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Casina delle Rose, ecco come il Comune utilizzerà i soldi della vendita. Attesa per le mosse della proprietà

FERMO - Il Comune ha deciso di spendere quanto introitato su tre direttrici: due al servizio sostanzialmente della stessa zona su cui ricade la Casina delle Rose e cuore della città, la terza invece riguarda l’area tra Molini e Campiglione. La precisazione del sindaco Calcinaro: «Abbiamo deciso di non frammentare la cifra acquisita in 10 mini interventi. Abbiamo invece pensato di porre mano a delle opere cardine che possano migliorare la situazione in tre diversi ambiti cittadini»

Casina delle Rose

di Daniele Iacopini

Casina delle Rose, quali ricadute sulla città? La vendita della storica struttura del Girfalco ha dapprima fatto discutere, poi ha portato alla presa d’atto della cessione e dell’introito per le casse comunali. Infine, ha aperto le porte a tutta una serie di interrogativi e aspettative sul futuro dell’albergo, interrogativi che riguardano entrambi i soggetti firmatari del contratto di vendita. In sintesi: cosa farà l’acquirente e quando partiranno i lavori di recupero e riqualificazione della struttura? E, sull’altro fronte, cosa farà il Comune con i soldi ricavati dalla cessione? Soffermiamoci su questo secondo aspetto.

I dati. La vendita della Casina delle Rose alla Metanauto dell’imprenditore Mauro Cardinali ha portato nelle casse comunali circa 2,2 milioni di euro. L’amministrazione si trova dunque a gestire un prezioso tesoretto, di cui tuttavia non potrà disporre completamente. Per legge, infatti, il 10% (quindi all’incirca 200 mila euro) dovrà essere accantonato nel fondo di riserva comunale, vale a dire il fondo dove sono poste le risorse necessarie ad adeguare le previsioni del bilancio annuale alle eventuali maggiori esigenze di spesa, oppure per rispondere a situazioni che dovessero emergere in caso di insussistenza di residui attivi nel corso della gestione.

Rimangono circa 2 milioni di euro, che il Comune ha deciso di spendere su tre direttrici: due al servizio sostanzialmente della stessa zona su cui ricade la Casina delle Rose e cuore della città, la terza invece riguarda l’area tra Molini e Campiglione. Vediamole, con una precisazione da parte del sindaco Calcinaro: «Abbiamo deciso di non frammentare la cifra acquisita in 10 mini interventi. Abbiamo invece pensato di porre mano a delle opere cardine che possano migliorare la situazione in tre diversi ambiti cittadini».
E ha aggiunto: «E’ possibile che non si riesca immediatamente, sul piano della tempistica, a far fronte a tutte le necessità e occorrerà valutare i progetti, computare e poi scorporare alcune voci. Ma teniamo presente che entro un anno avremo anche i fondi dell’Iti Urbano, vale a dire 4 o 5 milioni di euro che, principalmente, andremo ad usare per migliorare il quartiere di Casabianca». Ciò detto sul piano delle modalità operative e delle tempistiche, torniamo alle aree di intervento prima citate.

Riqualificare e migliorare l’accessibilità al Girfalco. La prima azione porta, come detto, a riqualificare l’area del Duomo, attraverso un miglioramento del parco e dell’area verde, nonché del vicino “Parco della Rimembranza”. Attenzione sarà posta anche al controllo delle vie di accesso, con posizionamento eventuale anche di pilomat che evitino alle auto di addentrarsi troppo all’interno del Girfalco, con ricadute negative anche sugli alberi secolari presenti.

Ovviamente – e qui veniamo alla seconda direttrice di spesa – regolamentare l’accesso al Girfalco e migliorarne la fruibilità comporta un contestuale potenziamento dell’accessibilità mediante un nuovo impianto di risalita, previsto già da tempo nel programma dell’amministrazione e la cui voce di spesa è stata inserita da anni in bilancio. Adesso, con la vendita della Casina delle Rose, il progetto avrebbe i soldi necessari per la realizzazione di un ascensore inclinato che da via Mazzini arriverà proprio al piazzale del Duomo. Un’opera di servizio che, diciamolo chiaramente, farà molto comodo anche all’acquirente dell’albergo. Il costo dell’opera, prima dell’ondata inflazionistica e del conseguente aumento dei prezzi, era quantificato in circa 450 mila euro. Ma appare verosimile un adeguamento al rialzo dei numeri.

Il vecchio ponte pedonale crollato a metà anni ’50 (clicca per ingrandire)

Investimento sul collegamento tra il quartiere Molini e Campiglione. La terza area su cui si andrà ad intervenire con i soldi della Casina delle Rose, infine, è quella tra i quartieri limitrofi di Molini Girola e Campiglione. In particolare, i soldi verranno spesi per la realizzazione di un ponte ciclopedonale che unirà le due aree cittadine. L’intervento si inserisce nel contesto del progetto “Pinqua” (Programma innovativo per la qualità dell’abitare), relativo alla riqualificazione dell’ex conceria; un progetto pubblico-privato nel quale l’amministrazione è entrata con ben 15 milioni di euro di fondi del Pnrr.
Afferma Nicola Pascucci, consigliere con delega proprio al progetto in questione: «Il ponte ciclopedonale è un’opera importante per unire i due quartieri. Quartieri confinanti, che però al momento non hanno una via di accesso che li colleghi, se non tornando sulla strada provinciale. Tra le altre cose, la previsione di realizzazione del ponte è stata decisiva proprio per la valorizzazione dell’intero progetto Pinqua, che anche in relazione a questa opera ha ottenuto un punteggio maggiore».

Il ponte – che idealmente prenderà il posto della vecchia struttura crollata decenni fa proprio nella stessa zona – andrà a completare un collegamento che partirà dall’inizio dell’ex conceria e troverà sbocco vicino alla rotonda di Campiglione, quella dell’incrocio del Bar Ciotti, per intenderci.

«Avremo anche un percorso ciclopedonale che, a quel punto – conclude Pascucci – partirà da Porto Sant’Elpidio e, tramite la lungo Tenna, arriverà verso l’interno, valorizzando contestualmente anche l’area verde del ruzzodromo».


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