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I Sibillini, dalle ferite del sisma alla scoperta della loro vocazione turistica, sociale ed economica  

MONTAGNA -Presentato al Salone del Libro di Torino il volume, finanziato da un bando del Pnc con 500.000 euro e che ha visto l’adesione di 9 comuni del cuore del cratere. Castelli (autore della prefazione dell'opera, firmata Massimiliano Ossini): «E’ un luogo di grande importanza, non solo dal punto di vista paesaggistico, culturale, religioso e artistico, ma anche simbolico»

 

 

Un libro, di sintesi e conclusivo, sulle attività realizzate attraverso un progetto del Piamo complementare sisma 2009-2016, vincitore del bando “Destination Management Comprensorio dei Sibillini”.

 

Un finanziamento di 500.000 euro, e che ha visto l’adesione di 9 comuni del cuore del cratere: Montefortino (capofila), Arquata del Tronto, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Montegallo, Montemonaco, Sarnano e Ussita.

 

Tutto racchiuso nel volume “Le montagne magiche”, firmato dal noto conduttore televisivo, ascolano di adozione, Massimiliano Ossini, e che è stato presentato al Salone del Libro di Torino, nello stand della Regione Marche.

 

All’evento ha partecipato il commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, autore della prefazione del libro, che narra del viaggio che Ossini ha compiuto tra i borghi dei Sibillini dopo il terremoto di quasi sette anni fa: un omaggio alle montagne di “casa”, che diventa anche strumento di divulgazione e promozione.

Il “Destination Management Comprensorio dei Sibillini” rappresenta uno strumento attuativo
per una nuova visione strategica per l’alta montagna del cratere marchigiano, avviato quando
Castelli era assessore regionale alla Ricostruzione.

 

Il progetto è teso a valorizzare il “brand” dei Monti Sibillini che, anche grazie agli strumenti di analisi e programmazione messi a punto dell’Università Politecnica delle Marche, si ripromette di raggiungere con maggiore efficacia i turisti che prediligono esperienze di viaggio sostenibili, a contatto con la natura e con le comunità locali.

Ne “Le montagne magiche” Ossini racconta al lettore di un viaggio che è sia fisico e materiale
sia nel mistero e spirituale, restituendo uno sguardo attento ai primi segnali della ricostruzione post sisma e alle premesse per la rinascita sociale ed economica delle comunità che abitano quei
territori.

 

Una “riparazione”, resa possibile attraverso il recente Decreto ricostruzione, che rappresenta il secondo pilastro dell’azione strategica affidata alla Struttura commissariale. Sullo
sfondo, onnipresenti, sono i Monti Sibillini: culla della civiltà appenninica, depositari di miti e
leggende che hanno attraversato i secoli e che, oggi come nel passato, attraggono tanti visitatori abbagliati dalla loro bellezza e incuriositi dal mistero della Sibilla, delle sue fate e del Lago
di Pilato. Una terra profondamente ferita dopo l’agosto del 2016 che conserva con dignità la
memoria e che, al contempo, con orgoglio vuole risollevarsi.

 

Nel corso della presentazione al Salone del Libro il Commissario Castelli ha dichiarato: «I Monti Sibillini costituiscono un prezioso distretto turistico che, sempre di più, deve veder coinvolte le comunità di un territorio che ha una vocazione naturale all’ospitalità.

Siamo nel cuore dell’Appennino: nel centro dell’Italia e dunque anche dell’Europa.

E’ un luogo di grande importanza, non solo dal punto di vista paesaggistico, culturale, religioso e artistico, ma anche simbolico.

Lavoriamo affinché queste comunità possano cogliere una rinnovata vocazione sociale ed economica, all’indomani delle ferite del terremoto.

Questo territorio è parte essenziale del cratere e manifesta in maniera clamorosa i segni di quelle scosse, come si vede nella dolorosa frattura apertasi sul monte Vettore.

In questo mio ruolo istituzionale, oltre che da abitante prima che pubblico amministratore di questi territori, non potevo non rivolgere a questi “Monti Azzurri” dei pensieri forti, carichi di responsabilità operative, di progetti da realizzare e di missioni da portare a termine.

Questo il mio compito – ha concluso Castelli – che esercito attraverso ogni stimolo e sollecitazione utile per promuovere, sostenere, indirizzare».
 


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