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Fusione Fermo-P.S.Giorgio, progetto mai archiviato. Basili: «Rimettiamo in piedi il comitato»

PORTO SAN GIORGIO - Fusione tra Fermo e Porto San Giorgio, si riapre il confronto. C'è chi guarda al progetto prendendo spunto dalla discussione che sta interessando i Comuni montani del Fermano. Gabriele Basili, del mondo civico, propone la ricostituzione di un comitato ad hoc.

Fusione o unione? I Comuni montani del Fermano si interrogano. Lo stanno facendo in queste settimane partendo dalla consapevolezza che alcune sfide possono essere vinte solo unendo le forze. Mano a mano il velo degli incerti o dei contrari a qualunque progetto che metta insieme piccoli enti altrimenti destinati semplicemente a sopravvivere, viene squarciato dai tempi e dalle nuove necessità. Non ultima quella di intercettare risorse regionali piuttosto che statali per garantire talvolta i servizi essenziali.

Qualcosa o meglio qualcuno, non ha mai spento i riflettori su questi temi neanche lungo la costa dove tuttavia infrangere il muro dei campanilismi è assai più complesso. Tra Fermo e Porto San Giorgio il confronto, almeno sul piano istituzionale, non ha mai prodotto alcunché. Chi ne parla sono invece le associazioni o singoli esponenti del mondo civico. Tra quest’ultimi il sangiorgese Gabriele Basili che senza mezzi termini si definisce sostenitore della fusione tra i due Comuni. «Nel nord della Regione ci sono stati diversi esempi di fusione tra paesi, hanno compreso che fosse la strada maestra da seguire per garantire servizi di qualità ai cittadini -spiega Basili- e qualche spiraglio in tal senso si sta aprendo anche nella nostra comunità montana. Ebbene perché non pensare anche a Fermo e Porto San Giorgio?» Basili ritiene che le sfide del futuro, in particolare quelle economiche, comprese quindi pure quelle del turismo, possano essere vinte solo unendo le forze. «L’idea del piccolo è bello non regge più. La fusione consentirebbe invece di creare, nel caso di Fermo e Porto San Giorgio, un Comune con oltre 50mila abitanti e quindi di arrivare ad intercettare risorse che neanche Fermo da sola potrebbe avere». Realisticamente Basili sostiene che la città di Porto San Giorgio non abbia più possibilità di sviluppo, tanto meno urbanistico. «Siamo la cittadina con la più alta densità abitativa delle Marche, ma siamo anche una città che invecchia di anno in anno, dalla quale i giovani vanno via, si sta spopolando perché non possiamo offrire prospettive neanche in termini abitativi. Insieme a Fermo diventeremmo più competitivi e potremmo contare di più nei tavoli che contano di più. I benefici sono tanti: programmare insieme il territorio, sviluppare progetti comuni, economie di scala, risparmi sui costi della politica con una sola giunta ed un solo Consiglio, servizi efficienti, fusione delle società partecipate. Quando chiedo a qualcuno perché non si dovrebbero fondere i due Comuni mi viene solo risposto: mai sotto Fermo. E’ una motivazione questa? O piuttosto miope campanilismo?».

Basili rilancia l’apertura di un confronto ad ampio raggio. «Non è più tempo di tirarsi indietro. So che si tratta di un argomento divisivo ma ci sono molte persone che la pensano come me e preferiscono ancora non esporsi. Io ci metto la faccia e propongo anche di rimettere in piedi un comitato per la fusione. Sono convinto che le imprese del distretto calzaturiero e del cappello e quelle che operano nel comparto turistico guarderebbero con attenzione a questo progetto al quale credo fortemente partendo da una situazione di parità tra i Comuni, ciascuno dei quali deve rinunciare a qualcosa per il bene di tutti».

Sa. Ren.


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