiari, rivolgo ancora il grazie a Mario e a quanto testimoniato con la sua vita».
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